Jealousy

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"Cari studenti le vacanze natalizie sono terminate, in quanto le lezioni riprenderanno regolarmente. Non mi resta che invitarvi ad impegnarvi in questi semestri" fu esattamente con queste parole che ci accolse la preside. Le vacanze non l'avevano addolcita neanche un pò, è semplicemente rimasta la donna bigotta e sulle righe di sempre.

Dopo la sua "gradita" accoglienza mi diressi nell'aula di storia con Ashley. Fino ad adesso non avevamo nessun corso in comune ma fui più che contenta di sapere che questo semestre avrebbe partecipato al mio stesso corso.

Entrammo trovando l'aula completamente vuota.

"Come al solito siamo in antecipo" sbuffai con riluttanza alla mia migliore amica che si limitò ad annuire.

Ci sedemmo all'ultimo posto e aspettammo che la classe si riempisse.

"Non capisco perché ne fai un dramma, ti lamenti solamente" questa volta fu lei a parlare lasciandomi letteralmente senza parola. Che problemi aveva?

"Scusami?" dissi "Non mi sono lamentata" ribadii con frustazione.

"Invece si, non sei il centro del mondo Rory" replicò enfattizzando le ultime parole. Non mi sembra di aver detto o fatto qualcosa di così terribile, quindi si poteva anche calmare.

"Senti Ashley, non so che problemi hai,ma mi sa che qui l'unica che si sta lamentando sia tu, dato che io non ho assolutamente detto nulla di sbagliato" risposi a tono, non badando minimamente al professore che era entrato.

"Signorine potete discutere anche fuori" ci rimproverò l'uomo troppo basso per i miei gusti.

Io ed Ashley ci lanciammo delle leggere occhiate assassine prima di lasciare la classe dato che il signor Evans ci ha "gentilmente" chiesto di uscire.

"Guarda, per colpa tua siamo state anche cacciate" urlò la bionda.
Mi aveva davvero stancata con quel suo comportamento, doveva seriamente smetterla.

"Sai che ti dico? Vaffanculo, magari ne riparliamo quando smetterai di essere una completa stronza acida con me" sputai per poi lasciare definitivamente il corridoio.

Non aveva senso, nulla aveva più senso. Inutile dire che ero davvero delusa e ferita da Ashley. Come poteva dire quelle cose? Io non mi sentivo affatto il centro del mondo, anzi.
Mi è davvero difficile capire il suo atteggiamento di oggi. Ha iniziato ad attaccarmi senza motivo lasciandomi completamente stupita. Sapevo benissimo che entrambe eravamo troppo testarde ed orgogliose per chiedere scusa quindi era inutile sperare in un dialogo più civile oggi pomeriggio, dato che ero sicura che avrebbe iniziato a parlare a vanvera.

La voglia di continuare le lezioni era minima così decisi di saltarle anche se non avrò di certo fatto buona impressione ai professori, ma anche se era il primo giorno erano troppo le cose che mi impedivano di tenere la testa concentrata nello studio. La situazione con mio padre, Justin, Daniel ed adesso Ashley. Andava tutto per il verso sbagliato ed io ero esausta di pensare.

"Signorina Brawn che ci fa ancora nella mensa?"

"Ugh non mi sento tanto bene Caroline" cercai di mostrarmi il più malata possibile.

"Bene, vado a prenderle una comomilla" rispose con gentilezza lasciandomi un dolce sorriso.
Caroline era la addetta alla mensa, una donna non più di 40 anni sempre sorridente e spensierata. Aveva dei lunghi capelli neri e dei bellissimi occhi color nocciola. Da quando sono qui abbiamo legato molto e si è sempre mostrata gentile e disponibile nei miei confronti. Aveva perso suo marito e sua figlia in un'incidente aereo e si è dovuta trasferire qui per motivi di lavoro. Pensai a quanto dovesse essere triste perdere tutta la sua famiglia e trasferirsi in una nuova città e ricominciare tutto da zero, eppure andava avanti, l'ho sempre vista come una donna determinata che non si lasciava scoraggiare dalla vita. Ma io ne ero consapevole, sapevo che dietro quella maschera sorridente si celava una donna afflitta con il cuore spezzato. Una donna che cercava di non crollare ed era questo che ammiravo di lei. Anche se avrei tanto voluto che si aprisse con me, nonostante io non sia nessuno di così importante per lei, volevo che sapesse che io ci sarei stata. L'avrei sostenuta perché dava la forza di andare avanti anche a me.

Save me  ||Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora