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PORTA
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Non vedo il signor Jeon da una settimana, nonostante la lite e la febbre ho valutato se licenziarmi e non penso sia il momento di fare scelte azzardate, quindi dopo due giorni sono tornato a lavoro come suo assistente ma lui non si è mai presentato.

Non si sa il motivo, Seokjin non ha voluto dire altro se non che è "impegnato" magari si sta occupando di qualcosa in famiglia che non siamo ritenuti a sapere.

In ogni caso non mi dovrebbe interessare.

Ho provato a dimenticarmi di lui e non vedendolo ci sto riuscendo, anche perché dopo quello che mi ha detto non dovrei pensarlo più.

Fortunatamente dopo quella lite mi è venuto un odio spontaneo nei suoi confronti ma la sua bellezza non può essere oscurata.

<Tae, non mi stai ascoltando> mi riprendo dai miei pensieri e sorrido a Jimin che mi stava parlando.

Abbiamo fatto finalmente pace, è stato lui a chiedere scusa per primo quindi ho deciso di farlo anch'io, non possiamo di certo vivere sotto lo stesso tetto e non parlarci.

<ti stavo ascoltando, continua> mento per non farlo innervosire.

<ci ha invitato al suo compleanno cioè tra tre giorni> non avendo seguito il discorso dall'inizio non ho capito <ma di chi stai parlando?> sorrido innocente alla sua occhiataccia.

<Hoseok... ma ce la fai a seguire quello che dico?> sbuffa infastidito <Hoseok?> non ci parlo da quella volta in azienda, sicuramente si sarà arrabbiato per aver aspettato tutto il tempo.

<si proprio lui, so che ha organizzato una festa piena di amici ricchi> sorride furbo concludendo con l'occhiolino.

<dio, Jimin pensi sempre a questo... così non troverai mai un fidanzato> divento serio ricordandogli tutti i diversi ragazzi che ha portato in una sola settimana a casa.

<chi ti ha detto che voglio un fidanzato? Sono loro che non capiscono e non vanno bene per me> a quell'affermazione mi viene spontaneo rispondere <allora Jeon andava bene?> con un po' di amaro in bocca.

<ancora? Avevi detto che non ne avremmo più parlato...> sbuffa andandosene sapendo che piega avrebbe preso il discorso.

-

Finito di fare colazione, con poca voglia, vado in azienda.

All'entrata mi ferma Seokjin <Taehyung, puoi lasciare questo sulla scrivania di Jeon> mi passa una busta ben sigillata su cui c'è scritto "per Jeon Jungkook" lo rileggo più volte e penso che anche il suo nome sia perfetto.

Sull'account Instagram ha solo Jk quindi non ci ero arrivato ancora al suo nome, anche se non ci sarà mai modo di pronunciarlo.

Come chiesto vado verso lo studio centrale ed entro senza bussare, dato che ormai il capo aveva deciso di non presentarsi per tutto questo tempo, pentendomene subito dopo aver chiuso la porta alle mie spalle.

<non bussi?> sento la sua voce fredda che mi provoca brividi su tutto il corpo <pensavo...> provo, fallendo, ad esprimermi senza essere intimorito dal suo sguardo.

<non pensare troppo Kim, abbiamo capito che non è una cosa che sai fare, ora dimmi cosa ha portato il tuo culo fino a qui> si rilassa sulla sedia scrutandomi.

<Seokjin mi ha chiesto di lasciarvi questo> gli passo la busta di cui mi ero quasi dimenticato.

La apre sotto il mio sguardo curioso, estrae un foglio rettangolare e dalla faccia che fa non sembra molto interessato al contenuto, tanto che la butta nel cestino vicino la scrivania.

<p-perché l'ha buttata?> chiedo senza pensarci <perché dovrei dirtelo?> alza un sopracciglio tornando alla sua posizione.

Mi scuso e dopo un inchino, sentendomi a disagio, trovo una scusa per raggiungere il mio di ufficio e allontanarmi da quel uomo.

-
~chiamata con Jaehyun~

<Poteva avvisare prima. Mi sto esaurendo per trovare dei vestiti decenti>

J: È seriamente domani il compleanno?

<Si... ma io ho bisogno di almeno una settimana!>

J: Che esagerato, mettiti un qualsiasi jeans e una t-shirt, tanto stai bene con tutto.

Sgranò gli occhi incredulo guardandomi allo specchio <Scherzi spero, ci sarà gente ricca io non mi posso presentare come uno scappato di casa!!>

J: Hahaha con tutta quella gente nessuno se ne accorgerà.

<Magari, non andrei se non fosse il suo compleanno, però pensavo facesse una festa normale non una cerimonia> sbuffo insoddisfatto dell'outfit provato, mi spoglio e getto tutto a terra.

J: L'avrà organizzato il fratello, quel montato avrà invitato tutti i suoi conoscenti.

<Lo conosci?> mi butto sul letto rinunciando a cercare qualcosa nell'armadio incasinato come la mia testa.

J: Ovvio, mi ha anche invitato, però è troppo lontano per andare a piedi dipende da Jeon.

<E solo mo lo dici? Dai vieni così mi fai compagnia in mezzo a quei ricconi> almeno così non mi sentirò fuori luogo.

J: Se me lo chiedi tu... -accetta senza insistere come se non aspettasse altro.

<Che ti metti? Non presentarti con una tuta da palestra che ti caccio io fuori!!!> lo informo conoscendo la sua preferenza per i vestiti comodi.

J: Jeon non ridere, prenderò un completo dall'armadio del mio fratellino.

Dopo aver sentito la risata di Jeon sono diventato un peperone è così melodiosa, non l'ho mai sentito ridere. Ciò vuol dire che ha sentito tutta la nostra conversazione...

J: Orsetto? Ci sei?

<S-si mi ero allontanato un attimo> mento.

Continuiamo la chiamata per un'altra mezz'ora fin quando non mi viene sonno e decido di riposare.


Eccoci qui, prometto che in questi giorni pubblico!!!! O almeno cerco, essendo una persona indecisa devo rileggere più volte i capitoli fin quando non mi soddisfano un minimo.

Capo?!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora