"Un semplice passaggio."

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Era mattina, non una qualunque, ma il tuo primo giorno ad un nuovo lavoro. Eri felice, il lavoro che stavi andando a fare ti piaceva, anche se non era il tuo sogno, ma momentaneamente per mantenerti era perfetto.
C'era solo un piiiccoliiissiiimoooo problema, avevi perso l'autobus. La patente non l'avevi ancora presa, quindi non avevi un'auto, ed eri nella fottutissima merda.
Finché un'auto familiare non parcheggió vicino alla fermata, e da lì scese Tensing. "Tutto apposto?" Chiese avvicinandosi, "Si si, tranquillo" risposi tu, mentendo. "So che hai perso l'autobus, fatti dare un passaggio dai."  Tu rimasi lì a pensarci per un secondo, poi annuì, "Si, devo andare al mio primo giorno di lavoro e se faccio tardi sono fottuta." Tensing ridacchiò un pochino, poi ti offrí la mano, tu la presi, e il contatto con la sua pelle ti diede una strana sensazione, ma non era brutta, era stupenda.
Tenendoti per mano ti accompagnò alla sua auto e si sedette al posto del guidatore, "Allora, dov'è che lavori?" Chiese lui, accendendo il navigatore dell'auto, "A casa Mista, devo prendermi cura di una bimba di 7 anni."  Risposi tu, "Ti piacciono i bambini?" "Si, molto." "Lo terrò a mente." Pensò Tensing, sorrise e disse "Ora dammi l'indirizzo." Disse, e tu gli diedi l'indirizzo, lui lo inserì nel navigatore e si mise a guidare.
Il tragitto sarebbe dovuto durare 20 minuti, ma Tensing trovò una scorciatoia per, a malincuore, accorciarlo. Durante la durata del tragitto, la sua mano era ferma sul freno a mano, la tua invece, sulla tua coscia, e c'era una strana tensione, non quella brutta, ma quella bella.
Ad un certo punto, Tensing posò la mano sulla tua coscia e iniziò ad accarezzarti delicatamente,le tue guance si tinsero dello stesso rosso fragola di quella sera,ma invece di stare ferma, poggiasti la tua mano sulla sua, e con la cosa dell'occhio intravidi un sorriso da parte sua.
La durata del tragitto passò così, con sorrisi, giochi di sguardi e carezze, ma nessuna parola uscì dalle vostre bocche, il silenzio di quelle carezze e di quegli sguardi valeva più di ogni parola che ognuno di voi potesse mai dire.
Sfortunatamente, giunse alla destinazione, Tensing ti fece un'ultima carezza sulla coscia, prima di togliere la mano e accarezzarti velocemente il viso, "Quando ci vediamo?" Chiese lui, "Oggi sono libera dalle quattro in poi.", Risposi tu, prima di aggiungere "Fammi sapere quando ci sei, grazie del passaggio e ciao Tensing." "Ciao, e figurati." Ti rispose,poi ti alzasti andassi verso la casa.
Appena arrivata all'uscio, la porta si aprì da sola, e dietro di essa vidi un'uomo, alto, con i capelli ricci, gli occhi castani e la carnagione scura come la tua, "Salve, sei la baby-sitter?" Chiese, "Si, sono io signor Mista." Lui si spostò per farti entrare, e a guardarlo da più vicino, ti resi conto che ti somigliava tantissimo, era come una tua copia maschile.
Dalle scale scese un'altro uomo, pelle rosea, occhi verdi, biondo, con degli strani boccoli e una traccia, "Strano, mi sembra di averli già visti, eppure giuro che non ricordo nulla di loro." Pensasti, ma non ti fu lasciato molto tempo per pensare, dato che dalle scale scese una bambina, bassina, pelle scura come il padre, gli stessi occhi e anche lo stesso naso.
La bimba abbracciò la gamba del padre, "Papà quando torni?" Chiese, "Papà tornerà oggi pomeriggio, tu non preoccuparti, starai con la baby-sitter." La bimba ti guardò,qualcosa di te la fece sentire subito a suo agio con te, si staccò dalla coscia del padre e ti venne vicino.  "Ciao, io sono Anji." Disse lei, allungando la mano per stringere la tua, tu la stringetti e dissi "Io sono (t/n) e sarò la tua babysitter." Risposi tu sorridendo.
I due uomini andarono via, e tu passasti tutto il pomeriggio a giocare con la piccola Anji, e lei si affezionò a te, talmente tanto che prima che tu andassi via,ti diede un bacino sulla guancia,e ciò ti sciolse il cuore.

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