Capitolo 24: L'alba

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Eddie

Quella giornata, al momento, si era accaparrata il primo posto nei momenti più belli della mia vita.

Le nostre debolezze, il nostro orgoglio, i nostri punti di forza, e i nostri sentimenti erano stati messi a tavolino.

Tutto in meno di ventiquattro ore.

Non appena la pioggia cessò, raggiungemmo di nuovo la piscina.

Le nostre robe, non si sa per quale motivo, non si erano bagnate molto.

Brittany era stata molto intelligente ad averle messe sotto le sedie a sdraio di plastica.

Molto astuta.

Le strizzammo più che potemmo, così che si potessero asciugare il prima possibile in grado di poter tornare a casa.

Anche se non l'avremmo fatto per il momento.

Le mie rebook e le sue vans erano fradicie.

Sicuramente saremmo andati a finire scalzi per tutta la città.

Dato che eravamo ormai bagnati anche noi, ci mettemmo sulla sdraio.

Io steso a pancia in su, e lei accanto stesa su un fianco rivolta verso di me.

Avevo finito di rollare, e ce la passavamo insieme alla birra.

Se lei fumava, io bevevo, e viceversa.

Anche se Brittany per tutta la giornata era rimasta pallida.

Sapevo che non stesse molto bene, sembrava più che altro molto debole e stanca.

Ma mi ripeteva sempre di stare bene, e allora la ascoltai.

Se me ne avesse parlato, l'avrebbe fatto perché se lo sentiva, non perché l'avrei obbligata.

Guardammo il tempo nuvoloso sparire via nel corso del tempo, lasciandoci di nuovo il ciel sereno.

Mancava poco e avremmo visto l'alba, insieme.

Sentivo la ragazza muovere la testa come per coccolare sé stessa e me, mentre il cuore mi esplodeva nel petto.

Era tipo la migliore sensazione che si avvicinasse al significato di "casa".

Perché non per forza per "casa" si intende una struttura.

Può anche esserlo un corpo, un profumo, delle guance o delle labbra, un sorriso, o due braccia.

Per me, lei era casa.

Potevamo anche restare in questa posizione per altri venti, trenta minuti o anche anni, e a me andava benissimo così.

Per me l'importante è che c'era lei. Il resto era secondario.

La vidi mettere una mano sulla pancia.

"Tutto bene bambina?" Dissi, alzando il volto verso di lei.

"Sì, solo un po' di nausea."

"Come mai? Non hai mangiato nulla."

"Lo so, me lo chiedo pure io."

"Spero per te che usavi sempre i preservativi con Steve, perché non voglio stare con te mentre hai un figlio con lui. Sarebbe davvero terribile." Ironizzai, ridacchiando.

Sicuramente Brittany li aveva sempre usati. Conoscendola, non l'avrebbe mai fatto senza.

Lei ridacchiò poco dopo, tornando a poggiarsi al petto.

"Sarà solo l'ansia."

"Hai paura di stare con me?"

"No. Ho paura di fare qualcosa di sbagliato per te."

𝒯𝒽𝑒 𝒲𝒶𝓎 𝐻𝑒 𝑀𝒶𝓀𝑒𝓈 𝑀𝑒 𝐹𝑒𝑒𝓁 𝟤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora