Capitolo 19

65 3 0
                                    

Avevo passato tutta la giornata con i ragazzi ma soprattutto con Fede che siamo stati in giro per l'hotel soli soletti fino a quando Lorenzo è Ciro facevano i loro stupidì scherzi per poi tornare dai gli altri è ci siamo messi a giocare tutti quanti a 'nome cosa è città' come dei bambini, ma avevo al meno passato una giornata bellissima è volevo che non finisse mai ma purtroppo dovevo ritornare a casa, lo ammetto una parte ero molto stanca è non vedevo l'ora di buttarmi sul letto è dormire, infatti quando sono tornata dopo essermi lavata è fatto tutti mi missi nel letto è crollai in un sonno profondo.

Erano le quattro e mezza del mattino quando sentì dei rumori strani che venivano da sotto così mi svegliai è vidi mio padre è mio fratello in camera mia è mio fratello aveva la sua mazza da baseball in mano è mio padre che stava parlando al telefono.
"Che sta succedendo?" dico alzandomi seduta è molto preoccupata.
"Tesoro entrato qualcuno in casa ma non vogliono solo rubare, ci vogliamo minacciare" disse mio padre sedendosi accanto a me mentre vedo mio fratello che sposta il mio piccolo armadio davanti alla porta, per poi sentire un rumore forte, è mio padre mi copri la bocca per non urlare.
"Tesoro non urlare e parliamo piano" disse mio padre abbracciandomi forte.
"Papà hai chiamato la polizia o i carabinieri?"
"Si tesoro ho chiamato a tutte e due stanno arrivando tranquilla verranno al più presto" mi disse mio padre accarezzandomi per non farmi venire un attacco di panico.
Il mio telefono inizia a vibrare è vedo scritto 'Cristian' perché mi stava chiamando a quest'ora? è perché mi stava chiamando?. Così risposi è mi sembrava molto agitato è preoccupato è senza fiato.
"Cristian non né un buon momento"
"T/-n"
"Oddio Cristian stai bene?"
"T/n dovete uscire subito da casa tua vi vogliono minacciare"
"Non possiamo siamo bloccati nella mia stanza non c'è via di fuga, ma aspetta un attimo tu come lo sai?" lui come faceva a sapere cosa stava succedendo...
"Ti spiegherò tutto dopo ora sono sotto alla tua finestra butta quella corda che ti regalai ti ricordi?"
"si aspetta che ora la prendo" mi alzai è presi un borsone sotto al letto è presi la corda è la legai alla lastra di marmo che c'era vicino alla mia finestra.
"T/n che stai facendo?" mi chiese mio padre.
"Cristian ha un piano per farci scappare sani e salvi bisogna solo che ci caliamo giù con la corda come se fossimo su una montagna oramai lo abbiamo fatto un sacco di volte scalare quindi non sarà un problema"
"Cristian sul serio?" mi chiese mio fratello.
"si per una volta fidati di me ti prego"
"va bene scendete prima voi io vi faccio da scudo"
"papà vai prima tu, Cristian stai ancora in chiamata?"
"si dimmi sa scendo prima mio padre se sentì urlare prima che io che scenda prendi mio padre è portalo a sicuro"
"no T/n tu lo sai che ti verrei a salvarti"
"tu non preoccuparti sto con mio fratello è poi ho fatto sette anni di King boxe"
"va bene lo farò mi voglio fidare di te"
"Grazie, papà ora vai"
"No figliola non posso lasciarvi qua andate prima voi"
"Papà sono d'accordo con T/n devi andare per prima tu tranquillo scenderemo anche noi"
"va bene vi aspetterò giù" disse mio padre per poi abbracciare tutte e due. mio padre incomincio a scendere così scesi anch'io è mio fratello è eravamo tutti sani e salvi andammo subito in strada che erano arrivati anche i soccorsi.
"Signor. Mancini tutto bene?"
"si stiamo tutti bene ma i ladri stanno ancora dentro"
"non preoccupatevi stanno agenti da tutti gli angoli della casa non ci sfuggiranno voi andate in posto sicuro.
"va benissimo andiamo al Hotel dove stanno i ragazzi della nazionale"
"va benissimo faremo venire alcuni nostri agenti per controllare che state al tranquilla e vi proteggono" Disse l'agente per poi noi salire in macchina di Cristian è farci accompagnare all'Hotel. Nel tragitto mandai un messaggio a Federico è raccontagli tutto quello che era successo lui lèsse il messaggio è dopo un pò mi chiama.
"T/n state bene?"
"si tranquilla stiamo tutti bene ora stiamo venendo all'Hotel non ti preoccupare ci vediamo fra poco"
"va bene ti aspetterò alzato"
"va bene"
"ti amo T/n"
"anch'io" dissi sorridendo per poi salutarlo e staccare la chiamata.
Per tutto il tragitto non facevo altro che pensare come faceva Cristian a sapere cosa succedeva, dopo siamo arrivati è io dissi a mio padre di incominciare a entrare per parlare con Cristian è sapere cosa stesse nascondo.
"Cristian parla" gli dissi con le braccia incrociate.
"Scusami è tutta colpa mia non dovevo dire a nessuno che mi frequentavo con te" mi disse con gli occhi lucidi.
"Che cosa c'entra questo con quello che è accaduto" ero un pò confusa.
"Volevo minacciarvi perché io...." non finisce la frase è guardò in basso.
"Cristian tu cosa?" alzai la voce.
"Non ho dato tutti i soldi che volevano è mi hanno rinchiusa in una stanza è avevano detto che i soldi se li venivano a prendere loro per non averli dati perché ero senza soldi.
"Cristian non dirmi che hai iniziato di nuovo a farti?" gli dissi alzando la voce sempre di più.
"T/n ti prego non urlare"
"Non mi frega un cazzo Cristian lo vuoi capire che ci è andata sotto la mia famiglia e io per le tue cazzate di merda"
"Lo so è per questo che me ne vado da Roma sto creando troppi problemi è meglio che mi allontano da tutti è da quella merda de droga"
"Bene allora cia-" non finisco di parlare che sento qualcuno chiamarmi per poi girami è vedere che era Fede. Appena lo vidi mi senti subito al sicuro è corsi da lui abbracciarlo è lui ricambio per poi staccarci un pò è le nostre labbra si sfiorano per poi lui baciarmi è io cambiai sorridendo.

La decisione giusta Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora