5(HYDRA)

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LIBERTY

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LIBERTY

Mi sveglio per via che qualcuno mi prende in braccio, mi prendo sul suo collo per via che sembra mio fratello, mi porta in una stanza e mi fa sedere su una sedia, delle persone mi si avvicinano e mi iniziano a collegare a varie machine ma sono troppo debole per reagire, sbatto un paio di volte gli occhi e mi guardo attorno, la stanza è buia con solo un paio di luci sul soffitto, intravedo uno sguardo familiare ma vengo distratta da un uomo che mi si avvicina, ha i capelli neri corti è muscoloso e indossa abiti scuri.

"Salve soldato 001"

"Come mi scusi?"

"Signorina Barnes lei da oggi in poi verrà chiamata soldato 001 da noi"

"Come fa a conoscermi?!"

"I miei vecchi colleghi avevano seguito per un po' te e tuo fratello, vi hanno studiati e poi ci è caduto dal cielo tuo fratello che abbiamo salvato facendolo diventare il nostro soldato 000, tu invece da brava sorella sei venuta a cercarlo, entrambi siete stati congelati e scongelati circa 70 anni dopo e da oggi in poi tu sarai il soldato 001"

"La spiegazione più da bambini che io abbia mai sentito, affascinante"

Lo prendo in giro ma finisce male per via che mi tira una sberla, mi afferra tra la mascella e il collo e avvicina il mio viso al suo.

"Fai la bambina brava e non farà male, fai la bambina cattiva e te la vedrai brutta"

Mi lascia un bacio sulle labbra per poi scaraventarmi con forza la testa contro la sedia su cui sono seduta, mi vengono le lacrime agli occhi, non mi sono mai sentita così debole, 'cosa voleva dire con congelata per circa 70 anni?'
Delle forti scariche di energia oltrepassano il mio corpo, così avanti, il mio corpo chiede pietà ma i fili attaccati ad esso non me ne danno.

"Basta vi prego, fa male"

Le lacrime colano giù per i miei occhi.

"Servivano a farti capire che cosa ti succede se fai la bambina cattiva, ora anche se i tuoi capelli mi piacciono molto sono da cambiare"

"Non toccate i miei capelli"

Una donna mi si avvicina con dei vari oggetti per i capelli e in mezzo anche una tinta nero blu e una viola per fare i riflessi sia blu che viola.

"Non toccarmi i capelli"

Fa come vuole e me li inizia a tagliare facendomi una specie di frangia e scalandoli un po' in maniera strana, prende la tinta nero blu e inizia a mescolarla a quella viola, me la mette in testa e poi per tirarmi via il grosso visto che ormai il tempo di tenuta era finito mi spogliano lasciandomi solo in intimo e con una pompa mi bagnano i capelli facendo colare il tutto sul mio corpo e sul mio viso, l'acqua è gelida, inizio a tremare, il ragazzo che mi aveva alzata in braccio per portarmi sulla sedia, lo stesso che mi ha spogliata e lasciata in intimo entra nella stanza, mi prende in braccio in maniera dolce come se non volesse rompermi e poi si dirige verso una stanza, mi appoggia su un letto.

"Tieni questi sono i vestiti di ricambio, qua hai l'asciugamano per asciugarti e qua il phon per i capelli, tra venti minuti devi essere fuori da questa stanza, ti aspetto ci dobbiamo andare ad allenare"

Esce dalla stanza e scoppio in un pianto liberatorio mentre mi alzo dal letto mi sento mancare per un attimo, mi sembra di non avere più le stesse forze che avevo nell'esercito, mi rialzo e mi inizio a preparare il più veloce possibile.
Esco dalla stanza, i capelli semi asciutti, gli occhi rossi e gonfi per il pianto, addosso i vestiti che mi ha dato da indossare cioè dei leggings neri lunghi, una canotta bianca e da mettere sotto un top sportivo e le scarpe bianche da ginnastica.

"Muoviti o ti becchi una punizione da me"

"A cosa equivarrebbe la punizione Bucky?"

"Non so chi sia questo Bucky io mi chiamo Soldato 000 o meglio conosciuto come Soldato d'Inverno"

"Bello come nome ma io ne conosco un altro migliore"

Rimane in silenzio impassibile, guarda avanti e cammina veloce per i corridoi.

"Vabbè lo dico comunque, burattino"

Si gira di scatto e mi sbatte al muro con il braccio robotico, avvicina il suo viso al mio in maniera minacciosa.

"Chiamami ancora così e il tuo collo te lo trovi in mille pezzettini, sei fortunata che ci servi sennò per me saresti appena morta"

L'aria mi manca sempre di più e la sua presa non si allenta, mi molla e cado a terra.

"La punizione è peggio di questo"

Mi alzo velocemente da terra e corro per arrivare al suo fianco, entriamo in una stanza piena di sacchi da box, ring e pesi.
Buc- il soldato 000 si avvicina al ring e ci entra, mi indica una panca dove ci sono delle fasce per le mani, vado verso essa, metto le fasce il più velocemente possibile stando attenta a metterle bene per non farmi male.

"Sali veloce"

Entro nel ring, mi metto in posizione, il soldato 000 inizia a tirare pugni e calci a raffica, finisco a terra dopo aver beccato un calcio ben assestato allo stomaco.

"Di nuovo finché non vinci"

Mi alzo, prima di alzarmi provo a farlo cadere tirandogli un calcio dietro il ginocchio, cade sulle ginocchia, appena sto per tirargli un calcio in faccia però mi blocca la gamba col braccio in metallo, si alza in velocità e mi colpisce con un pugno sul naso, cado a terra dolorante.

"Riparati il naso"

Mi tocco sotto al naso con due dita, me le guardo e su di esse c'è sangue, incrocio le dita delle mani e me le porto al naso, prendo un grosso respiro e poi stak il naso è di nuovo messo bene e il sangue non cola più, mi alzo da terra, con una mano mi provo a tirare via un po' del sangue che mi è colato giù dal naso poco fa e me la pulisco sul pantalone, guardo il soldato 000 bene in faccia e penso per un po' che mosse fare per non farmi prevenire, mollo la posa d'attacco e gli vado vicino, mi guarda con sguardo dubbioso, gli faccio un sorriso dolce, il suo respiro è agitato, gli poggio una mano sulla spalla, si distrae a guardare la mia mano e in quella mini frazione di secondo ne approfitto per tirargli un calcio nelle palle, una ginocchiata ben assestata nello stomaco per farlo piegare, mani velocemente dietro al collo e bam testata sul mio ginocchio, cade a terra anche lui col naso rotto, mante è disteso a terra fa come ho fatto io e si rimette apposto il naso, si alza da terra ed esce dal ring.

"Scendo anche io?"

"Muoviti"

Lo ascolto e scendo velocemente, appena scesa vengo colpita da un asciugamano in pieno volto, lo abbasso perplessa e guardo il soldato 000.

"Pulisciti il volto"

"Grazie"

Mi passo l'asciugamano già un po' sporco del suo sangue sul viso provando a pulirmi il più possibile.

"Muoviti, mi hai battuto ora devi tornare alla tua camera"

"Vuoi dire cella più che camera"

Mi guarda serio per poi dirigersi verso la porta, gli corro dietro, arriviamo alla stanza, mi dà una vestaglia che sembra più un camice d'ospedale che un pigiama per dormire, se ne va chiudendo a chiave la porta della mia stanza, vado un attimo in bagno e poi vado là del letto singolo che c'è nella stanza.
Il letto è scomodo quindi faccio un po' di fatica prima di addormentarmi e in più faccio fatica ad addormentarmi per via che la mia mente è concentrata nel capire che è successo e soprattutto a pensare dove possa essere finito Steven.

L'inizio della Fine Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora