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LOWLOW.
Ho passato la notte a cantare le nostre canzoni, Mostro sarebbe morto, ed io volevo mantenere vivo il suo ricordo nel mio cuore.
Ogni volta che finivo una canzone la tristezza si insinuava dentro di me e mi riempiva gli occhi di lacrime, mi imposi di non piangere, perchè se avessi pianto, non mi sarei più fermato. Allora cantavo più e più volte la solita canzone, sapevo già le parole a memoria, dopo questa notte le saprò come l'ave maria.
- io vorrei salvarti ma non mi è concesso, sono troppo egoista piango solo per me stesso..-
Le parole di Supereroi falliti mi accompagnarono nella notte fino al sonno, e risuonarono nei miei sogni interrotte improvvisamente dal suono di tre colpi consegutivi alla porta della stanza.
Solo una persona, oltre a me, conosceva quella spece di "parola d'ordine", e quella persona era Mostro. Avevamo deciso di bussare così ogni volta che uno di noi voleva entrare in camera quando l'altro era chiuso dentro, stava a significare: "Sto per entrare, se sei nudo vestiti, o copriti." oppure "sto per entrare, se sei con una donna (o uomo) copritevi, non vorrei traumatizzarmi.".
Sembra una cosa da bambini, ma funzionava.
Cercai di mettere a fuoco la stanza e saltai giù dal letto, camminai verso la porta con il battito cardiaco a 1000 e il sudore che mi attaccava i capelli alla fronte. La mano destra tesa verso la maniglia, tremava, e smise solo dopo essere entrata a contatto con il metallo della maniglia.
Deglutii e aprii la porta di scatto.
E il cuore mi si fermò.
Non era Mostro, era una ragazza, una ragazza bella, con gli occhiali e i capelli legati in una coda disordinata, aveva gli occhi nocciola e qualche piccola lentiggine sparsa sul naso.
Ma cosa...?
-Tu chi sei?-
- M-mi chiamo Anna.-
Anna? La Anna di Mostro? Cosa ci faceva li? E perchè sapeva della "parola d'ordine"?
Stavo per far diventare queste domande l'argomento di un possibile discorso, ma, alzando gli occhi ne trovai altri due marroni che mi fissavano ansiosi.
Oddio.
Il ragazzo dietro ad Anna la spinse dentro, travolgendomi.
-Low.-
Ci ritrovammo nel buio della mia stanza, illuminati solo da una piccola bajour. Gli occhi del ragazzo mi fissavano ancora, sentivo le lacrime.
-Giò..-
-Non è andata fratello, dovrai sopportarmi ancora per molto.-
Ed ecco che le lacrime rigavano le mie guance. Mostro mi aveva già visto piangere, Anna no, ma non mi importava, Mostro era vivo, era lì, davanti a me, magari era solo un effetto ottico, o è il suo fantasma venuto a prendersi cura di me, o sto ancora sognando.
Gli saltai al collo come un bambino e lo abbracciai.
Era un nostro momento, niente muri intorno a noi, niente drogati nell'altra stanza, niente Anna. Eravamo Mostro e LowLow, Giorgio e Giulio, ci sarei stato per lui da qui in avanti, ci sarei stato sempre.

MOSTRO.
Gli abbracci di Low sono sempre stati i miei preferiti, avevano quel pizzico di amore fraterno, materno e paterno. Riuscivo a sentirmi al riparo tra quelle braccia, lo stesso vale per quelle di Anna, mi sono sentito così protetto, tra quelle piccole e gracili braccia. Loro erano la mia casa. Low e Anna.
Le sue lacrime mi bagnarono il giacchetto di pelle, ma non lo sgridai, lasciai che si sfogasse, mi chiamavo Mostro, ma non ero davvero un mostro, avevo un cuore, e in quel momento stava piangendo anche lui.
Per un momento mi scordai di Anna, mi scordai di dove fossi, mi scordai di tutto. Eravamo Mostro e LowLow, fratelli da sempre.
Quando si staccò e mi tirò un pugno sul naso, mi ripresi, Anna tirò un piccolo urlo e si tappò la bocca con le mani. Low mi si scaraventò sopra e continuò a colpirmi.
- TESTA DI CAZZO.-
-Low... Low così mi uccidi.-
- OH, CI PUOI SCOMMETTERE.-
Mi diede un altro pugno e mi rimise in piedi.
-Low..-
-STA ZITTO.-
Obbedii.
Mi girai verso Anna e le feci segno di venire vicino a me, lei lo fece, mi si affiancò, ma si tenne a circa 15 cm di distanza da me, forse perchè LowLow mi avrebbe attaccato di nuovo.
-Low, lei è Anna, la ragazza del ponte.-
Gli porse la mano e lui gliela strinse.
- LowLow.-
Rispose brusco, ma addolcì lo sguardo quando Anna gli rivolse un timido sorriso.
Ecco il potere di quella ragazza, ti calmava con un sorriso.
Ed io ho sentito quel sorriso sulle mie labbra.
Oddio...

"ⓜⓞⓢⓣⓡⓞ"  Benvenuta nel mio mondo cane.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora