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-Così, Giò, la ragazza esiste davvero.-
-Si Low, esiste davvero.-
-Beh, parlami di lei no?-
Parlami di lei.
E cosa dovevo dire? So solo che si chiama Annalisa, ha gli occhi di un nocciola splendente che hanno i riflessi rossi al sole, i capelli marroni e mossi che tiene liberi di intrigarsi lungo la schiena, ha la faccia paffuta e punteggiata da delle leggerissime lentiggini che sono così chiare che nessuno ci farebbe caso, chi sa se lei lo sa di questo suo particolare? Io naturalmente l'ho notato, come ho notato le punte dei capelli più chiare, che significava che un tempo si era fatta lo shatush, ho notato le imperfezioni nei suoi denti, ho notato il suo particolare accento che non ha un origine precisa, ho notato che per tirarsi su gli occhiali non usa le mani, fa un buffo verso con il naso, ho notato che gli sono brillati gli occhi quando mi ha visto, ho notato la pelle d'oca che gli è venuta quando le ho detto che non ci saremmo più rivisti.
Tutti i particolari che la caratterizzano non sarebbero più stati un mistero per me. Una ragazza così bella, cosi imperfetta e allo stesso tempo perfetta, è apparsa come un fulmine a cel sereno.
La cosa che più mi dispiace è che è vero che non ci saremo più rivisti.
-Si chiama Annalisa, ma probabilmente le piace essere chiamata Anna, ha gli occhi nocciola e i capelli marroni, porta gli occhiali ed è appena un po' più alta di te.-
-Bastardo.-
Scoppiammo a ridere come solo due pazzi sanno fare.
-Quindi adesso hai cambiato idea sulla tua decisione di andartene?-
-No Giulio, non ho cambiato idea, mi dispiace.-
Low Low sa che se pronuncio il suo nome di battesimo in una frase rivolta a lui è perchè la faccenda è seria e perchè mi scoccia parlarne. Dire il suo vero nome mi veniva difficile, sono abituato a chiamarlo Low Low da quando è entrato a far parte della setta e ha deciso di cambiare nome. Di solito il nome ti viene affibbiato dal capo o dai componenti della setta, solo in pochi hanno la fortuna di scegliere il nome che li accompagnerà durante questa avventura su strade sconnesse, piene di roghi e dossi. Io e Low Low siamo due di quei pochi fortunati.
-e quando sarà?-
-Domani.-
-Così presto?-
-Prima è e meglio è, Low.-
-Mi mancherai fratello.-
-Anche tu Low, adesso mettiamoci a dormire però.-

Ho sempre trovato questo posto tranquillo e rilassante, perfetto per una fumata, per un uscita segreta, o per un suicidio. L'acqua è profonda, ho constatato qualche giorno fa. Il muretto è basso e facile da scavalcare. Adesso vedevo tutto dall'alto, ogni respiro poteva essere l'ultimo ed io sono felice di inalare l'aria fresca e non il funo di erba come ultima cosa. Un mio ultimo pensiero volò ad Anna, ai suoi occhi nei quali non mi perderò mai più, hai suoi sorrisi che non vedrò più più. I miei ultimi pensieri volano a lei e la voce fuoriesce dalla mia gola e forma il suo nome mentre faccio un passo verso il basso, verso lil vuoto, verso l'oblio. Sarei stato libero di essere chi volevo. Avrei cambiato vita. Sarei stato felice.
Ma qualcosa mi trattenne. Una piccola, ma forte mano delicata stringeva la mia e mi issava al muretto.
Low Low avevo pensato.
-Anna.- ho detto.
-Non oggi Mostro.- mi ha risposto.

Poi la luce. Il sole splendeva alto nel cielo ed illuminava la stanza rivelando la forma della televisione, dell'armadio bianco e degli scaffali grigi che dominavano sulla parete opposta al letto mio e di Low Low; lui dormiva ancora, privo dei pantaloni e dei calzini, indossava la sua solita maglietta del pigiama nella quale c'era disegnata una croce capovolta.
Bastardo satanista.
La sveglia segnava le 7 e 55, anche oggi saremo arrivati tardi a scuola, le facevamo appesta, non ci è mai piaciuto arrivare per primi, per poi fare cosa? Aspettare fermi il suono della campanella che richiamava tutti gli studenti nelle proprie classi? No grazie.
-Low svegliati.-
Si svegliò lentamente, imprecando sottovoce e maledicendo il giorno in cui mi ha incontrato, penso di aver sentito "figlio di puttana" "ma perchè non ti ho ancora ucciso?".
Risi stancamente mentre mi avviavo in bagno per lavarmi. Tornai in camera e Low Low dormiva ancora.
-Low c'è la scuola forza.-
-Non vengo, oggi dormo.-
Sospirai e non continuai la discussione, sarebbe stato inutile ribattere, quando Low dice una cosa, di rado cambia idea. Così sarei stato solo ad affrontare quella giornata di scuola.
Con un ultimo sospiro uscii dal bar e salii in sella alla mia moto. Accesi il motore e lasciai che il mio gioiellino mi facesse volare per le strade del paese in direzione dell'inferno.

"ⓜⓞⓢⓣⓡⓞ"  Benvenuta nel mio mondo cane.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora