Yale University

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Guidare nelle strade di New York a volte risulta estremamente stressante e stancante. Dire che sono nervosa è un eufemismo. Cerco di essere calma e mi autoconvinco che sarebbe stata una bella giornata quella che ho davanti. Impreco tra me e me quando un signore di mezza età occupa il posto dove avrei voluto parcheggiare. Dopo una buona decina di minuti a trovare parcheggio finalmente raggiungo la famosissima e tanto parlata Yale University. Mi fermo davanti l'entrata a guardare l'enorme edificio difronte a me. Una strana sensazione s'impossessa di me e per un secondo ho pensato di ritornare a casa tra le braccia di mia madre. Non so se sono realmente pronta a questo grande passo e non avere nessuno con cui parlarne non aiuta la mia situazione. Penso a Ashley e avrei voluto tanto averla qui con me, però  in questo momento la mia migliore amica si trova a migliaia di kilometri lontana da me. Mi ricordo di dover chiamare mia madre e per questo prendo il cellulare dalla mia borsa e compongo il suo numero.
"Tesoro"mi risponde con tono dolce e amorevole
"Mamma ,sono appena arrivata"le dissi, la mia voglia di parlare era minima data la stanchezza
"Ah bene tesoro, stai attenta e se hai bisogno di me chiamami " mi rispose ancora una volta con quella sua voce calma che riusciva a dare tranquillità  anche a metri di distanza
"Si certo mamma, ti terrò  informata ma adesso devo proprio andare" cercai di chiudere la chiamata il più  presto possibile ,non vorrei scoppiare in lacrime con lei al telefono
"Ti voglio bene piccola mia" ed io riattaccai ricambiando. Parlare con lei mi rilassa sempre ,c'è  sempre stata nel momento del bisogno ed è  l'unica persona con la quale posso parlare nella mia famiglia,se tale si poteva definire. Decido di buttare le mie ansie e paure ed entro nel grande edificio. Era proprio come me lo immaginavo. Il corridoio era affollato da studenti alle prese con le loro valigie. Sorrisi nel vedere una ragazza salutare la sua famiglia e desiderai essere io in quel momento. Mi svegliai dal mio stato di trance quando una donna alta e magra si presentò davanti ai miei occhi. Aveva un'aria severa e dedussi fosse la preside del campus.
"Signorina Brawn?"mi chiese con tono scocciato. Mi meravigliai che conoscesse il mio nome e risposi con un semplice"si". La donna mi fece segno di seguirla e io senza nessuna domanda feci quello che mi era stato chiesto di fare. Ci recammo in quella che credo sia il suo ufficio, mi fece sedere e iniziò  a cercare qualcosa nei cassetti della sua scrivania.
"Ecco a lei la chiave della sua stanza,la 333 corridoio B,troverà i suoi corsi in questo foglio e le lezioni inizieranno domani stesso.La raccomando di essere puntuale,benvenuta alla Yale,adesso può  andare" disse tutto senza fermarsi neanche a respirare e la cosa mi fece rimanere alquanto perplessa. Mi alzai dalla sedia e dopo aver rivolto un sorriso falso alla donna uscii da quella stanza. Mi affrettai a fare le rampe di scale,mi diressi verso il corridoio B e vidi quella che sarebbe dovuta essere la mia stanza per i prossimi sei lunghi mesi. Notai che la porta era aperta, entrai e vidi  una ragazza uscire dal bagno. Era bionda con degli occhi verdi.La sua pelle era perfettamente abbronzata ed aveva un fisico perfetto. Restai lì ferma senza proferire una parola e non mi meraviglierei affatto se la ragazza di cui non sapevo il nome stesse pensando che fossi una tipa strana. La bionda interrompe il silenzio chiedendomi il mio nome. Migliaia di pensieri invasero la mia mente e mi pentii di essere così difficile. Bastava semplicemente dire il mio fottutissimo nome ma sembrava che mi piacesse rendere le cose complicate.Continuai a non rispondere e senza nemmeno guardarla mi diressi fuori dalla camera. Iniziai a respirare profondamente e mi schiaffeggiai mentalmente per la pessima figura e impressione che avevo fatto davanti a quella ragazza che tutto sembrava tranne che antipatica. Iniziai a correre quando mi scontrai con qualcuno.Alzai gli occhi per vedere chi fosse ed intravidi un ragazzo.
"Che cazzo fai ?" Ti vuoi levare o devo dirti pure come si fa?" Mi spostai velocemente e il biondo passò senza neanche degnarmi di uno sguardo. Rimasi immobile per la seconda volta in una giornata. Dovevo seriamente smetterla di essere così  ridicola.



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Salveeee, questa è  la prima storia che scrivo, spero che vi piaccia. Lasciate un commento per sapere cosa ne pensate!☺

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