𝕽𝖔𝖘𝖊𝖑𝖎𝖆

157 16 0
                                    

I cavalli erano già stati preparati con largo anticipo da alcuni valletti, i quali al momento gli stavano dando gli ultimi colpi di pettine sul manto fulvo, mentre i nobili chiacchieravano fra di loro.
Era la prima occasione in cui Roselia strepitava dalla voglia che quell'evento avesse inizio, solamente per poter rivedere Wren.
Ormai era passata una settimana dalla loro ultima chiacchierata e la ragazza aveva iniziato ad evitarla come una malattia, più di quanto non avesse fatto prima Roselia. Il matrimonio era ormai alle porte e le occasioni di potersi vedere in pubblico si stavano man mano affievolendo, ma il Re sembrava non finire mai le idee su quali attività avessero potuto organizzare per intrattenere i loro ospiti a palazzo.
Solamente sette giorni e Roselia non sarebbe più stata una semplice Principessa, presto il suo status sociale si sarebbe alzato, sarebbe diventata la moglie del Principe Dracyan. Nobili da ogni dove stavano arrivando in gran numero, vi era ancora chi non aveva avuto nessuna occasione per presentarsi ai due novelli sposi, e le stanze del palazzo si stavano riempiendo poco a poco, rendendo la vita al suo interno sempre più frenetica.
In quel momento Roselia stava seduta in angolo nascosto, sopra una panchina da giardino, isolata dal resto degli invitati che stava conversando a pochi passi da lei.
Era la prima volta in giorni che si ritrovava da sola, senza nessuna guardia ad osservare i suoi movimenti. Suo padre le aveva dato questa libertà solamente in vista del fatto che sarebbe stata circondata da uomini a lui fidati e nessuno l'avrebbe mai lasciata fuggire sotto la propria protezione.
Il sole era ormai alto nel cielo e brillava sulla ghiaia del piazzale, le siepi verdi e rigogliose ondeggiavano lentamente al ritmo di un vento sonnolento. L'estate splendeva con tutta la sua forza, qualche ape si avventurava intrepida di fiore in fiore nei giardini. Sarebbe stato bello avere del miele per il banchetto del matrimonio, si ritrovò a pensare Roselia. Da qualche giorno non faceva altro che pensare al ricevimento, agli abiti e alla funzione, un po' perché Lady Cheryl non faceva che parlare d'altro, ma anche perché sperava che da allora la sua relazione con Wren fosse tornata sui binari, come era un tempo.
Quando la vide camminare sul piccolo viale, accompagnata da Elijah e dalla sua guardia personale, le si fermò il cuore in gola. In qualche modo, in quelle ore in cui non l'aveva vista, era diventata ancora più bella.
Indossava due lunghi pantaloni neri ed una giacca color del mare che le metteva in risalto gli occhi scuri, i capelli erano stati pettinati all'indietro, forse per evitare che le andassero negli occhi durante la cavalcata. Al suo fianco, come tutti gli altri partecipanti, portava una faretra ricolma di frecce, l'arco nella mano destra.
Wren sembrò non notarla, o almeno fece finta di non farlo, dirigendosi subito al centro del gruppo di cacciatori.
Quel giorno sarebbero andati a cavallo per l'annuale caccia alle anatre e, anche se la sola idea di vedere un animale ferito le faceva venire il volta stomaco e la sua presenza non fosse richiesta in quanto incapace a tenere un'arma in mano, aveva insistito con tutte le sue forze per presenziare lo stesso. Avrebbe solamente cavalcato al fianco dei partecipanti, tenendosi lontana dalle frecce e dal sangue, intrattenendo gli ospiti, gonfiando il loro ego con commenti adulatori, come ci si aspettava da lei durante qualsiasi altro evento.
Roselia si alzò, spazzolandosi le gonne nel farlo, e si diresse decisa nel punto in cui Wren stava tentando di intrufolarsi nella folla. Quando la raggiunse stava parlando con un nobile dall'aria spaesata, ma non si fece problemi ad interromperli. Elijah e la sua guardia erano svaniti da qualche parte, rendendo quello il momento perfetto per avvicinare Wren senza che potesse scappare, o che qualcuno potesse mettersi in mezzo.
«Buongiorno Principe Dracyan, oggi cavalcherò al vostro fianco, spero che non vi dispiaccia» esordì rivolgendole un sorriso. «E buongiorno anche a voi, signor...?»
L'uomo, poco più alto di lei e dalla fronte sudata, le rivolse un piccolo inchino. «Buondì a voi, Vostra Altezza. Il mio nome è Lord Bryzlyn, al vostro servizio.»
Dicendo queste parole le porse una mano e lei, continuando a sorridere, gli appoggiò la sua sul palmo per poi essere baciata. Lui gongolò un pochino prima di congedarsi e allontanarsi per lasciarli da soli.
Wren d'altro canto non sembrava molto deliziata della sua presenza, ma erano comunque in pubblico quindi avrebbe dovuto parlarle anche se non ne aveva voglia.
«A cosa devo la vostra presenza qui, oggi, mia amata?» le chiese, una punta di rabbia dietro la sua voce. Era diventata una miglior attrice col tempo, ma non abbastanza perché Roselia non potesse intuire esattamente cosa le stesse passando per la mente.
Aveva probabilmente accettato l'invito a quella piccola missione di caccia solamente perché le era stato assicurato che la Principessa non si sarebbe mai avventurata in qualcosa del genere, ma si sbagliavano. Ora stava cercando una scusa per andarsene, probabilmente, o per non doverle rivolgere la parola.
«Ho pensato che sarebbe stato affascinante vedervi cavalcare, sapete non ho mai partecipato a qualcosa di simile, ne ho solamente sentito parlare dai miei tutori e dagli ospiti di corte, sono davvero felice di poter avere questa opportunità. Ovviamente non toccherò nessuna freccia, ma sarò più che lieta di accompagnarvi durante il tragitto e conversare con voi» rispose lei, le mani strette in grembo.
Wren storse la bocca senza accorgersene. «Immagino che sia veramente un'opportunità grandiosa» commentò poi, distogliendo lo sguardo da quello di Roselia.
Stava passando la folla con gli occhi, registrando i presenti uno per uno, cercando delle facce familiari che avrebbero potuto aiutarla a scappare da lei.
Roselia le prese un braccio stringendole la mano intorno al polso. Con un lampo fulmineo lo sguardo di Wren tornò su di lei, tagliente come non era mai stato. Faceva quasi paura.
«Non vi fa piacere che sia venuta?» le chiese, cercando la sua finta compassione.
«Certamente, ne sono più che lieto, ma ora se potete scusarmi...»
Con un movimento fluido si ritrasse dalla presa di Roselia e sgusciò in mezzo alla calca di uomini, sparendo in mezzo alle decine di teste.

Of Venom and Thorns ~ SAPPHIC Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora