Capitolo 17

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Il tempio li aveva accolti, come sempre.

Quella non era casa sua, piuttosto un rifugio dove trovare calma e riparo:
forse un luogo di pace, in cui Crystal aveva avuto la fortuna di essere stato ammesso, o forse, più semplicemente, il luogo dove riposava colui che aveva considerato…L’ultima persona più importante della sua esistenza.

Osservò il portone chiudersi alle loro spalle, rosso e brillante come sempre:
enorme, imponente, rassicurante in un certo qual senso.

Spostò lo sguardo alle bandiere, anch’esse rosse, che svolazzavano fissate al loro palo. Si ritrovò a sospirare senza saperne il motivo, lo sguardo che si spostò ora su un vecchio bonzo, completamente pelato e fasciato nella propria tunica rossa, che li salutò con cortese inchino augurando una buona permanenza.

Ne notò altri molto giovani coltivare il maestoso giardino sempre ben curato, altri che si prodigavano a pulire terra.

«Siete giunti in ore di pulizia» spiegò tranquillo Ren, salutandoli a sua volta con un inchino appena accennato, il fratellino Soo nascosto dietro di lui: un bambino che aveva circa la stessa età di San, con la particolarità di assomigliare in tutto e per tutto al fratello, soltanto una ventina d’anni prima.

«Perdona il disturbo insistente…» si scusò prontamente Crystal, parlando per tutti «Ma non sapevo in che altro luogo sicuro condurli».

«Siete sempre i benvenuti» lo interruppe il giovane bonzo, sorridendo gentile a tutti: da Sivade a Goito, da San a Tom.

Lo sguardo si fermò, in particolare, su quest’ultimo abbozzando un sorriso divertito rimembrando l’ultimo loro incontro.

Goito seguì quello sguardo, apparentemente interessata: « Pure i bonzi?» chiese al rasta, trattenendo un sorrisetto sadico.

«Modestia a parte…» iniziò quello sorridendo «sono una calamita umana!» s’inchinò goffamente, dimostrandosi, se non buffo, maldestro.

«Modestia a parte…» lo riprese Ren tranquillamente «Sei uno scherzo di madre natura…».

Il biondo, a quelle parole, mise il broncio.
Ren lo prendeva sul serio, dopotutto.
« Modestie a parte…» s’intromise Goito «L'ho sempre saputo…».

Tom si portò entrambe le mani ai fianchi, la maglia extra-large che si piegò in mille grinze. Una donnaccia irritante, quella Goito-cortigiana:
«Cos’è che avresti sempre saputo?».

Fu allora che Crystal scosse il capo, le mani ancora in tasca, esasperato:
«Basta flirtare, voi due…».

Tom allora si bloccò di scatto, la bocca aperta, suscitando le risa innocenti di Soo.
« Allora è vero che si amano!» esclamò felice San, battendo le mani. L’entusiasmo le si dipinse chiaramente sul volto, mentre saltellava dalla gioia.

Sivade rise a quella situazione, precedendo tutti quanti nell’entrare.

Goito fu impassibile: « Che sei uno sfigato.» lo informò tranquilla, sorridendo nervosamente a San.

«Sono imbarazzatii!!» esclamò Soo strattonando la tunica rossa del fratello, il viso arrossato per l’emozione di tale scoperta «Zio Tom si sposa!».

Tom scattò a guardarlo terrorizzato: « Va de retro Satana! ».

Goito lo prese a braccetto, suadente:« Ma dai amore, non possiamo tenerlo nascosto a lungo…» disse con espressione vaga.

Quello si ritrovò a rabbrividire con violenza. Alzò gli occhi verso Ren implorando pietà: «Esorcizzala!» lo strattonò per la tunica disperato «Non puoi condannarmi ad un matrimonio!» urlò scrollandolo con forza sempre maggiore.

𝑨 𝑫𝒂𝒓𝒌 𝑩𝒐𝒏𝒅 𝒐𝒇 𝑩𝒍𝒐𝒐𝒅Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora