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-Cos'è una gara di Free Style?-
Il vento della notte era freddo e pungente, mi aveva asciugato le lacrime sulle guance rendendole ruvide e mi davano l'impressione che si stessero per sgretolare. Potevo ancora sentire il dolore alla pancia, penso che domani mi farà malissimo, non credo che riuscirò a muovermi facilmente.
Mostro era visibilmente agitato e stanco, lo vedevo dalla postura delle spalle mentre stava appoggiato sui gomiti sulla ringhiera del terrazzo sul tetto del bar, lo vedevo dal respiro irregolare mentre fumava una Marlboro rossa, lo percepivo nella tensione che si era creata tra di noi dopo aver salutato LowLow, anche lui sfinito per la stanchezza. Ormai, non so neanche io come, riuscivo a capire come stava e cosa aveva, Mostro era un bellissimo libro con una trama contorta e spaventosa, ed io ero intenzionata a leggerlo.
-È una gara che si fa quando si vuole prendere il posto del capo nella setta, ci si sfida improvvisando canzoni rap.-
Mi rispose buttando fuori il fumo dell'ultimo tiro della sigaretta. Anche la sua voce dimostrava che era stanco, stanco di questa merda, stanco di Max, stanco di tutto. Avevo fatto bene a salvarlo? Adesso era condannato ad andare avanti a testa alta in questa merda, portandosi dietro il fardello di aver fallito in qualcosa che non potrà più dimenticare.
Si, avevo fatto bene. Lo volevo vivo nella mia vita.
Decisi di non chiedergli più niente riguardo alla gara. Il silenzio era straziante, dovevo parlare di qualcosa, qualsiasi cosa.
-Perchè "Mostro"?-
Lui rise debolmente e mi rispose mentre continuava a guardare fisso davanti a se.
-I miei genitori sono scomparsi, probabilmente morti, ed io mi attribuisco la colpa. Insomma, ero un ragazzo ribelle e testardo, volevo entrare nella setta e quando loro mi dissero che non potevo, scappai e mi rintanai a casa di Max. L'ultima cosa che dissi, prima di sbattermi la porta d'ingresso alle spalle, fu: "Voi non siete la mia famiglia". Ora dimmi, pensi che io sia stato giusto o un vero e proprio mostro?-
Un mostro..
Non risposi, ma lui capì dal mio sguardo triste che lo consideravo un mostro, proprio come lui stesso.
-Esatto Anna, un mostro. L'ultimo ricordo che ho di mia madre sono i suoi occhi pieni di lacrime e la consapevolezza di averle spezzato il cuore.-
Sospirò a fondo.
-ma non è l'unico motivo, se ora ci penso, ero un vero e proprio mostro in fatto di Free Style, ho sempre battuto tutti, persino Max, ma quando arrivò il giorno della gara, e tutti mi dissero di partecipare, io non mi presentai, non volevo essere a capo di niente, non riesco a gestire la mia vita, figuriamoci una setta di più di 100 persone.-
Lo capivo, anche io avrei scelto di restarmene in disparte, nell'ombra.
Cambiai discorso intenzionata a scoprire un altro capitolo di quel libro ricco di misteri con il titolo "Mostro" sulla copertina scritto a caratteri cubitali.
-Quindi sei come loro, insomma, fumi erba e ti droghi.-
-Sono peggio, io non mi drogo ma, cambia poco, perchè per divertirmi devo bere*, andai anche in overdose una sera. Per quanto riguarda l'erba si, la fumo, più di chiunque nella setta probabilmente.-
-Secondo me questa cosa che fai finirà per corroderti tutte le ossa, finchè non ti attaccherà direttamente il cuore.-
-Tesoro non hai capito, questa cosa potrà anche corrodermi le ossa, ma non si prenderà mai il mio cuore.-
-E come mai?-
-Perchè lo hai già fatto tu.-
Terminò in discorso buttando fuori tutta l'aria che non credevo si fosse accorto di star trattenendo. Nessuno mi aveva mai parlato in questo modo. A quel punto non avevo dubbi, avevo fatto più che bene a salvarlo, volevo solo Mostro nella mia vita, volevo stare con lui anche se significava entrare nella setta. Volevo lui.
E non mi pentii del bacio che gli diedi dopo aver realizzato che anche lui voleva me.
La notte era ancora giovane, e noi stanchi ed innamorati. Il vento ci soffiava sui vestiti facendomi venire dei brividi di freddo che si intrigavano a quelli che mi dava la passione con cui ci baciavamo.
Quando smettemmo nessuno dei due pronunciò parola. Salimmo in sella alla sua moto e mi accompagnò a casa sfrecciando tra le luci di quella città dormiente.
Le luci di casa mia erano spente, segno che dormivano già tutti, mi sarei presa una bella lavata di testa dalla mamma, domani.
-Eccoci qua, un altra giornata è passata.-
-La più bella dei miei 22 anni.-
Disse baciandomi ancora una volta con la passione di uno disidratato mentre beve un bicchiere d'acqua.
Mi persi nel suo bacio senza badare ai minuti che passavano. Quando si staccò sentii freddo sulle labbra e desiderai un'altro bacio prima di abbandonarmi ad una nottata piena di sogni, ma il bacio non arrivò.
-Buonanotte Mostro.-
-Buonanotte Anna.-
E mi chiusi la porta alle spalle ascoltando il rombo della moto che si allontanava verso il luogo dove, ne sono certa, lui non voleva tornare.

*frase presa dalla canzone "Bevi con me" di Mostro.

"ⓜⓞⓢⓣⓡⓞ"  Benvenuta nel mio mondo cane.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora