Abbasso la musica prodotta dalle due casse sulla scrivania, una serie di rumori non identificati provengono dall'altra parte della casa.
Mi affaccio dalla porta della mia camera dove mi stavo cambiando, <Jeon sei tornato?> urlo essendo l'unico ad avere le chiavi di casa oltre me.
Non ricevendo risposta percorro il corridoio e raggiungo la sala principale da dove venivano quei rumori.
Trovo Jungkook sul divano con i capelli disordinati, vestiti stropicciati e con l'insolito sguardo da disperato che alza per guardarmi, mi avvicino <ehi che succede> penso di non averlo mai visto in questo stato.
Di colpo scatta in piedi <cazzo Junghyun! Sta succedendo un casino in azienda, penso ci sia qualcuno che ci sta sabotando> parla veloce con il sangue agli occhi.
<cosa? Come lo sai?> mi mostro sorpreso, devo avere maggiori informazioni.
<stanno sparendo molti progetti quell'uomo mi ucciderà se lo viene a sapere> so bene a cosa si riferisce, nostro padre è forse l'unica persona che teme.
Cerco in tutti modi di calmarlo senza riuscirci, ha un serio bisogno di picchiare qualcuno.
<ti aiuto io a trovarlo, dimmi su chi hai i sospetti?> nonostante il nostro rapporto fraterno faccia schifo non posso stare a guardare o sarei un senza cuore.
<tutti! nessuno escluso, soprattutto i rappresentanti delle altre aziende> giusto ha ragione, loro sono i primi che sono invidiosi del suo successo.
Rifletto e colgo l'occasione per ricordargli del compleanno <bene sta sera puoi controllare al compleanno del fratello di Jung Felix> alla mia affermazione si illumina.
Respira profondamente per riprendersi avendo ora un'ottima occasione per controllare da vicino i Jung e non solo <giusto... preparati tu vieni con me> corre subito in camera sua per cambiarsi.
Sistemo velocemente il casino che ha combinato e torno in camera per cambiarmi.
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Giunti alla villa una delle tante di Felix, questa forse la più lontana dato che si trova in mezzo alla compagna, entriamo con l'invito tra cui uno tutto rovinato che abbiamo recuperato nel cestino dell'ufficio dell'azienda.
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Mentre incrocio lo sguardo con quello di Taehyung mi torna in mente il discorso di mio fratello "Junghyun non devi dire a nessuno quello che sta succedendo, non ti fidare mai di nessuno, sai che succede se non obedisci".
L'orsetto sta parlando con un'altro dipendente dell'azienda di cui non ricordo manco il nome, gli vado incontro essendo lì soprattutto per lui.
<ehy sei strano vestito così> mi squadra come se fosse un critico di moda, con una mano sul fianco e l'altra sotto al mento come se stesse elaborando qualche critica.
Mi sono messo un semplice completo trovato nell'armadio di mio fratello, il più semplice che ho trovato gli altri urlavano ricchezza ogni centimetro di stoffa.
<non ti piaccio così?> chiedo un po' offeso dal suo sguardo corrucciato.
<non ho detto questo> sorride, mi basta questo e insieme andiamo al buffet nella sala preparata per la serata.
Sembrerebbe un matrimonio se solo il colore dominante non fosse il rosso e non ci fossero in giro un sacco di stemmi dell'azienda del proprietario di casa.
Ci accomodiamo tutti e dopo un semplice discorso di Felix per augurare il meglio a suo fratello iniziano tutti a brindare e mangiare.
— È un compleanno diverso dal solito, Felix vuole mostrare di avere il controllo su tutto anche sul fratello che in realtà aveva altri pensieri per la testa.