Capitolo. 2 La donna in carriera.

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Ciro con i suoi occhi neri magnetici, mentre le baciava la mano, l'aveva inchiodata.

:<<Un vero gentleman.>> disse Silvia, irritata, mentre si puliva la mano sul cappotto, solo per farlo morire e impazzire.

Come stava accadendo a lei, che se avesse potuto gli avrebbe mollato uno schiaffo in pieno viso con le cinque dita.

Ammetteva, che era più bello di come lo ricordava , più uomo.
Aveva un look più maturo e meno da ghetto.

:<<Cherié, perché non vai sul retro a prendere quelle stoffe per le giacche e prendi le misure.>> disse Sofia, orgogliosa.
:<<Certo, Madame Sofia.>> disse professionale Silvia, mentre di proposito sistemò i suoi capelli, colpendo in pieno viso Ciro, quando gli passò accanto.

Ciro, chiuse gli occhi e inspirò quel maledetto profumo, che solo lei, aveva.

Dolce e frizzante come lei.
Arancia e zenzero.

Poi appoggiò le giacche sul bancone, mentre Blanca, non faceva che guardarla con un sorriso.

Erano l'amore, insieme.

Ciro non aveva ancora capito che era la figlia di Silvia.

Non aveva capito che era sua figlia.

Era troppo scioccato, per capirci molto!

Iniziò a prendere le misure a tutti.

Edoardo la guardava con uno sguardo di rimprovero perché la tigre della Malesia, aveva capito che Blanca era sua nipote, era la figlia di Ciro.

Silvia professionale, ignorò quei due occhi smeraldo indagatori.

Ignorò anche Tano che era anche  visibilmente dimagrito, dai tempi dell'Ipm.

:<<Zia, tu puoi prendere le misure ai signori Ricci.>> disse con nonchalance Silvia.
:<<Tua zia, ha detto che sei bravissima, sei una donna in carriera.
Complimenti.>> disse Valentino, ignaro che era la famosa Silvia, che Ciro nominava nel sonno ogni notte.
:<<La ringrazio.>> disse con un sorriso Silvia.

Era soddisfatta del suo mestiere.
Aveva studiato e sudato molto per essere questa nuova versione di sé stessa.
Solo lei conosceva le nottate in bianco a studiare e fare addormentare Blanchita.
Solo lei sapeva, quante volte ha allattato sua figlia, mentre con una mano reggeva un libro per la maturità.
Solo lei, sapeva i sacrifici, le rinunce e i momenti di sconforto.
Senza sua madre.
Senza quella testa di cazzo che aveva di fronte, che le aveva rubato l'anima avidamente per poi buttarla come un calzino vecchio, con la scusa che erano persone diverse, con la scusa, di volerle dare un futuro migliore.
Lei, questo futuro se lo sarebbe preso con o senza di lui.

𝑪𝒊𝒄𝒂𝒕𝒓𝒊𝒄𝒊 𝒔𝒆𝒒𝒖𝒆𝒍 𝒅𝒊 𝑷𝒐𝒍𝒊 𝑶𝒑𝒑𝒐𝒔𝒕𝒊.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora