«Pensi che il Principe Dracyan si stia comportando in modo strano in questi giorni?»
Lei e Lady Cheryl erano da sole, entrambe sedute su una diversa poltrona nel salottino da lettura della biblioteca. Dovevano trovarsi lì per la loro settimanale seduta di studio, ma Roselia non riusciva a concentrarsi sulle poesie che stava tenendo fra le mani. Le uniche cose che le continuavano a riempire la mente erano le frasi fuori luogo che Dracyan sputava fuori ogni tanto, il linguaggio del suo corpo e dei suoi occhi che lo facevano sembrare a disagio ogni volta che Roselia gli poneva una qualche domanda.
Chiedere a Lady Cheryl una cosa del genere la imbarazza nel profondo, facendole palpitare il cuore più velocemente di quanto non facesse normalmente. Sapeva che per lei, la sua dama, doveva essere una fonte di conforto, un porto sicuro in cui recarsi ogni volta di cui aveva bisogno, una spalla su cui piangere, ma aprirsi con lei - con chiunque, in realtà - era difficile.
La ragazza chiuse il libro che stava leggendo, appoggiandolo sulle ginocchia. L'espressione pensosa sul suo volto durò per pochi secondi prima che rispondesse: «Io non ho notato nulla di strano. Probabilmente è solo emozionato per il matrimonio! È comprensibile che senta la pressione e la felicità che porta con sé questo grande evento! In fondo, fra qualche settimana sarete legati ufficialmente, immagino che non veda l'ora di poterla chiamare sua moglie.»
Lady Cheryl sorrise, come se quella risposta l'avesse dovuta far sentire meglio. Supponeva che, in una situazione normale, quelle parole avrebbero veramente alleviato le pene di una giovane donna innamorata, ma Roselia non era accecata dall'amore. Sapeva che qualcosa non andava.
«È solo che... parla in modo strano, sembra un'altra persona rispetto a quella che ho incontrato mesi or sono» tentò nuovamente. Provava uno strano disperato bisogno di sentirsi dire che aveva ragione, che non era l'unica ad averlo notato, che non stava impazzendo dietro a qualcosa privo di senso.
«Pensate che vi stia nascondendo qualcosa?» domandò, la voce incrinata da un forte stupore. Le sue sopracciglia si erano alzate e la sua bocca si era aperta dall'incredulità.
Roselia si accigliò. «Io non sto dicendo questo. Credo. Sembra solo diverso, ecco tutto. Volevo sapere se anche voi lo avevate notato.»
La dama si strinse nelle spalle. «Io non ho notato nulla, ma voi siete molto più vicina al Principe Dracyan di quanto io non potrei mai essere, quindi vi credo se dite che c'è qualcosa che vi turba nel suo comportamento. Non dovete scordarvi che, qualunque cosa succeda, io sarò sempre dalla vostra parte, Principessa.»
A quelle parole il cuore di Roselia perse un battito. La sua voce sembrava così genuina, così piena di puro... amore. Nessuno le aveva mai parlato in quel modo, nessuno le aveva mai detto una cosa del genere. La faceva sentire bene.
Un lieve colorito rosso si fece strada sulle sue guance.
«Certamente che lo sei, sei la mia dama, non mi aspetto altro che questo da te» disse, ma non era vero, non si era mai aspettata quell'amore incondizionato, quando lei non aveva mai ricambiato con nulla.
«Sono vostra amica, Principessa» le sorrise di rimando lei, dicendo quelle parole come se non fosse difficile. Forse non doveva esserlo, non per lei almeno, ma lo sarebbe sicuramente stato per Roselia.
«Dovresti chiamarmi per nome d'ora in poi, allora. Un'amica non dovrebbe riferirsi a me come "Vostra Altezza".» Pronunciò quelle parole, ma non la guardò negli occhi. Nonostante questo, riuscì a scorgere il sorriso radioso che stava trasformando il viso della ragazza. Dell'amica.
«Avete ragione, Roselia!» cinguettò lei, la voce piena di colore.
«Anche il voi, trasformalo in un tu, per favore.»
«Va bene, Roselia!»
Sembrava veramente felice e anche Roselia lo era. Ricambiò il suo sorriso, anche se il suo non era smagliante come quello dell'amica.
Passarono qualche minuto così, crogiolandosi entrambe nell'idea di aver fatto un grande passo nella loro relazione, entrambi gioiose.
«Tornando al Principe Dracyan, tuttavia. Penso che tu debba parlarne direttamente con lui. Il confronto è sempre la strada da seguire quando si pensa che l'altra persona ci stia nascondendo qualcosa» annuì Cheryl, il mento sorretto da una mano. «Così potrete chiarirvi e riuscirai a capire cosa lo sta allontanando da te.»
«Il problema non è proprio quello, te lo già detto. Non ho paura per la nostra relazione, o che mia tua nascondendo qualcosa. Solamente... sembrava strano.»
L'amica la guardò dall'alto al basso, un sopracciglio alzato. «Se me lo hai fatto presente vuol dire che ti turba alquanto questo suo comportamento. Non parli mai di cose che non ti interessano.»
Le guance di Roselia si tinsero nuovamente. Perché continuava ad imbarazzarsi in quei giorni?
«Non avevo capito che questo essere amiche avrebbe portato a tutta questa onestà, tutta di un colpo poi» borbottò la Principessa.
L'altra digrignò i denti. «L'onestà prima di tutto!»
Forse non era così ingenua come Roselia aveva sempre pensato, forse riusciva a vedere più a fondo di quanto non avesse mai fatto, o provato a fare, lei.
«Va bene, lo confronterò allora.»
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Of Venom and Thorns ~ SAPPHIC
FantasyIl Regno di Virdania e l'Impero di Sinpong sono in estremo pericolo, una guerra incombe su di loro, più vicina di quanto osassero sperare. Mentre il nemico a Kaiste sembra diventare sempre più forte, la soluzione diventa una sola: sancire la loro al...