Capitolo.4 Non sono più una ragazzina.

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Ciro si voltò a guardarla, Silvia sentiva di nuovo addosso l'emozione, che solo i suoi occhi, le procuravano.

Quella tempesta, quel senso di protezione,  che ormai non sentiva da tempo.

Ciro, aveva uno sguardo serio, mentre si avvicinava.

:<<T'agge parlà.
Che vu fa cu chesta?
Me vu accir?
All'amore della tua vita!>> pronunciò piano, con voce roca lui.
:<<Non ti avvicinare.
Potrei farlo.>>
Poi aggiunse
:<<Non sei, l'amore della mia vita.
Sei solo il ragazzo con cui ho perso la verginità.>> disse Silvia, con tono cattivo.

Ciro, fece una risatina sarcastica.
:<<Agge chiavat cu mille femmn.
Nisciuna è te.>> disse serio lui.
:<<Ho già un fidanzato.>> mentì Silvia.
Poi aggiunse
:<<Ama, vivi e sogna.>> disse lei,con tono beffardo, alludendo alla lettera.
:<<Uno meglio di me, nu pegg.
E poi tua zia!
Madame Sofia, ha detto che soffri per un ragazzo morto.
Non hai mai avuto nessuna relazione.>> disse Ciro, serio.
:<<Infatti non sei tu e lui che è morto.>> disse mentendo Silvia.
:<<Le donne in carriera, mentono.>> disse Ciro, serio.
:<<Ok, non esiste nessun ragazzo, preferisco farmi un ditalino che incontrare un uomo, peggio se sei tu.>> disse fredda Silvia.
:<<Ad una donna di classe e raffinata come te, non ti si addicono queste parole.>> disse beffardo Ciro.
:<<Se per questo nemmeno le mie creazioni.
Non sei un uomo d'un pezzo come vuoi fare credere.
Vivi, facendo soffrire gli altri.>> disse colpendolo nell'orgoglio.
:<<Cosa ne hai fatto della mia Silvia?>> disse Ciro, guardandola negli occhi.
:<<È morta in quella rivolta.>> disse con gli occhi lucidi Silvia.
Poi aggiunse
:<<Ora vattene!>> spingendolo nel pianerottolo.

Lo sguardo del ragazzo, era sempre più serio.
:<<Ti devo parlare, seriamente.
Non me ne vado.>> disse Ciro, con voce controllata.
:<<Non ho niente da dirti.
Non hai capito che non hai nessun diritto su di me.>> disse Silvia, dura.

Con uno scatto felino, da vera pantera, Ciro, velocemente, bloccò la porta con un piede, scattando nuovamente dentro l'abitazione.

:<<Nu scappà è pegg.>> la minacciò Ciro.
:<<Io non ho più paura di te.
Non sono più una ragazzina, da marchiare.
Non mi tocchi più!>> urlò Silvia, perdendo la pazienza.

In realtà, Silvia, aveva ancora paura di lui, ma non avrebbe mai permesso di farsi mettere di nuovo i piedi in testa.

:<<Mo basta!
M'agge cacat o cazz!>> urlò a sua volta Ciro.
Poi aggiunse
:<<Blanca, è figlia mia.
Ha i miei occhi.>> rivelò Ciro.
:<<Non è figlia tua.
Non sentirti speciale, non sei l'unico ragazzo con gli occhi scuri.>> mentì Silvia, stringendo le nocche dal nervoso.
:<<Ha sei anni.
Sei anni fa, eri mia.>> disse Ciro, fermo.
:<<Infatti.
Non è mia figlia.>> un'altra bugia, senteziò Silvia.
Poi aggiunse
:<<È figlia di Teresa.>>
:<<Ma chiama mamma a te?>> disse Ciro beffardo.
:<<È un nomignolo affettivo.
Sono come una seconda mamma per lei.
E poi la bimba, non ti assomiglia.
Hai molta fantasia!>>disse, bugiardamente Silvia.

Una terza bugia, partiva da quel volto innocente.

:<<Basta pazzià, Silvia!>> disse Ciro, afferrandola per un braccio, nuovamente, sembrava essere tornati indietro nel tempo.
:<<Molla, questo braccio.
Lasciami.
Ij te schif.
Nu me da tuccà.>> disse Silvia, cercando  di dimenarsi.

𝑪𝒊𝒄𝒂𝒕𝒓𝒊𝒄𝒊 𝒔𝒆𝒒𝒖𝒆𝒍 𝒅𝒊 𝑷𝒐𝒍𝒊 𝑶𝒑𝒑𝒐𝒔𝒕𝒊.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora