•Quando gli opposti si attraggono• Hwang Hyunjin

Capitolo dodici

Quando Hyunjin rialzò la testa, i suoi compagni di bevuta avevano continuato a divertirsi per un'altra oretta lasciandolo così indietro di qualche bicchiere, o meglio, gli avevano lasciato il tempo per riprendersi da quella colossale sbronza.
Si stropicciò gli occhi e una fitta lo colpì alle tempie, era ancora parecchio ubriaco, ma almeno ora pareva riuscisse a capire cosa stesse accadendo attorno a lui.
Guardò al suo fianco e vide Rose, con le guance rosse, chiacchierare allegramente con il resto del gruppo.

"Ohohoh chi si è svegliato! Bella addormentata, come andiamo? Fatti uno shottino per-"
"Chenle non mi sembra il caso di continuare a bere!"

Disse Jeno al suo capo, il quale, sebbene fosse il più brillo di tutti, non si sa per quale ragione, fosse allo stesso tempo lucido e sempre pronto a trascinare qualcuno nei suoi piani di festa.

"Eddai, è la prima uscita di gruppo con questo ufficio! Divertiamoci ancora un po'!"
"Mmmh, forse Jeno ha ragione, forse è giunto il momento di ritirarci..."

Disse Soobin con un tono che invece tradiva il suo desiderio di voler proseguire la serata.

"Non se ne parla! La festa è appena cominciata!"

Urlò Yeonjun ridacchiando a più non posso trascinando con sé anche Rose, che bevve assieme lui l'ennesimo bicchiere.

"Questi sono i miei dipendenti!"
"Chenle, si va a casa"
"D'accordo"

Appena Mark pronunciò quelle parole, alle orecchie del più piccolo tra i presenti suonarono come legge.
Disinvolto raccattò la sua roba, giacca e portafoglio e con lui si diresse al bancone, pronto a pagare per i suoi soldatini, lasciandoli a dir poco attoniti.

"Mark ha sempre avuto un forte ascendente su di lui"

Si affrettò a spiegare l'altro dirigente, sorreggendo contemporaneamente Rose e Yeonjun che ubriachi si appoggiarono alle sue braccia.
Hyunjin, continuando a massaggiarsi la testa con le dita li seguì fino al di fuori del ristorante, dove in cerchio si scambiarono baci e saluti di fine serata.
Tutti, tranne Rose e Yeonjun, i due non ne volevano sapere di rientrare, così, si presero a braccetto e con l'energia di chi ha bevuto più e più bottiglie di soju, iniziarono a intonare l'inno coreano.

"Quei due sono proprio partiti"

Scherzò Mark che,seguito da Jeno e con ancora Chenle accoccolato su di sé, si avviò alla macchina del suo amico.
Il presidente della NAP aveva previdentemente richiesto al suo autista di aspettarlo per riportare a casa loro tre, in quanto entrambi erano abituati a quella conclusione.
Chenle era arrivato dove era arrivato non a caso.

Erano rimasti solo i quattro novellini, due dei quali erano più che propopensi a raggiungere il loro letto caldo.
Rose pestò i piedi e vedendola rifiutarsi di prendere il tram per tornare a casa, Yeonjun, allungò il suo braccio e cingendole le spalle  sbiascicò che l'avrebbe fatto compagnia in un altro locale.

Fu allora che qualcosa in Hyunjin scattò, quel qualcosa che si autoconvinse essere senso di protezione per la sua amica ubriaca, puro buon senso insomma.
Non aveva di certo sentito una botta di gelosia, una scarica di adrenalina partirgli dalla testa e arrivare dritta nello stomaco, assolutamente no, nulla di tutto questo.

Nel momento in cui la bionda stava per attaccarsi al suo collega lui si fiondò tra loro e sorreggendola da sotto l'ascella, la sollevò leggermente, facendola scontrare con il suo petto.

"Soobin ti spiace riaccompagnare a casa Yeonjun?? Io porterò questa qui"

Gli disse toccando con l'indice la testa di Rose che nonostante fosse scocciata, sbuffò, ma non si oppose.
Il più alto acconsentì al suggerimento e ignorando i lamenti del suo partner, si avviò verso la fermata dell'autobus più vicina.
Quando vennero lasciati soli, Rose si staccò e dopo essersi sistemata con uno strattone la borsetta, sbatté le ciglia, credendo di riuscire a recuperare la vista che era ancora annebbiata dai fumi dell'alcol.

"Ce la fai a camminare da sola???"
"Pff che domande, ho indossato le scarpe più basse apposta, ricordati con chi stai parlando!!"

Balbettò la biondina e sprezzante del pericolo si mise in cammino.

"Dove stai andando???"
"Hai detto tu che dobbiamo andare a casa mia"

Il volto di Hyunjin andò a fuoco in un secondo.

"N-no non voglio venire a casa tua! Voglio solo accompagnarti, nulla di più!! Voglio assicurarmi tu possa tornare sana e salva"

Rose inspirò e si voltò veloce.
Altrettanto velocemente afferrò il suo viso tra le mani e da quella minima distanza gli sussurrò contro il naso.

"L'avevo capito Hyunjin"

Disse dapprima seria, ma poi, si rigirò di scatto e con incrociando le dita dietro la sua stessa schiena iniziò a fare dei passi piccoli e regolari.

"Rilassati Hyunjin, è una splendida serata!"

Esclamò e prima che il ragazzo fu in grado di riprendersi, lei si tolse le scarpe e corse lungo il marciapiede, costringendolo ad inseguirla.

"Rosieee~!! Rallenta! E guarda dove vaiii"

La bionda non replicò e arrivando ad un lampione acceso ci si attaccò e fece due giri su di esso, dando il tempo a Hyunjin di raggiungerla.

"Te l'ho detto che è una bella serata!"

Ne fece un altro e finì nuovamente contro il suo corpo.
Rimasero in silenzio, ad osservarsi.
Rose si morse il labbro inferiore, Hyunjin, lo notò all'istante.
Come stregato da quel gesto, appoggiò delicato la mano sul suo fianco, ma lei sgattaiolò via, riprendendo a camminare.

"Non ti sei nemmeno accorto che siamo arrivati"

Lo avvisò la bionda.
Effettivamente non si era reso conto di quanto quel ristorante fosse vicino al condominio in cui Rose e Minho vivevano.
Sgranò gli occhi e quando lei lo invitò ad avvicinarsi al portone, obbedì.

"Ti ringrazio per esserti preso cura di me"
"È stata dura, non credevo fossi così... Estroversa"
"Si beh, dillo alla montagna di bottigliette di soju che ho bevuto"

Rise e quando una ciocca di capelli le scivolò davanti, la riportò prontamente dietro l'orecchio.

"Allora... Buonanotte, passa delle buone vacanze Hyunjinnie"
"Anche tu... E buonanotte Rosie~"

La bionda si mise in punta di piedi e gli diede un dolce bacio sulla guancia.

"E pensare che non ho nemmeno la naus-"

Si chinò e nel giro di un secondo, vomitò, vomitò esattamente sulle scarpe del ragazzo che aveva appena baciato.