Back To Yale

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Dopo una settimana di completa distanza da Yale io e Ashley decidiamo di ritornare. In realtà il mio piano di andare da mia nonna non è del tutto svanito, ma non potevo lasciare semplicemente Ash da sola a risolvere i suoi problemi, non sarei stata tranquilla, sopratutto ora, consapevole della persona che è Trevor.

Nonostante abbia la paura di incontrarlo e che faccia del male ad Ashley non possiamo permetterci di stare rinchiuse dentro casa per il resto dei nostri giorni. Stavo completamente impazzendo e tutto questo non aveva minimamente senso.
Da quando la bionda è venuta da me, Trevor non si è fatto più sentire.
Sono felice? No per niente.
Tutto ciò significa che ha in mente qualche piano subdolo e che forse starà aspettando il momento giusto per riprendersi Ashley sotto la sua ala. Ma ciò non poteva assolutamente succedere, non avrei lasciato che succedesse.
Ammetto che in questo momento l'aiuto di Justin mi avrebbe semplificato, ma non avevo intenzione di chiedergli niente.
E se stessi sbagliando? In fondo Trevor è suo amico.

La sensazione si trovarmi in un problema più grande di me mi mangiava dentro. Era ovvio che dovevamo dirlo a qualcuno.

"Ashley hai fatto? Dai aprimi la porta" bussai alla porta del bagno senza però avere alcuna risposta.

"Ash aprimi" mormorai ancora nella speranza che davvero mi aprisse.

"Positivo" fu tutto quello che mi disse mostrandomi il test di gravidanza.

Non ne rimasi sorpresa, a dire il vero.
Il test era solo un ulteriore conferma a ciò che avevo previsto. Era ovvio che era incinta, questa settimana non ha fatto altro che vomitare, mangiare, e passare da momenti di totale depressione a momenti di felicità. I suoi ormoni stavano avendo la meglio su di lei e in tutto questo il ciclo non le era ancora arrivato.

"Sono incinta di un assassino" sibilò quasi. Si vedeva che era assolutamente scioccata e non avevo la più pallida idea di cosa fare.

Io, al contrario, mi ero rassegnata già il primo giorno che ebbe i coniati di vomito. Pensai che ormai era incinta, e promisi a me stessa che l'avrei aiutata in questo cammino che a quanto pare lei non aveva ancora accettato. Al suo posto, forse anche io sarei stata restia ad avere un figlio da una persona a quanto pare "non buona" ma è pur sempre una vita no?

"Vedrai che andrà tutto bene A" cercai di consolarla, anche se avevo esaurito tutte le parole a disposizione.
Vederla in questo stato mi faceva terribilmente male ma la mia stupida testa non sapeva davvero cosa fare.

"Come diavolo farò?Non sono pronta a essere madre" ed ecco di nuovo l'ennesimo pianto. A me non restava altro che porle un fazzoletto ed abbracciarla, nonostante sapessi che non sarebbe servito a niente.

JUSTIN'S POV

Erano passati più di quindici giorni da quando avevo visto Rory.
Mi mancava fottutamente tanto, non vederla mi uccideva.

"Signor Bieber è pronto per l'intervista" entrò Anne, la secretaria di mio padre.

"Due minuti Anne" sbuffai non potendone davvero più.

"Sì sbrighi signor Bieber, suo padre la sta aspettando" enunció uscendo, lasciandomi bestemmiare in santa pace.

Mi misi la giacca, ed andai a fare questa fottuta intervista.

RORY'S POV

Ricordi.

Questo posto era piena di ricordi. Ricordi di lui. Erano appena 7 mesi che ci conoscevamo. Non molto tempo, neanche poco.
Ogni luogo mi portava a pensare a lui. Il ragazzo dagli occhi color nocciola. E ne sono terribilmente pazzamente innamorata.
Era terribile come tutto mi riportasse a lui, avevo una incontrollabile voglia di vederlo e di urlargli contro che mi aveva ferita, rotta spezzata, ma che senza di lui nulla aveva più senso. Che la notte non riuscivo a dormire perché lui era lontano da me, e che avrei tanto voluto che mi rassicurasse, come solo lui poteva fare.

Non c'era. E con lui se ne era andata anche la mia voglia di essere felice.
Mi aveva stravolto la vita, mi era entrato dentro e non aveva nessuna intenzione di uscirne. Io non volevo che ne uscisse. Faceva troppo male.

"Amica da quanto tempo" ecco apparire una Jessica euforica, che appena mi vede mo salta addosso.

Amica? Non so se potevo definirla tale. Magari conoscente era meglio. Erano tutti conoscenti. Compagni. Ma non amici, no non lo erano. Mi è difficile fidarmi di lei adesso. Mi risulta davvero complicato fidarmi di tutti loro. Sono amici di Trevor. È stata lei a presentarmelo di conseguenza Ashley lo ha conosciuto per colpa mia.
Come potevo fidarmi di lei? E se sapesse tutto e stesse dalla parte di Trevor? Non me ne sorprenderei.

Da quando me ne sono andata poche sono state le volte che mi ha mandato un messaggio. E in tutte quelle volte, si parlava solo ed unicamente di lei.Mai una volta che mi avesse chiesto come stessi o del perché me ne fossi andata.
No assolutamente, non era mia amica.

"Hey Jess" la salutai con educazione. Non volevo creare problemi, avrei scoperto tutto, ma poco alla volta.

"Sei ritornata finalmente, Ashley?"

"Anche lei" risposi seria.

" Bene ci vediamo dopo" mi abbracciò sorridendomi.

"Aspetta Jessicaa, Trevor è qui?" le chiesi con nonchalence.

"Sì Rory, credo stia in classe" rispose per poi sparire definitivamente.

Trevor era qui, Justin no. Sbuffai sonoramente prima di intravedere da lontano la preside insieme a Noemi.
Quelle due sembravano amiche da una vita, e non rimasi sorpresa del fatto che mi aveva cacciata dalla mia stanza. Era ovvio che quella bigotta aveva le preferenze. Fanculo.

Andai nella direzione opposta non volendo incontrarle, sarei stata costretta a parlarle, e ovviamente non ci pensavo minimamente.

Uscii da Yale sentendomi l'aria mancare, non sopportavo più nessuno.
Mandai un messaggio veloce alla bionda avvisandola che Trevor era a lezione, mi comprai un caffè e mi sedetti su una panchina a riflettere.
Cosa dovevo fare? Come dovevo affrontare questa situazione?

Presi il mio album ed iniziai a disegnare. Mi aiutava moltissimo. Ricordi di quando Justin ed io avevamo le lezioni di arte in comune mi invasero la testa. Lui odiava ogni forma di arte, questo perché era assolutamente negato. Gli avevo chiesto più volte il perché frequentasse questo corso se lo odiava così tanto e lui mi rispondeva sempre "perchè è l'unico corso che ho con te" facendomi letteralmente morire dalla felicità.

Oggi, però, sembra che neanche il disegno riesca a sollevarmi e per questo chiusi l'album non avendo alcuna fottutissima ispirazione.

"Caroline" la salutai con un sorriso.

"Rory, bambina mia" mi abbracciò forte. Era l'unica persona che avevo piacere di vedere qui dentro.

"Come mai te ne sei andata?" mi domandò preoccupata. Sorrisi nel vedere che almeno una persona qui dentro era davvero interessata a me.
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"Il tuo tè è sempre il migliore Caroline" le dissi gentilmente.

"È un semplicissimo tè Rory, sono felice che tu sia ritornata sai?"

"Io non so se sono felice di essere tornata Caroline" e scoppiai in un terribile pianto. Sentivo che davanti a lei potevo farlo, era come una seconda mamma per me.

"Oh Rory, non piangere, vedrai che tutto si sistemarà piccolina, devo solo avere pazienza e lasciare che il tempo sistemi tutto" disse accarezzandomi i capelli.

Ed io ci volevo credere, volevo credere che il tempo mi avrebbe dato delle risposte, che fino ad adesso cercavo, ma che non avevo mai ottenuto.

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Salveee ragazze, eccomi di nuovo con un nuovo capitolo.
Mi scuso per l'enorme ritardo e so anche che questo capitolo non è il massimo. Vorrei ringraziare a tutti quelli che seguono la mia storia e dirvi che per me significa molto 💓
Fatemi sapere cosa ne pensate.!
A presto💞

Save me  ||Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora