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RISPETTO

{J}

<notte puffo> seguo la sua figura fin quando non sparisce dietro l'entrata del palazzo.

Ora si va dal menta...

Lo cerco da diversi giorni ma a quanto pare non era in zona.

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Giunto sotto la casetta dove solitamente ci incontriamo, scendo vendendo Min entrarci quindi lo seguo.

<Min, dobbiamo parlare>

<di cosa Jeon?> si siede sulla vecchia poltrona non interessato alla conversazione, è agitato e si vede non lo vedo da tanto ma non pensavo cambiasse così tanto, ha un espressione più svogliata del solito.

<non mi dire che sei arrabbiato per il nano? Lo sai che non mi interessa, quando mai potrei provare dei sentimenti per qualcuno? E poi a te non interessa!>

<hai ragione quindi è inutile discuterne> so che non è così è palese che è arrabbiato.

<Min! smettila di fare il bambino e affronta le cose, lui ti piace non è così? O è solo questione di orgoglio?>

<Jk! Proprio tu mi parli di orgoglio, mh? Qui si tratta di semplice rispetto> si alza di scatto urlandomelo in faccia, nei suoi occhi leggo pura delusione e ciò mi fa tentennare.

<ma tra voi non c'è nulla, non c'entra nulla il rispetto qui! Perché tu hai esplicitamente detto di non essere interessato e poi lo sai come funzion->

<una botta e via? Bella merda... eri fatto ma sono sicuro che lo rifaresti, perché ti è piaciuto!> a quelle parole mi blocco perché ha ragione.

<sai che c'è? Basta Jk a me non interessa di quella sera, facciamo finta che non sia mai successo ma da ora in poi dovrai stare lontano dalle mie prede> afferma accomodandosi sulla poltrona.

Dopo la nottata passata fumando erba mi sveglio intontito e in ritardo per il lavoro che mi aspettava in azienda.

<Min sveglia! Ah- che male> mi massaggio la spalla che avrò sbattuto cadendo sul pavimento dove mi sono svegliato.

<mh> mugugna non svegliandosi ma lo prendo di peso e lo metto in macchina non potendolo lasciare lì in quello stato.

-

Entro in azienda trovando Jin all'entrata <signore sono le 14:45> afferma sconvolto.

<lo so, ho avuto da fare!> lo supero.

<signor Jeon pensavo vi fosse successo qualcosa> spunta il mio assistente entrando nell'ascensore <faccio spesso tardi, ah!> improvvisamente una fitta di dolore sulla spalla mi fa ansimare.

<non ti senti bene?> mi si avvicina <si ho solo un forte dolore alla spalla> confesso guardando il suo volto preoccupato.

Apro la porta dell'ufficio mentre tolgo la giacca <fammi un massaggio> senza aggiungere altro mi massaggia la spalla dolente.

<si vede che hai sbagliato mestiere come hai sbagliato prima a darmi del tu> non riesco a passare sopra a queste cose, qui io sono il capo quindi devo essere rispettato sempre.

<mi perdoni io ero solo preoccup-> viene interrotto dalla porta che si spalanca e delle urla provenienti da una ragazza che fortunatamente non vedo da giorni.

<oppa~ finalment-> fa gli occhi a cuoricino fin quando nota il ragazzo intento a farmi un massaggio che ha interrotto.

<Yeona ti do due minuti per giustificare questa entrata prima che mi inizi ad alterare e fidati che ci metto meno del solito> affermo facendo respiri più profondi per non perdere la poca calma che ho accumulato durante il breve massaggio.

<chi è lui? una sorta di schiavo? Perché ti stava toccando le spalle? Bello lui è già impegnato> ignora le mie parole rivolgendosi direttamente a Kim irritandomi solo di più.

Mi alzo <Yeona!> al richiamo punta subito gli occhi nei miei e come un cane che capisce di aver sbagliato abbassa la testa impaurita.

<Ti sei forse scordata il tuo posto? Le tue sparate di gelosia sono ridicole tanto quanto te che pensi di significare qualcosa per me> vado verso di lei che trema visibilmente pronta a piangere <ormai non mi importa cosa tu sappia sul mio conto, non ti sopporto più, vedi di non presentarti più davanti ai miei occhi e come osi anche infangarmi vedrai come rovinerò il tuo futuro> continuo ad avvicinarmi fino a sentire i suoi singhiozzi.

<i-io-> le afferrò il volto con una mano <tu? Tsk sei così egocentrica...> l'obbiettivo è la sua mente, bisogna spaventarla fino a che lei non mi ritrerà una minaccia così non dovrò più subirmela.

<non ti interessa nulla di me sei solo ossessionata dal mio aspetto, ho un carattere del cazzo non ho ricordato il tuo compleanno ma tu hai continuato a fare la sottomessa del cazzo quindi ora ci troviamo qui...> altri singhiozzi echeggiano nell'ufficio.

<e siete tutte uguali cazzo... siete stupide! fate di tutto per riempirvi la bocca di me mentre io non ricordo nemmeno il vostro nome>

Avrei aggiunto altro se non avessi sentito delle mani delicate toccarmi l'avambraccio <s-signore la l-lasci, può bastare> può bastare?

Ma che ne sa lui, mi carico per urlargli contro ma incrociare i suoi occhi lucidi mi riporta con i piedi a terra. Kim mi allontana da Yeona che non smette di piangere <dai usciamo> la accompagna fuori sotto il mio sguardo un po' sconvolto e stranito.


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|colpo di scena|

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