Severus e Lily. Always.

22. Spiegazioni

Lily si svegliò il mattino dopo e, come tutti di prima mattina, appena si aprono gli occhi, era impassibile a quello che era successo il giorno precedente.

Si accorse guardandosi allo specchio di avere gli occhi arrossati e gonfi, non riusciva nemmeno ad aprirli completamente.

Si ricordò. Del dolore che aveva provato. Di quando aveva visto il suo ragazzo abbracciare un'altra. Della gelosia che la invase. Della rabbia.

Avrebbe pianto ancora se non fosse per il fatto che le lacrime non uscivano più. Aveva pianto troppo.

Dopo essersi truccata in modo tale da non far vedere nessun segno di debolezza e che la sera prima avesse pianto, uscì dal bagno, si vestì e si preparò ad uscire dal dormitorio, fingendosi una ragazza forte e a cui non gliene importava niente di Severus. Come aveva dimostrato lui di lei.

Abbasso la maniglia lentamente, fece un bel respiro e aprì la porta di scatto.

Si ritrovò davanti l'ultima persona che voleva vedere. Severus.

*

Chiusa in camera. La stanza veniva riempita dagli scossoni alla porta di Severus. Voleva spiegarle il motivo per cui aveva abbracciato quella ragazza. Non l'aveva tradita. L'aveva solo aiutata e lei per ringraziarlo l'aveva abbracciato. Voleva diglierlo.

Lily però non ne voleva sapere di farlo entrare nè di sentire le sue scuse e spiegazioni. Non voleva vederlo.

*

Severus continuava a bussare forte e
pregarla di aprire, continuava a dirle che l'amava e che non l'avrebbe mai tradita. Voleva solo spiegarle che cosa era successo e perché.

Lily dal canto suo se ne stava sdraiata sul letto abbracciando il cuscino con le lacrime agli occhi cercando di non sentire.

"Dovrai uscire prima o poi. Non puoi rimanere lì dentro per sempre." disse Severus.

Lily non rispose.

*

Era pomeriggio e aveva saltato le ore di scuola ormai. Pensava che Severus alla fine si fosse arreso e fosse andato a lezione ma rimase a letto ugualmente. Non aveva la forza di alzarsi. Stava male ed era come se una parte di lei fosse morta.

La sera cominciò ad avvertire un certo languorino e decise di uscire, affrontare il mondo... e farsi una bella scorpacciata di lasagne.

Si alzò contro la volontà della sua mente, aprì la porta e per poco non inciampò nel corpo di Severus.

Lo guardò e pensò che fosse bellissimo. Dopotutto lo amava ancora e non riusciva ad immaginare la sua vita senza di lui.

Si era addormentato. Cercò di scavalcarlo lentamente facendo attenzione a non svegliarlo ma goffa e senza energie com'era, ovviamente, ci era caduta completamente sopra.

Severus di soprassalto si alzò e cominciò a blaterare scuse su scuse, per Lily, e la verità, per il ragazzo.

"Ti giuro. Non potrei mai tradirti. Te lo dico sempre: sei la ragazza più bella, divertente e importante che sia comparsa nella mia vita. Non sono mai stato così serio. Io ti amo."

Lily faceva finta di non ascoltare.

"Mary è una mia amica e l'ho aiutata in una cosa, per questo mi ha abbracciato." concluse lui.

"E in cosa l'avresti aiutata!?" chiese Lily imbronciata.

"Dovrebbe essere un segreto ma se ne vale la mia relazione con te ti dirò tutto quello che vuoi."

Severus cominciò a raccontare: Mary era di famiglia benestante, lo sapevano tutti, ma ultimamente si vestiva con gli stessi vestiti a volte anche per giorni, all'inizio ci furono persone stupite ma coi giorni non se ne resero più conto.

Il problema era che avevano licenziato suo padre, l'unico lavoratore della famiglia, e avevano perso tutto. Erano costretti ad abitare in un motel, ad andare alla mensa dei poveri e forse non riuscivano più a pagare i libri per la scuola della figlia.

La ragazza era diventata depressa, vomitava ogni volta che mangiava, Severus se ne accorse e la aiutò dandole i vestiti che sua sorella non metteva più e cose del genere.

Lily ricominciò a piangere. Ma questa volta per un altro motivo.

"Scusami. Io non... pensavo questo. Ero accecata dalla gelosia e non mi sono fidata di te. Sono una persona orribile." disse Lily.

"No, tesoro, non lo sei per niente. Non lo potevi sapere."

Severus la consolò stringendola tra le sue braccia.