Capitolo 1

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È una giornata di sole come tante a Roma solo che il caldo era più forte ma anche se preferivo più la mia Napoli la città dove e nata è cresciuta mia madre, dove siamo nati anche io è mio fratello.
A Roma ci siamo trasferiti quando io avevo due anni è mio fratello quattro anni.
A Roma era ufficialmente iniziata l'estate, le giornate a mare, in piscina con gli amici, le serate a fare cazzate andare a ballare e fare nuove amicizie.

Mi alzai dal letto è scesi giù per fare colazione è vidi mio padre che era vestito per bene io curiosa è anche gelosa gli chiesi dove stava andando.
"Buongiorno tesoro mio"disse mio padre
"Buongiorno papà, dove stai andando così vestito per bene sono gelosa" dissi io curiosa
"sto andando alla conferenza stampa per alcuni nuovi giocatori di quest'anno per l'Europei"disse mio padre, cazzo gli Europei me ne ero dimenticata che sbadata.
"si è vero lo avevi detto ieri scusa papà ma ieri sera abbiamo un pò bevuto"con lui ero sempre sincera gli dicevo sempre tutto da quando la mamma ci ha lasciato.
"Tranquilla tesoro ma non esagerare con l'alcol"
"Si papà"
"Comunque io ritorno stasera tardi quindi mi raccomando non ucciderti con tuo fratello" mi disse mentre stava sorseggiando il suo caffè
"Si papà tranquillo"
"Mi raccomando non vi ritirate tardi stasera che domani mattina dovete venire con me hai allenamenti" un motivo in più per fare festa.
"Papà in verità ci siamo organizzati che vengo gli amici di sempre è fare un party a casa in piscina" gli dissi per poi scoprilo in un'altro modo è arrabbiasi con me è mio fratello.
"Va bene tesoro ma non rompete niente è non bevete a sai mi raccomando guarda a tuo fratello" mi raccomando anche se io faccio più guai di mio fratello anche se mio padre non lo sa ma è meglio così.
"Forse io che devo guardare a T/n" disse mio fratello mezzo addormentato.
"Buongiorno figliolo" gli disse mio padre
"Buongiorno a tutti" era ancora stonata da ieri sera ma era così carino appena svegliato.
"Buongiorno fratellone" gli disse abbracciandolo è poi staccarmi per andargli a fare un caffè, era sempre così ogni giorno ma alcune mattine mio padre usciva prima per lavoro non lo vedevamo quasi mai solo la mattina è qualche volta la sera.
"Papà ma quindi è confermato che domani veniamo a vedere gli allenamenti?" Gli domandò mio fratello.
"Si ale mi raccomando alle 8 dobbiamo stare al campo quindi non andate a letto tardi è mettete la sveglia" lo dice guardano me.
"Non né colpa mia che mi scordò di mettere la sveglia è successo solo un paio di volte" dico scherzando.
"Ora devo proprio andare fate i bravi è vi voglio bene" ci dice abbracciandoci è darmi un bacio sulla guancia è poi uscire, incomincia a fare il caffè per tutte due è mio fratello andò in giardino è aspettare che gli portò il caffè.
"Ale tieni il caffè" glielo appoggio sul tavolino è mi siedo di fianco a lui per bere il mio caffè. Dopo averlo bevuto prendo una sigaretta è l'accessi è mio fratello mi guardò male.
"Che c'è perché mi guardi così"
"la vuoi smettere di fumare ti fa solo male" mi dice per il mio bene ma io iniziai a fumare quando nostra madre se ne era andata da lì ero andata in depressione non mangiavo più iniziai a fumare a non uscire mai di casa, ma mio fratello è miei amici erano sempre vicino a me, grazie a loro che sono guarita dalla depressione ma il vizio del fumo non smisi.
"Ale non rompere la vita è mia" gli dissi un pò stufa perché me lo ripeteva ogni volta che accendo una sigaretta.
"T/n ho già perso la mamma non voglio perdere anche te" mi disse quasi piangendo.
"Ale tu non mi perderai tranquillo" lo cercai di calmarlo è lo strinsi a me.
"Ma se domani c'è papà come fai a fumare è in bagno non puoi" aveva ragione perché se papà scoprisse che fumo io sarei morta.
"Inventerò una scusa quando staremo al campo tanto lui dovrà essere impegnato con la squadra quindi a me non penserà proprio"
"Come ti pare ma sappi che io non ti posso proteggere seno papà mi fa ritirare dal calcio"
"Tranquillo lo so a quanto ci tiene è se mi scoprisse fa niente saprà la verità" mio fratello ci teneva tantissimo al calcio era così che si sfogava quando era triste è aveva dei problemi oltre parlare con me ma parte questo era molto protettivo è se qualcuno mi feriva stava sempre lui a proteggermi.

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