Capitolo sei

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Minho squadrò il ragazzo in preda al panico, comprendendo all'istante: alto, capelli neri, goffo, tanto bello quanto esageratamente drammatico... Il moro che aveva ridotto a brandelli la sua torta doveva essere per forza Hyunjin, la descrizione che Rose gli aveva fatto del suo nuovo collega era a dir poco azzeccata.

"Calmati Hyunjin... Piuttosto aiutami a tirar su questo casino"

Rose indicò quella che ad occhio pareva essere della crema chantilly, un po' spappolata sul pavimento e un po' ancora attaccata alla splendida scatola bianca ricamata con il logo della pasticceria di Minho.

Hyunjin, continuando a farfugliare delle scuse, si inchinò per la terza volta verso il più grande, che lanciò uno sguardo di fuoco prima verso di lui e poi verso il forno, avviandosi in cucina.

"Non preoccuparti... Mmm... 180 gradi... Quindi ci vorranno solo venti minuti"
"Per...?"
"Per cuocerti a puntino"

Il più alto corse da Rose cercando rifugio dietro le sue spalle sottili, appoggiandoci le mani e nascondendo il viso tra i suoi capelli.

"È spaventoso"
"Lo so... Ma in realtà lui-"
"Rose?"

La zittì lui in tempo record.
Davvero era così in confidenza con questo Hyunjin da spiegargli il suo lato tenero? Eppure lo sapeva quanto gli desse fastidio mostrarsi in quel modo.
Si conoscevano da quanto? Quarantotto ore??
C'era sotto qualcosa.
Nella testa del protettivo Minho era appena nato il pensiero di dover scoprire il motivo di quello strano legame, e quale metodo migliore se non davanti a una cenetta home made by Lee Minho?

La bionda sghignazzò e scrollandosi di dosso uno Hyunjin che già immemore del danno combinato andò a sedersi sul divano, raggiunse il castano.

Tsundere.

Pensò lei, ritrovandosi poi all'improvviso alla mano un coltello affilato.

"Minho! Non vorrai che io..."

Rose si girò lentamente in direzione di Hyunjin che, se prima fosse alle prese con un gioco sul suo cellulare, ora scattò sull'attenti.

"Cosa!?!"
"Stupidi, tutti e due. Comunque... Avevo già intenzione di preparare il manzo questa sera e poi, per concludere in bellezza, ci saremmo deliziati il palato con la mia torta chantilly... Certo, questo prima che il tuo ammazza dolci me la distruggesse"

Hyunjin bisbigliò nuovamente un leggero 'scusa' e nascose il martelletto tra i cuscinoni del divano.

"Quindi...?"
"Quindi visto che è tardi, tu mi darai una mano e lui andrà a comprarne un'altra. Non sarà come la mia, ma ce la faremo andar bene"
"Veramente io-"
"Ovviamente non accetto obiezioni"

Si affrettò a concludere Minho.
Il moro, preoccupato, ma anche positivamente sorpreso da quell'invito forzato, guardò Rose che facendo spallucce, gli mimò di non controbattere.

"Certo, vado subito!!"

Esclamò Hyunjin, raggiungendo i due al frigorifero.

"Comunque io sono Hyunjin"
"L'avevo capito"
"Come è possibile??? Non ci siamo mai visti"

Gli disse il più piccolo, ignorando che Rose avesse raccontato per filo e per segno ogni dettaglio del suo collega.

"Io sono Minho"
"Anche io l'avevo capito"

Gli rispose fiero, facendo sorridere i due coinquilini.

"Beh, io vado, arrivo tra poco"
"Mi raccomando, una torta chantilly"
"Una torta Chantaly ho capito"
"Chantilly!!!"

Urlò Rose, ricevendo come replica, il rumore assordante di una porta che si chiudeva.
Alzando gli occhi al cielo, tornò al tavolo, sgomberandolo e apparecchiando per l'imminente cena.
Dopo aver posizionato il terzo bicchiere, Minho attaccò a parlare.

"Non sembra male"
"Non lo è, è solo un po' goffo... E sbadato... E drammatico"

Ad ogni E aggiungeva piatti e posate, arrivando addirittura a terminare di apparecchiare.

"E poi-"
"Hey, la lingua coreana ha sempre avuto così tanti aggettivi?"

Ridacchiarono all'unisono e Rose, avendo ultimato i suoi compiti, si accomodò a capotavola e poggiando un piede nudo sulla sedia, strinse la sua gamba, adagiando il mento sul ginocchio.

"Ha un sacco di idee. Non avevo mai conosciuto una persona tanto creativa"
"È per questo lo lasci entrare?"
"Entrare dove?"

Minho non le rispose e sorridendo, mise a cuocere la carne sulla piastra.

Lo lasci entrare nel tuo mondo.

Le rispose lui mentalmente.
Se Rose, la sua timida Rose, era riuscita ad entrare in sintonia con Hyunjin fin da subito, era perché ne aveva stima.
Soltanto che voleva vedere coi suoi occhi le motivazioni.
E quella sera, ne ebbe occasione.
La cena andò a gonfie vele, Hyunjin azzeccò perfino la torta.
In seguito ai saluti, quando poi rimasero ancora una volta soli, il castano riprese l'argomento.

"Sai, per ora credo che mi fiderò. Nonostante sembri un totale idiota-"
"Minho..."
"Ha la mia fiducia. Insomma, se tu mi dici che ne è degno... Allora..."

Dopo aver posizionato le ultime stoviglie nella lavastoviglie, Rose gli diede un bacio sulla guancia e allegra scappò verso la sua camera da letto.

"Sono più sicura ora!"

Urlò dall'altra stanza.

"Lo so"

Sussurrò Minho, ancora indaffarato a ripiegare la tovaglia.

Prima di dormire, un messaggio da parte del ragazzo più chiacchierato della serata, fece vibrare il telefono di Rose.

Hyunjin:
Anche se fa paura, Minho è uno spasso!
23:52

PS. Domani sentirai la mia idea del palloncino???
23:52

"Perché no... Ho appena detto che di lui ci si può fidare"

Rifletté a voce alta la ragazza.
Mentre digitava le lettere del messaggio, un lieve sorriso incurvò le sue labbra.

Rose:
E va bene, ti darò una possibilità!
Buonanotte Hyunjin☺️
23:54

Hyunjin:
Evvai!
Buonanotte ⭐🌜😴
23:57

Mentre Rose posò il cellulare sul comodino accanto al letto, Hyunjin infilò il suo sotto il cuscino, felice di essere riuscito a convincere la sua collega ad ascoltare la sua brillante idea per il loro primo lavoro insieme, sicuro che finalmente, avrebbe potuto mostrarle il motivo per cui Chenle, fra tanti, avesse scelto proprio lui.

•Quando gli opposti si attraggono• Hwang HyunjinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora