Capitolo diciassette

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Hyunjin era nei guai.
Aveva commesso il grave, gravissimo errore di fare una confidenza al suo coinquilino Felix.
Cioè, lui sapeva mantenere un segreto e avrebbe mantenuto anche questo... Se solo Hyunjin gli avesse detto che il fatto che gli piacesse Rose sarebbe dovuto rimanere tra loro.
Il suo errore infatti non fu quello di raccontargli i suoi sentimenti per lei, ma di dirgli, in preda all'entusiasmo del momento, che le avrebbe confessato la sua cotta.
Chiaramente cambiò idea pochi istanti dopo, ma non avvertì il suo amico, che poi combinò quel che combinò.
Tuttavia, il probelma adesso era un altro.
Hyunjin era nei guai, e nemmeno ne era al corrente.

"Continua a scrivermi... Che diavolo faccio?"

Rose alzò gli occhi al cielo e si sedette a gambe incrociate sul divano.

"Lo ignorerò fino a che la mia pancia non la smetterà di darmi fastidio... O le gambe di tremarmi... O la testa di pensare a lui..."

Sbuffò e si sciacquò il viso con dell'acqua immaginaria.

"Andiamo Rose... Sei forse una bambina!? Se piace anche a te perché non farsi avanti e basta?"

Per un attimo la stessa convinzione che pervase il suo collega prevalse sulla ragione, come d'altronde accade fin dalla notte dei tempi, testa e cuore non sono famosi per andare d'accordo.
Un secondo più tardi, crollò, proprio come il suo collega.
C'era un motivo se Hyunjin non si fosse più confessato.
Anche lui pensò a ciò che ebbe pensato lei: il loro impiego alla NAP.
Varrebbe davvero la pena perdere il lavoro per qualcosa di così instabile come l'amore?
In realtà non c'era una regola scritta secondo cui due colleghi non potessero frequentarsi, ma sicuramente sarebbe stato meglio non rischiare.

Il cervello della bionda continuò a macchinare congetture assurde mentre ormai l'orologio in salotto segnava le 18:35.
Erano trascorse ore da quando aveva cominciato a rimuginare sulle parole di Felix e alla fine si era totalmente dimenticata di rispondere al messaggio di Hyunjin che preoccupato, o a dire il vero ansioso, si era presentato alla sua porta.
Prima citofonò, poi bussò e infine le registrò un messaggio vocale.

"Sono passato a trovarti, ma mi sa che sei via, o stai dormendo... O... Non mi vuoi vedere... Ahahaha che sciocchezza perché mai non vorresti vedere il tuo amico e collega Hyunjin! Ahahah... Ok ora sto iniziando ad essere strano... No cioè io non..."

Hyunjin si bloccò all'improvviso incuriosendo Rose, che in punta di piedi, sgattaiolò davanti all'ingresso e guardò dallo spioncino.
Il suo cuore saltò un battito e poi le esplose nel petto, con le mani si coprì il sorriso che le era spuntato sulla bocca.
Il ragazzo, con le guance rosse, si grattò la nuca e si scompigliò i capelli.
Era riuscito ad imbarazzarsi da solo.
Di certo se avesse saputo cosa avesse suscitato in Rose non l'avrebbe vista come una brutta figuraccia.

D'un tratto la biondina sentì dall'altra parte il suono dell'audio che veniva cancellato.

"Hey Rose sono passato a trovarti, ma non mi hai risposto, volevo fare un aperitivo insieme... Beh, peggio per te, ora direi che me ne devi uno!"

Lo inviò e dopo aver sospirato, riprovò a bussare alla porta della collega, ottenendo ovviamente il risultato che già si aspettava.
Quando fu abbastanza lontano, Rose, sconvolta dall'ondata di emozioni che l'aveva travolta, si lasciò cadere sul divano.

"Sono psicologicamente esausta"

Esclamò a se stessa e dopo aver bloccato e sbloccato più volte il suo cellulare riflettendo sul da farsi, optò per la soluzione iniziale.
Ignorò i messaggi di Hyunjin e si fece una doccia.
Senza rendersene conto, anziché il pigiama aveva indossato un abito e degli stivaletti.
Ridacchiò leggendo la chat con il suo collega e dopo avergli risposto in modo vago, si accorse dell'opportunità che gli aveva appena fornito.
Avendogli risposto che sì, effettivamente si fosse semplicemente addormentata, ora, era come se gli avesse dato chance di tornare, chance che Hyunjin non tardò ad agguantare.
Rose si mise a gironzolare attorno al tavolo e con la mano tremolante chiamò l'unica persona che era in grado di trasmetterle tranquillità, l'unica che non le avrebbe mai fatto alcun tipo ramanzina.

"Pronto?"
"Sì, ehm, ciao Yeonjun, sono io Rose"
"Rose... So chi sei, ho il tuo numero ricordi?? Ti sento sconvolta, che succede?"
"Ecco... Ti va di uscire con me?"
"In che senso scusa?"
"Nel senso di andare in qualche locale, nulla di che"
"Ah..., Ma certo! Quando -"
"Adesso, riesci a venire da me???"
"A-adesso??? È successo davvero qualcosa allora... Dammi un quarto d'ora almeno"
"Va bene, ti aspetto"

Forse era stato il suo subconscio a farla vestire di tutto punto...

Come ulteriore precauzione, decise di uscire prima e si mise all'angolo della strada ad aspettare Yeonjun che fortunatamente arrivò prima di Hyunjin, ma non prima di Minho.
Scelse di evitare anche lui, quella sera era sul serio sconvolta.
Era da tanto taaaanto tempo che non provava quei sentimenti e tutto ciò l'aveva spaventata da morire.

Dal momento che si sedetterò, la sua bocca raccontò ogni cosa e quando terminò, quella di Yeonjun formò una piccola o.

"Non pensavo che stessi così, né tanto meno che lui fosse geloso di me"

La bionda fece spallucce e mentre si girò vide un volto a lei noto.

"Yeonjun, andiamo a ballare!"

Provò a trascinarlo in pista sperando di non essere beccata, ma purtroppo la sua sfortuna ci vide bene.
E anche Felix.

Chi invece non era affatto spaventato era il soggetto dell'ansia di Rose, che adesso si trovava -di nuovo- di fronte alla porta d'ingresso di casa Park/Lee.

"Ro-... Minho"
"Sembri deluso"

Ovvio che lo sei...

Pensò Minho che nonostante ciò lo invitò ad entrare, ma Hyunjin non si accomodò nemmeno e gli domandò all'istante dove fosse la diretta interessata.

"E io che ne so? E se anche lo sapessi non te lo direi"
"Perché!?"
"Perché se non si è fatta rintracciare da te è perché non voleva farsi rintracciare da te"

Non gli rispose non solo perché sapeva che aveva ragione, ma anche perché venne interrotto da una serie di messaggi.

Lix:
Non venire assolutamente al Serpente Infinito!!
22:11

Non ci venire per nessun motivo!
22:11

La serata è fiacca
22:11

Non c'è nessuna degna di nota!
22:12

NessunO*
22:12

DegnO*
!!
22:12

"Non fa niente Minho, grazie lo stesso, ma non più bisogno di te"
"Fa come ti pare... Quanto dramma"

Bisbigliò Minho, e dopo averlo osservato scendere le scale in fretta e furia, chiuse la porta sbattendola in modo svogliato.

•Quando gli opposti si attraggono• Hwang HyunjinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora