13

1.7K 151 7
                                    

ANNA.
Vento di merda.
Moscini di merda.
Capelli di merda.
Che schifo, credo di aver ingoiato uno di quei piccoli insettini malefici portati dal vento. I moscini. Spero solo che non deponga le sue uova dentro il mio corpo. Oddio, che schifo, mi sento male sono a pensarci. Insetti di merda, credo proprio che conquisteranno il mondo.
Sfrecciare sulla strada in sella alla moto nera come l' ossidiana di Mostro è stata l'esperienza più "da brivido" della mia vita, certo, c'è stata quella volta a Disney land dove sono andata per la prima volta su delle montagnerusse, ma, a parere mio, è stato molto più eccitante andare in moto, e non lo dico solo perchè il mio corpo era completamente attaccato a quello di Mostro.
Anna, non si dicono le bugie.
O al diavolo, la corsa in moto è stata emozionante SOPRATTUTTO per il fatto che il mio corpo era attaccato a quello di Mostro.
Non so dove stavamo andando, molto probabilmente nel ghetto.
La strada per arrivarci passava per il centro del paese per poi finire davanti ad un enorme muro.
-E adesso? Dobbiamo scavalcare?-
Lui rise gutturalmente mentre continuava a guidare la moto nonostante l'imponente muro.
-Mostro! Non siamo in Harry Potter! Rallenta!-
Rise ancora, ma non intendeva rallentare. Iniziavo seriamente a pensare che, visto che lo avevo salvato e gli avevo detto che non lo avrei più lasciato andare, magari adesso voleva far morire anche me. Ero sinceramente molto tentata di saltare giù dalla moto e di restare a guardarlo mentre si schiantava contro il muro. Ma il cuore, o forse la buona ragione, mi diceva di restare in sella e di concentrarmi sul profumo di Mostro per tranquillizzarmi.
-Apri gli occhi, Anna.-
Feci come mi disse, almeno, se stavamo per morire, avrei visto ciò che mi ha ucciso.
Il muro era sempre più vicino, il vento soffiava di meno, segno che, o stava rallentando, o stavamo per andare in un posto dove di aria pulita non ce n'era traccia.
Nell'istante in cui capii che sarei morta, Mostro svoltò a sinistra e parcheggiò davanti ad un imponente Bar con un insegna luminosa sul cornicione dove, a caratteri cubitali, c'era scritto il nome "Honiro Label", probabilmente indicava il nome dell'edificio. Mi sentii uno di quegli schifosissimi insetti nell'aver pensato che Mostro sarebbe andato a sbattere contro quel muro trascinandomi con se.
Che bella persona che sei, Anna.
-Visto? Siamo vivi.-
Sorrise ed io non potei non ricambiare. Mi prese per mano e mi condusse all'interno del bar.
L'ingresso era arredato in stile moderno e dietro al bancone erano allineati tre quadri di Pop Art. Passammo a traverso un corridoio dove una fitta nebbiolina cominciava ad annebbiare la mia visuale, l'odore non era quello del tabacco, era erba.
-Anna, tu non dovresti essere qui, se ti scoprono ti uccidono. Ascolta, vedi quella porta? Conduce nei dormitori, cerca la stanza 451 e bussa tre volte, ci vediamo li.-
Mi scoccò un bacio sulla fronte e scolparve nella nebbia, oltre una tenda di seta rossa. L'ultima cosa che vidi prima che mi mettessi a correre verso i dormitori fu un uomo alto e muscoloso dietro la tenda che avanzava verso mostro, sembrava sul punto di prenderlo a pugni, poi delle voci.
-Hai sentito? Mostro è ancora vivo, chissà quanto sarà felice LowLow quando lo vedrà.. HEI! CHI SEI?-
Non so se mi avevano vista, fatto sta che iniziai a correre e mi chiusi dietro la porta dei dormitori proprio nel momento in cui i due ragazzi raggiungevano la mia precedente postazione.
-Cavolo Kevin, c'era qualcuno te lo giuro.-
-Non essere sciocco Luc, andiamo, Max ci aspetga.-
E le voci si spensero.
Mi presi un momento per fare mente locale e per adattare i miei occhi al buio del corridoio, l'interruttore della luce era alla mia sinistra, ma avevo la strana impressione di essere osservata e che se avessi acceso la luce mi avrebbero individuata. Così procedetti lunqo il corridoio tastando con le mani l'aria d'avanti a me. Le porte ai miei lati erano segnate con dei numeri dorati che si vedevano anche con il buio.
Bella trovata.
Trovai la 451 e bussai tre volte. Un cigolio proveniente da un letto mi avvertì che qualcuno stava vennendo verso la porta che aprì imprecando.
-Chi sei tu?-
La voce apparteneva ad un ragazzo basso, con gli occhi segnati dalla stanchezza mista al dolore e alla tristezza. Mi chiesi se tutti in quel posto avessero gli occhi così e mi venne un brivido all'idea di più di mille occhi spenti che mi fissavano.
- Mi-mi chiamo Anna.-
Il suo volto si contrasse in un espressione stupita e ammaliata.
-Anna?-
Stavo per ribattere, ma una mano mi si poggiò su un fianco e mi spinse dentro, travolgendo il ragazzo con qui stavo parlando.
-Low.-
La voce di Mostro ruppe il silenzio che si era creato nella stanza, il volto di Low, illuminato solo dal tenue bagliore di una bajour, si contrasse un'altra volta in un espressione di stupore e commozione, dai suoi occhi stavano per sgorgare delle lacrime, ma evidentemente si trattenne, sono sicura che se non ci fossi stata io a quest'ora stava piangendo come un bambino.
-Giò..-
-Non è andata fratello, dovrai sopportarmi ancora per molto.-
Sorrise beffardo, mentre Low gli si lanciava addosso in un abbraccio fraterno liberando le troppe lacrime trattenute, e si dimenticò della mia presenza, si dimentico di essere in una stanza di un ghetto di drogati e si lasciò andare. Non eravamo più Anna, Low e Mostro, in quel momento c'erano solo loro due.

"ⓜⓞⓢⓣⓡⓞ"  Benvenuta nel mio mondo cane.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora