"Rory" mi chiama mia madre dal piano di sotto con voce annoiata e stanca di urlare ogni mattina il mio nome per farmi svegliare dal mio morbido e comodo letto. Mi sveglio con riluttanza e il sole mattutino acceca i miei occhi azzurri chiari impedendomi di vedere che ore fossero. Mi affretto ad entrare in bagno per lavarmi. L'acqua fredda mi risveglia e per un'attimo mi rilasso nella mia doccia pensando a come sarebbe andata la mia giornata. Oggi sarebbe stato il mio primo giorno di college alla prestigiosa Yale University di New York. Sarebbe iniziato un nuovo capitolo della mia vita, avrei incontrato nuove persone, il che non so se considerarlo una cosa positiva dato che fare amicizia non è il mio forte e sarebbe stato un modo per dimenticare gli ultimi avvenimenti della mia vita. I miei pensieri vengono interrotti di nuovo dalla fastidiosa voce di mia madre che mi incita a muovermi se no avrei fatto tardi. Decido di uscire dalla doccia e velocemente scelgo cosa indossare. Prendo un pantalone blu scuro e una maglietta bianca abbastanza lunga dal mio enorme armadio e ci abbino le mie solite converse nere ormai invecchiate per il troppo uso. Raccolgo i miei lunghi capelli color caramello in una coda alta. Affero il mio I-phone 5s e subito noto alcuni messaggi da parte di colui che si definirebbe essere mio padre che mi augura un buon primo giorno di college; lo ignoro decidendo di non rispondere dato che i miei rapporti con lui non sono dei migliori. Da quando ha divorziato e lasciato me e mio fratello da soli con nostra madre il nostro rapporto è decisamente crollato. Mi guardo per un'ultima volta allo specchio e scendo velocemente le scale e raggiungo mia madre intenta a preparare la colazione. Controvoglia mangio un pancake e noto la stanza di mio fratello ancora chiusa. Penso che stia ancora dormendo e per un'attimo mi rattristo del fatto che non si sia svegliato per salutarmi. Non siamo mai andati molto d'accordo forse per la nostra estrema diversità. È una persona spavalda con un carattare davvero insopportabile. Il solito ragazzo che si ferma all'apparenza esteriore delle cose senza ricercare fino in fondo, non se ne mai fregato di me ed ancora una volta me ne ha dato la conferma; ma nonostante tutto speravo ancora in un suo abbraccio. Poggio la mia tazza di caffè nel tavolo e prendo le valigie avviandomi verso la mia macchina regalatomi per il mio compleanno da mia madre. La vedo raggiungermi e nei suoi occhi leggo un velo di malinconia nel vedermi andare lontano da lei. La rassicuro lasciandole un dolce bacio sulla guancia e la saluto per un'ultima volta promettendole di chiamarla appena arrivata. Metto in moto la macchina e mi preparo mentalmente per l' inizio della mia nuova vita. Varco il cancello della mia adorata casa e dallo specchietto retrovisore intravedo mia madre salutarmi con un piccolo sorriso. Quel sorriso è sempre stata la mia forza.
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Save me ||Justin Bieber
Fanfic"Sei solo una verginella del cazzo"fu la prima cosa che le disse quando le rivolse la parola. Lei, Rory Brawn. I suoi piani verranno sconvolti quando incontrerà lui :Justin Bieber, un'anima bisognosa di essere salvata "Sei un coglione!" "Me lo dico...