That boy

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Ogni giorno di più mi convinco di avere qualche problema mentale. Non riesco ancora a capire cosa ci sia di sbagliato in me. Resto a guardare il via vai delle persone che salgono e scendono le scale incapace di fare un passo. Mi guardo intorno e noto ragazze bellissime girare intorno alla ricerca delle loro camere. Erano tutte magnifiche non c'era nulla da dire. Avevo bisogno di caffè. Mi ci vollero ben dieci minuti a trovare la sala pranzo della Yale . Comprai il mio caffè tanto desiderato e mi bloccai quando vidi di nuovo quel ragazzo tanto maleducato quanto arrogante entrare nella sala .
Entrai in panico quando i suoi occhi color miele incontrarono per un'attimo i miei.Mi agghiacciai nel vedere tanta bellezza in un'unica persona. Era ricoperto di tatuaggi che gli donavano perfettamente.
"Vuoi una foto percaso?"non mi accorsi che si era avvicinato
"Sei muta?" mi richiese con una voce roca ma incredibilmente sexy
"sembri tanto una verginella del cazzo" mi ridisse ridendo. Quelle parole mi spiazzarono completamente. Come poteva un ragazzo così essere talmente stronzo?
"E tu sembri tanto un coglione" presi coraggio e risposi quasi urlando.
"Me lo dicono in tanti, piccola" continuò facendomi l'occhioliono. M'innervosii ancora di più e me ne andai senza contrabattere. Se voleva essere simpatico,bhè non ci era riuscito.
Infastidita da quel comportamento salii per la millionesima volta le scale e mi ritrovai davanti alla porta della mia camera. Ormai non potevo più evitare di non entrarci dato che si stava facendo sera e la stanchezza si stava facendo sentire sempre di più e volevo soltanto farmi una doccia per rilassarmi. Presi un profondo respiro ed aprii la porta attenta a non far rumore. Sperai che stesse dormendo ma era una cosa alquanto impossibile dato che erano solo le nove di sera. Le mie preghiere furono avverate quando trovai una stanza completamente vuota con dentro i miei bagagli. Il letto della mia compagna di stanza era perfettamente fatto e i vestiti erano perfettamente piegati nella parte di armadio appartenente a lei."Almeno era ordinata"pensai tra me e me. Ripensai a tutta la situazione che si era creata e mi maleddissi di essere stata così stupida nel non presentarmi. Presi dalla valigia un pigiama e la piccola borsettina dove c'erano la spazzola per i capelli e lo spazzolino con il dentifricio. Mi diressi nel piccolo bagno dell stanza, mi lavaii i denti e dopo mi buttai nella doccia. Una piccola lacrima scese quando notai di aver preso involontariamente il pigiama di mia madre. Mi mancava, ma dovevo pur imparare a cavarmela da sola senza il suo aiuto. Mi chiesi cosa stesse facendo in questo momento,presi il cellulare,mi misi le cuffie e sulle note di Amnesia mi addormentai.

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Ecco a voi il terzo capitolo, premetto che questo è  in assoluto la prima storia che scrivo su wattpad. Spero che vi piaccia. È abbastanza corto poiché è un capitolo di passaggio ,lasciate un commento per farmi sapere cosa ne pensate☺
Grazie mille,a presto

Save me  ||Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora