Mi alzai di scatto quando mi accorsi che erano le dieci passate. Mi ero appena persa l'ora di letteratura inglese e avrei perso anche l'ora successiva dato che ero ancora in pigiama. Mi maledissi mentalmente per non aver messo la sveglia la sera precedente e anche Jessica per non essersi degnata di svegliarmi.
Mi mossi velocemente per i corridoi, per raggiungere la classe di arte quando due braccia mi afferrarono da dietro.
"Che ci fai qui?" gli chiesi ricambiando il bacio che mi stava dando.
"Ti stavo cercando principessa" disse regalandomi il miglior sorriso di sempre.
Portò le braccia sulle mie spalle ed insieme c'incamminammo verso quella che doveva essere l'aula di arte.
Felice. Era quello che davvero volevo essere. Per tutta la vita ho corso dietro la felicità, mai raggiungendola.
Forse era la mia incapacità ad esserlo o forse era perché in fondo non ci ho mai provato. Sono sempre restata nell'idea che la felicità prima o poi finisce e sarà per questo che non l'ho mai assaporata veramente.
Certo, ero felice quando mi sono diplomata oppure quando ho compiuto 18 anni, ma solo perché poi dopo sarei stata libera. Libera, un'altra cosa che la vita non mi ha mai concesso.
Perché in questo momento non sono libera, per niente. Se fossi stata libera mia madre non mi avrebbe costretta a parlare con mio padre, il quale mi aveva invitato a passare del tempo con lui durante le vacanze natalizie insieme alla sua nuova e adorata famiglia.
Davvero non riuscivo a capacitarmi che tra meno di un mese sarei andata a Seattle a trovarlo e tutto questo per il volere di mia madre.
Adoro quella donna e la amo più della mia stessa vita, ma a volte non riesce davvero a capirmi. Nessuno lo faceva, a nessuno importava.Resto seduta per più di un'oretta a contemplare il silenzio di questo posto sperduto in cui mi trovavo.
Dopo la chiamata con mio padre, ho deciso di correre per scaricare tutta la rabbia e l'odio che provavo e tutt'ora provo per quell'uomo.Disprezzo, ecco cosa provavo, lo disprezzavo con tutta la mia anima. Come aveva potuto rifarsi una vita dopo così poco tempo? Aveva già una famigliola felice il che mi rendeva molto ma molto gelosa.
A mia madre sembrava non importarle, e allora perché a me importava così tanto? Solo pensare che adesso aveva un'altra" figlia" a cui dedicare il suo tempo mi irritava e anche parecchio.
Guardo il cielo frastagliato di nuvole e mi accorgo che è cupo . Forse stava per piovere.
Non me ne volevo andare da quel posto. Ero sola con i miei pensieri, nessuno a cui dire di stare zitto o di non rompere. Eppure la solitudine mi faceva dannatamente paura.Mi sentivo così vuota. Improvvisamente pensai all'unica persona in grado di riempire quel vuoto, quell' amarezza che provavo: Justin Bieber.
E mai avrei pensato di far dipendere la mia vita da una persona,sopratutto da lui.
Ho sempre visto ed immaginato il principe azzurro come l'uomo perfetto. Dolce,carino e gentile.
Solo ora mi rendo conto che la perfezione è tutt'altro, anzi la perfezione non esiste. Potrei parlarvi di tutti i pregi di Justin ma i difetti sono altrettanto tanti ma a me piace così. Amo lui nella sua interezza e potrà sembrarvi banale ma è una cosa fondamentale. Bisogna accettare per quello che si è.
Per anni ho pensato di essere sbagliata, di non essere abbastanza per gli altri. Ma pian piano mi sto rendendo conto che ci sarà sempre una persona migliore di noi, basta solo trovare qualcuno a cui non importi.Presi un respiro profondo. Mi dovevo calmare, ma so che la frustazione che provavo me la sarei portata dietro per tutta la mia vita. Ci sarà sempre un pezzo mancante, devo solo accettarlo.
Devo accettare che ormai mio padre era felice senza di me, che è riuscito ad andare avanti e a buttarsi tutto indietro. Chissà un giorno lo accetterò, anzi sicuramente lo farò. Ormai l'ho perso, non c'è nessuna possibilità che ritorni tutto come prima.
E non posso evitare di pensare che sono un'egoista. Si egoista perché mi trovo qui sotto la pioggia a disperarmi di un problema così stupido e superficiale messa in confronto ai problemi che hanno le persone a cui manca il cibo oppure hanno malattie gravi. Oggi giorno molti genitori si separano, sicuramente non sono la prima e neanche l'ultima a cui è successo.********
"Rory sei tutta bagnata d'acqua" affermò Jessica appena entrai in camera. Non parlai, mi limitai ad annuire ed entrare nel bagno per una lunga e rilassante doccia."È successo qualcosa?" squittì Jessica di nuovo.
"Nulla di grave" la rassicurai con un falso sorriso. Sospirò e ritornò a leggere le sue solite riviste mentre io
mi misi la felpa più pesante che avevo per poi andare a letto."Rory io credo che uscirò con i ragazzi" disse la mia compagna di stanza.
"Ma sta piovendo" ribadì non volendo restare di nuovo da sola.
"Andiamo a prenderci una cioccolata calda, perché non vieni con noi?"
"No grazie, sono davvero esausta" dissi starnutendo.
"Sei pallidissima, sicura di stare bene?"mi chiese con un pizzico di preoccupazione.
"In realtà credo di essermi beccata l'influenza" affermai starnutendo di nuovo.
"Bene allora ti porto qualcosa da bere" disse uscendo velocemente dalla stanza.
In realtà non volevo dormire ma credo che sia l'unica opzione che ho.
Quando decisi di chiudere gli occhi qualcuno bussò alla porta facendomi sbuffare."Chi è? " chiesi annoiata.
"Justin" ed il mio umore cambiò in fretta nel sentire il suo nome. Aprii la porta ritrovandomi un Justin splendente con due cioccolate calde in mano."Piccola stai bene?"chiese togliendosi il capotto e sdraiandosi nel mio letto.
"Justin, levati " dissi seria.
"Dai principessa stenditi vicino a me"
"Non posso, ho l'imfluenza, rischio di far ammalare anche te" feci una smorfia al mio ennesimo starnuto.
"Fa niente Rory" "Vieni qui" .
Lo raggiunsi velocemente, la voglia di stare con lui abbracciata era tanta.
Iniziai a sentire calore e mi tolsi la felpa che indossavo rimanendo con una semplice canotta bianca.Mi stesi vicino a lui ed iniziai ad accarezzargli i capelli sotto il suo sguardo.
"Justin" chiamai la sua attenzione.
"Mm?" rispose alzando il mento per guardarmi.
"Chi sono io per te?" domandai non potendo più reggere questa situazione. Insomma dovevo capire cosa significavo io per lui.
"Tu" iniziò sollevandosi leggermente dal letto. "Sei la mia ragazza" continuò facendomi sorridere come una deficiente.
"Ti amo "aggiunse baciandomi.
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Save me ||Justin Bieber
Fanfic"Sei solo una verginella del cazzo"fu la prima cosa che le disse quando le rivolse la parola. Lei, Rory Brawn. I suoi piani verranno sconvolti quando incontrerà lui :Justin Bieber, un'anima bisognosa di essere salvata "Sei un coglione!" "Me lo dico...