Capitolo. 7. Te vuò scità?

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Silvia, era nuda nel letto, mentre Ciro le bloccava con forza il corpo.

Contrariamente a sei anni fa, Silvia lo guardava con sguardo duro e non versava nessuna lacrima, che gli facesse aumentare il suo ego.

Dopo prese il posacenere e lo colpì sul braccio.
Ciro alzò il volto e la guardava con sguardo assassino.

:<<Ij t'accir.>> disse prendendo il ferro.
:<<Ammazzami, tanto da quando ti conosco che vuoi farlo.
Fallo.>> disse Silvia, senza un filo di emozione, rubandogli la pistola e puntandosela sulla tempia.
Poi aggiunse
:<<Ti sei lasciato dietro di te, tanti morti.
Non ti impressioni se mi vedi morire, giusto?
Perché non ti è mai importato di me, ma solo di mia figlia.
Allora, quando hai sentito che avevo abortito, sei scappato via come un codardo.
Ora che sai che è viva.
Vuoi andare via, con lei.
Non te la meriti.>> disse mentre si puntava la pistola sulla tempia.

:<<Oh che cazze faije?>> urlò Ciro, levandole con uno scatto la pistola, mentre partì un colpo a vuoto.

Silvia, aveva il timore negli occhi, come quando lui alzava la voce.

:<<Te vuò scità?>> disse Ciro, mettendole le mani sul viso, disperato.
Poi aggiunse
:<<C stamme perdenn a cosa cchiù bell!>> disse guardandola negli occhi.
:<<Non ho deciso io cosa, era meglio per noi, lo hai fatto tu.
Tu mi hai lasciata.
Sei tu che hai mollato.
Sei tu che non ti sei svegliato.
Non puoi venire qui dopo sei anni e aspettarti che ti accolga a braccia aperte scordandomi sei anni, in cui avrei voluto averti accanto.
Avrei voluto, un abbraccio e un supporto.
C'eri quando Blanca ha messo i primi dentini?
No.
Quando ha fatto il suo primo vaccino, piangendo disperata?
No.
Quando ha avuto la sua prima febbre?
Nemmeno!
Quando è caduta dalla bici?
No.
Quando non riuscivo appena nata ad attaccarla al seno?
No.
Non c'eri!>> disse Silvia, con il viso rigato di lacrime

Ciro, ritrasse le mani dal suo viso, mentre una lacrima solitaria scese sui suoi lineamenti duri.
E poi scosse la testa.

:<<Questa tuta, l'ho comprata per te.
Avevo pianificato tutto.>>
Poi aggiunse
:<<Ij te facc mal, però t'am.
So stat impulsiv, però t'agge cercat e nisciun sapev nient.
Ij nu t'agge puntat a pistol, ngopp a stu liett, c'è si stat pur tu.
Ij nu t'agge mai obbligat, a fa ammore cumme.
Ij nu t'agge mai tuccat senza o permess toi.
Simm crisciut ormai.
Faij bon a fà accussì.
Ij nu t'avess perdunat maij tutt chill ca ij agge fatt a te.
Però non dire che non mi ami, pecché nun ne over.
Tu trem ancor comm a primm vot, quann te tocc.
Ij nun e paur.
Simm sulament nuje.
Ij e te.>>

Successivamente si allontanò entrando in bagno, mentre Silvia, si vestì, confusa.

Arrivò Edoardo con Teresa,  e la piccola Blanca, addormentata.

Silvia, subito la prese in braccio, tempestandola di baci, anche se era mezza addormentata.

Ciro uscì dal bagno.
:<<Te port a cas.>> disse serio Ciro.
:<<Potete uscire un attimo.>> disse Silvia.

Quello che era successo con Ciro, in quel letto, non aveva fatto altro che scuotere la sua anima.
Si ritrovò come sempre a maledire il suo cuore, per essere così debole e ancora innamorata di lui.
Il destino era stato crudele con lei.
Si era innamorata del Diavolo, amava ancora Ciro, che non faceva altro che ferirla e allo stesso tempo amarla, come non mai e come nessuno.

𝑪𝒊𝒄𝒂𝒕𝒓𝒊𝒄𝒊 𝒔𝒆𝒒𝒖𝒆𝒍 𝒅𝒊 𝑷𝒐𝒍𝒊 𝑶𝒑𝒑𝒐𝒔𝒕𝒊.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora