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Mi ero ripromessa che sarei tornata nel bosco questa sera stessa, dovevo rivedere il ragazzo che è diventato il protagonista dei miei sogni più misteriosi. A scuola mi sono ritrovata a passare tutte e 6 le ore da sola, naturale no? Chi vuole fare amicizia con la nuova arrivata? Nessuno, aspettano sempre che sia io a fare il primo passo. Che aspettino.
Nel viaggio per ritornare a casa mi si è seduta accanto la ragazza albina, profumva di pino e miele, una combinazione piuttosto strana, ma gradevole. Da vicino si intravedevano ancora di più le vene sotto la pelle bianca. Era bellissima.
Non sapevo cosa aspettarmi tornata a casa, magari avrei trovato mia mamma che preparava il pranzo? Avrei trovato mio padre intento a dormire sul divano? O avrei trovato Luca? Ma non mi aspettava niente di tutto questo.
Fuori tirava una leggera brezza che mi fece venire i brividi mentre scendevo dal pulman e mi incamminavo, ma era piuttosto piacevole e l'aria pulita mi liberò il naso dalla puzza di sudore che emanavano i ragazzi. Dal momento in cui scesi dalla macchina dei miei genitori, questo posto mi trasmette freschezza: l'aria non è contaminata dallo smog che di solito contamina le città, la flora cresceva ovunque e dava un effetto magnifico al paese, neanche il più abile pittore avrebbe avuto il coraggio di immortalare quel luogo, perchè se ami una cosa, non è giusto intrappolarla in un disegno, devi lasciarla libera di crescere e di migliorare. Anche la fauna era libera di vivere allo stato brado nei boschi e gli animali da allevamento governavano le vaste aree verdi che circondavano le campagne. È tutto bellissimo, ed io mi sento fuori luogo in questo splendore.
In casa trovai il mio telefono poggiato sul tavolo con un biglietto accanto ripiegato perfettamente su se stesso dove la caligrafia di mia madre, leggera ed elegante, formava la frase:
"Non ascoltare la musica di continuo.
Mamma" .
Finalmente la mia musica.
A pranzo non ho mangiato molto, mi sono cucinata un piatto di pasta e poi mi sono messa a guardare la televisione aspettando l'ora giusta per uscire nel bosco.
L'orologio segnava le 5, feci due calcoli e decisi che se mi fossi sbrigata ad arrivare sul ponte forse avrei trovato il ragazzo misterioso.
Uscii con le cuffiette nelle orecchie e mi avventurai nella direzione che avevo preso ieri per arrivare al ponte. La strada non era cambiata, le stesse rocce formavano il sentiero, gli stessi alberi coprivano i passanti dai raggi del sole, lo stesso muschio divorava le rocce, sembrava come se quel posto fosse incantato. Era bello che non fosse cambiato, almeno non mi sarei persa. Ogni giorno verrò qua, ne sono sicura.
Il sentiero scomparve nel momento stesso in cui arrivai alla strada sterrata, il ponte era davanti a me, ed era vuoto, nessun ragazzo misterioso, nessuna moto. Inizio a sospettare che l'aver incontrato un ragazzo solitario sia stata solo un'allucinazione dovuta al desiderio di farmi degli amici. Il mio subconscio mi stava forse mettendo alla prova? Ma perchè?
All'improvviso, ecco che la mia domanda viene spenta dal rombo di una moto in lontananza. La persona in sella si fermò al lato della strada e smontò con abilità, riuscivo a capire che era lui, anche se indossava un grosso casco per difendersi da evantuali cadute, ma il giacchetto era quello del giorno prima. Quando si levò il casco constatai che era il ragazzo più bello che avessi visto. Con una mossa secca si girò nella mia direzione,  avendo forse udito un mio spostamento. Riuscii a nascondermi di nuovo dietro all'albero, ma temo di non aver fatto in tempo. Restai in quella posizione: attaccata all'albero, sperando di essere diventata invisibile, o almeno di essermi mimetizzata con il tronco. Quando riaprii gli occhi il mio cuore perse qualche battito.
-ODDIO!-
-Ciao misteriosa ragazza del bosco.-
Mi sono fatta scoprire.

"ⓜⓞⓢⓣⓡⓞ"  Benvenuta nel mio mondo cane.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora