" Un sogno, solo uno stupido sogno " era ciò che continuava a ripetersi y/n da più di venti minuti nella tua testa, stava per scoppiare.
Era da quando s'era alzata che non faceva altro che ripensare a quel sogno, « aish y/n smettila cazzo! » si diede dei colpetti in faccia per distrarsi.
Sbuffò e si incamminò verso la cucina, dove prese la sua tazza preferita e i cereali, versandoli assolutamente dopo aver riempito la tazza di latte. Non capiva davvero come certa gente potesse mettere prima i cereali e poi il latte.
Alzò le spallucce e iniziò a mangiare, ma una luce fioca che risaltava da sotto la stoffa dei pantaloni e una leggera vibrazione la fece distrarre dalla sua amata colazione, qualcuno la stava chiamando.
Il cuore le riprese a battere così forte e lo stomaco si chiuse in una morsa, temeva quasi potesse rimettere ciò che aveva ingerito poco prima.Scrollò le spalle, fece un lungo sospiro prima di estrarre il telefono che aveva posto nella tasca del pigiama.
Chiuse gli occhi, sperando che quella vibrazione potesse finire al più presto ma non cesseva assolutamente a smettere.Aprì prima un occhio e poi l'altro, con molta calma.. ma fosse stata l'ultima cosa che avesse fatto nella sua fottuta vita. Chi poteva mai essere, se non lui?
Perché la stava chiamando a quest'ora?Restò a guardare quell'aggeggio con su scritto " chiamata in arrivo da jeon jungkook "per interminabili minuti prima di pigiare, tremante, quel bollino verde.
« p-pronto..? »Una voce roca e profonda arrivò dritto alla spina dorsale della castana, « mmh buongiorno noona, dormivi? » .
Y/n deglutì a vuoto prima di rispondergli di no, « oh bene, passo a prenderti io per andare a scuola, ti accompagno io stamani »La ragazza al telefono strabuzzò gli occhi e sentì per un attimo i suoi polmoni smettere di indurre aria, « ehm i-io non credo sia una buona idea.. andrò a piedi, non preoccuparti.. » fece una risatina isterica e prima che potesse staccargli il telefono in faccia, la voce del più grande risuonò ancora più rauca alle sue orecchie, rabbrividì.
« y/n la mia non era affatto una domanda, verrò a prenderti io, non controbattere. Passo a prenderti alle sette, a dopo noona. » staccò la chiamata mentre lei rimase ancora sconvolta col telefono spiaccicato all'orecchio.
Posò il telefono sul tavolo e riprese a mangiare la sua colazione anche se aveva la testa da tutt'altra parte proprio.
[ ... ]
Si vestì molto semplice, indossava un pantalone di tuta largo e una canotta anch'essa, tutto rigorosamente nero, le sue amate air force e raccolse i capelli in una coda mal fatta.
La scuola aveva finalmente deciso che gli studenti potevano vestirsi come più preferivano essendo che la divisa era abbastanza scomoda per diversi motivi e y/n di questa cosa ne era felicissima, quella fottutissima divisa era orribile.
Si spruzzò alcune gocce del suo amato profumo sul collo e sulla maglia prima di sentire un clacson bussare, era arrivato.
Il suo stomaco si richiuse in una morsa e iniziarono a tremarle le gambe.Con tutta la fatica del mondo scese giù, prese il suo zaino e prima che potesse aprire la porta inspirò ed espirò un paio di volte, si ricompose e finalmente aprì la porta di casa trovandosi un jungkook appoggiato alla sua macchina, con le braccia conserte.
Deglutì e si chiuse la porta alle spalle avviandosi poi verso l'auto parcheggiata difronte a lei, « buongiorno.. » sorrise leggermente.
Lui si alzò dall'auto e si mise difronte alla castana ricambiando il sorriso prima di aprirle la portiera, « prego entri pure mademoiselle » disse tutto ciò con un inchino.
Y/n leggermente rossa in viso, rise timidamente dandogli dello stupido prima di entrare in auto, seguito poi da lui.
Jungkook mise in moto e iniziò a guidare ma prese una strada completamente diversa a quella di scuola, il cuore di y/n iniziò a salirle in gola e l'aria nei suoi polmoni pian piano iniziò a mancarle, « j-jungkook dove stiamo andando.. questa non è la strada per scuola » lo guardò con occhi spalancati.
Jungkook rise, « noona oggi niente scuola per noi » guardò di sfuggita il viso di y/n che diventava sempre più pallido secondo dopo secondo.
Alla castana si raddrizzarono i peli al sol sentire quella frase, « in che senso niente s-scuola.. jungkook dove mi stai portando?! »
Jungkook continuò a ridacchiare e poi porto una sua mano sulla coscia della più piccola, la sentì irrigidirsi così le strinse un po' la carne, « sta tranquilla, ti porto in un posto, è una sorpresa noona » .
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Le Nostre Anime Rotte
Fanfiction" dentro di me avevo questa sensazione di sicurezza che un giorno saresti stata davanti a me e ti avrei avuta .. difatti non mi sbagliavo. "