Fluidi corporei

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" Fagliela leccare " disse il frate guardandomi plumbeo.
Una specie di piega a forma di ghigno pazzo si affacciò tra le rughe pregustandosi la scena...
A quel punto finalmente mi venne tolta la palla da quello più giovane.
Avevo le mandibole serrate dai nervi tesi e salivazione azzerata. Dovevo arrivare al mio coltello , e se non era quello almeno ad uno dei due candelabri.

" Ecco fatto. Ora esegui." prosegui' il frate .
Il tipo dietro di me mi prese per i capelli spingendomi le ginocchia a terra.
" Leccala ti ha detto il maestro!"

" Liberami per favore le braccia Signore ."dissi voltandomi verso di lui  e guardandolo fisso. Ero solo un corpo di una donna dedita alla dannazione per lui ma girandomi a lui volevo si sentisse da me scelto: proprio lui, il secondo e forse l'ultimo importante di quel trio. L'anello debole .
Ci pensò qualche istante interdetto fissandomi le labbra e i seni che si movevano ad ogni mio respiro. Sicuramente erano state davvero poche ad interagire attivamente in certi frangenti con loro e soprattutto con lui che era preposto solo ad eseguire i comandi del suo superiore.
Vinse l'Ego , quel semplice e forte aggettivo fino a quel punto mortificato , lo fece sentire importante e si inginocchiò dietro di me per sciogliermi il nodo ai polsi dietro la mia schiena usando modi più morbidi.
" Grazie , mio Signore. " risposi quasi sottovoce inarcando leggermente la schiena per esporre le due fossette sopra il mio sedere.

" IO , SONO IL MAESTRO! " disse il vecchio frate redarguendo il suo seguace.
"... falla pulire  a terra ti ho detto!"

Il giovane frate sembrò svegliarsi da un bel sogno in cui era finalmente protagonista e deglutì: " Lecca , hai sentito il Maestro!"

Lo guardai abbassando lo sguardo come delusa.

Intinsi l'indice nel mio liquido giallo chiaro . Pochi secondi , dischiudendo le labbra. Quei due stavano li' a fissarmi tra la bocca e il dito pendendo dalle azioni della peggior loro nemica.

Certe cose a cui diresti mai , a volte con la persona giusta o una bottiglia d'alcol scolata, le fai...
Io invece stavo con le persone sbagliate e probabilmente l'unica goccia d' alcol in quella stanza se l'erano bevuta proprio loro  qualche cerimonia prima...
Ma lo feci: assaggiai la mia pipì. ( salata..)
Quei due stavano inebetiti . Poche gocce poi mi ci strusciai sopra col corpo.
" Ti piace guardarmi frate... ora la mia pipì mi sta' addosso e il tuo pavimento è pulito mentre la tua adepta è sporca. Che fai ora?"

Colpito nell'orgoglio ma rapito da quella scena si ricompose perentorio e indispettito..:
" No! Non l'hai fatto!! Dovevi leccarla!!"

" Io lecco quello che mi piace ." risposi guardando un solo istante quello più giovane.

" Ah si?!! " disse irritato.
Il tipo giovane a quel punto mi tolse da guai più grossi e con fare sicuro disse:
" Maestro, mi permetta... la vado a pulire , poi la portiamo alla ruota . Così è inutilizzabile per i riti. Faccio in fretta. "

Il vecchio frate inspirò  chiudendo gli occhi con il mento verso il soffitto poi ..
" Lavala e purificala con artemisia ed incenso e poi portala alla ruota . Bada Gioele : non deludermi ."

Il giovane frate mi rialzò di nuovo da terra brandendomi il retro del  collo come fossi una gatta o peggio, una coniglia e mi portò spingendomi verso una stanza convenzionata a bagno: una vecchia vasca in smalto bianco con i piedini, una lunga canna per l'acqua arrotolata , un wc e un vecchio lavello in marmo con un rubinetto color oro e il piano largo ed inclinato.

Una volta appoggiata la porta senza chiuderla , Gioele ...

"'Tu sei la moglie di Massimo? "

" Si. Mi hai già scopata o per lo meno anestetizzata. Sei felice di riveremi?"

Un accenno di rossore timido stranamente compariva all'altezza delle gote . Non per il fatto che fossi la moglie di Massimo ma per le parti semilucide sul mio corpo che i suoi occhi continuavano a sondare. Non ne capivo il nesso ma il fatto di aver pisciato in piedi di fronte a loro doveva avergli acceso qualcosa.

" Che c'è mio Signore, ti piace la mia pipì?"chiesi stuzzicando.

"  Non hai ritegno."disse .

" Che c'è? La vuoi assaggiare .."risposi.

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Pochi istanti di dubbio gli si erano palesati ma quel suo capo squadra di frate doveva incutergli riverenza perché non vacillò .

" Entra nella vasca."
" Tanto.. "dissi "'.. a che vi serve se mi dovete uccidere? Pulita o sporca fuori,  che vi cambia? "

" Quelle come te , pure la terra le sputa! "disse .

" Se mi fai bere potrei pisciare ancora. Potresti toccarla , vederla sgorgare dai miei peli , potresti vederla da tanto.. davvero tanto vicino e poi mi riporti dal tuo " Maestro". Ti levi lo sfizio prima che io muoia Gioele. Anche se sei tu quello che voglio fin dal primo istante ..posso avverare i tuoi desideri più nascosti senza dover più farti del male ma del bene. Forse sei tu colui che può arginare il peccato dal mondo , il mio peccato e lavarlo ."

Gioele si stava eccitando visibilmente alle mie parole e mi guardava .

Entrai nella vasca e appoggiai un piede sul bordo allargando la fica con le dita..
" Gioele , se metti la testa sotto puoi vedere come esce ..."
Rosso in volto  e con l'erezione evidente nei pantaloni  era caduto nella trappola e con lui io stessa. Si, perché mi stava piacendo essere come loro ... li avrei usati prima di liberarmene con immenso piacere.

" Ora ti depilerò. Se ti muovi e ti taglio sarà solo perché te lo meriti. "

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