Diego.
Medusa del cazzo,
sei peggio di cristo."I think I'm going nowhere
like a rat trapped in a maze.
Every wall that I knock down
is just a wall that I replace.
I'm in a race against myself,
I try to keep a steady pace.
How the fuck will I escape
if I never close my case?"
- Falling in Reverse.
_______________La parola reazione può essere applicata in diversi ambiti.
In fisica una reazione è una qualsiasi forza suscitata in risposta ad un'altra forza.
In biologia è il movimento con cui una sostanza vivente risponde a uno stimolo.
In chimica tratta della trasformazione di una o più sostanze in sostanze differenti.Cambia l'ambito, il punto è lo stesso, le materie scientifiche mi hanno sempre fatto meno schifo delle altre e internet è troppo prolisso per i miei fottuti gusti.
In generale, per farla breve e mettere un freno a definizioni del cazzo a cui sto cercando di appigliarmi, si può dire (anzi, è così) che una reazione non sia altro se non un'azione che si contrappone ad un'altra azione in quanto più o meno direttamente provocata.
È un cazzo di problema che adesso io stia facendo questi fottuti discorsi stile Wikipedia dei poveri beceri bastardi piuttosto che avercela una reazione.
Immobile, fermo, stante. Pietrificato.
Come se quel mostro di merda della mitologia che non ricordo mai come cazzo si chiama m'avesse guardato negli occhi inibendo ogni mio senso. Era nell'antica Grecia che le persone diventavano statue di pietra o mi sono fottuto gli ultimi tre neuroni in croce che mi davano la briga di definirmi quantomeno intelligente?
Il cervello corre a mille per sopperire alla mancanza di qualsiasi tipo di movimento che il mio corpo si rifiuta anche solo di accennare. Non riesco a muovere mezzo muscolo; manco a sbattere le ciglia son capace.
Questo succede quando sentimenti contrastanti mi offuscano la mente e mi mettono al tappeto come fossi un idiota che nemmeno si sa difendere.
E così io, Diego (fottuto, stupido e pure coglione) Lombardi, resto letteralmente pietrificato quando quell'ammasso di tatuaggi e poco cervello mi accoglie con un ghigno obliquo.
"Chi si rivede", mi canzona, ben attento a sistemarsi le mani dietro la testa.
Che la saliva ti vada di traverso come è successo a me appena t'ho visto, cristo.
La realtà è che (me ne rendo conto solo dopo essermi insultato per cinque minuti buoni) una reazione ce la sto avendo eccome, e lui è qui a coglierne ogni minimo particolare. È questo che mi sconquassa da dentro fino a farmi inghiottire la bile amara che minacciavo di rigettare fuori a pieni polmoni.
Non dovrei sorprendermi di averlo incontrato: è già successo. Il fatto è che non mi aspettavo di trovarlo qui, con lei.
Perché un conto è averlo visto in un corridoio assieme ad una mia compagna di classe, e un altro è che sembri così a suo agio in una camera che non gli appartiene, in un posto che non è il suo.
Il respiro fa fatica ad uscirmi in maniera regolare, mille domande mi si accalcano in testa senza che possa far nulla per cacciarle via.
Le lascio tutte a metà.
Non mi do la possibilità di concludere ne una sola frase, ne un solo interrogativo, che lo so bene quanto ciò mi mandi al tappeto.Non voglio star qui a chiedermi se si conoscono, se hanno già parlato di me.
Non voglio, non voglio dannarmi per sapere se ora anche lei arriverà a guardarmi con disprezzo.
Non mi lascio il tempo di rifletterci a riguardo (non mi interessa, no, non mi interessa e non mi riguarda); scuoto la testa per resettare i pensieri.
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Punti di Vista
ChickLitUn'altezzosa. Un figlio di papà. Una sognatrice. Un provocatore. Una cinica. Un iracondo. Potrebbe sembrare l'incipit di un'insulsa barzelletta, ma in realta è solo l'inizio del loro primo anno scolastico nell'accademia d'arte più prestigiosa di Mil...