La setta

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" Monica! Monica!!"
La mia testa era pesante, i suoni attutiti, non sentivo il mio corpo . Aprii gli occhi e c'era un uomo che piangeva, delle luci intermittenti , sentivo altra gente che parlava...

" ... poveretta. Certo che se la sarà cercata.."
" ....Si, quello è il marito. Mah! Una bella botta anche per lui. Sai pare che lei..."
" Si'si, fa' parte anche lei della setta, i giochi han preso la mano e... ben le sta'.."

" Monica..che hai fatto amore mio..."

Degli infermieri mi infilarono una siringa sul braccio , mentre mio marito veniva allontanato ,girai la testa sul lettino e gli occhi mi si chiusero.

Mi risvegliai in una stanza d'ospedale . Ero intorpidita . Attorno a me una luce fastidiosa proveniva da una finestra. Dei fiori su un tavolo lungo e bianco. Una luce verde lampeggiava . Volevo alzarmi ma non riuscivo, la testa mi girava. L'ultima cosa che ricordavo.... la testa, la mia testa...entrò un'infermiera e poi di nuovo buio.
" Stia tranquilla ora è al sicuro. "
Passò del tempo .
Un dottore ora mi toccava il braccio. Mi infastidiva sentirmi quella mano addosso .
" E' lievemente sedata. Abbiamo fatto tutti gli esami del caso. Ora è sotto shock ma vedrà che si riprenderà. Serve solo tempo. "

" Che mi è successo?" riuscii a dire.
" Pensi a rimettersi ora. Se sente ancora forte il mal di testa ci avverta. Ora le tolgo la flebo così si sente più libera. A dopo ."

I ricordi.

Ogni volta che tornavo a quella sera un forte odore di incenso e poi quei due ... non erano solo due...quella palla in bocca...
Volevo andare in bagno . Cercai di alzarmi ma ..

La porta si aprii immediatamente ed entrò l' infermiera. Era una ragazza giovane.

" La aiuto io, non si preoccupi . Vuole andare in bagno, si appoggi a me."

Mi infastidiva il contatto ma dovevo andare in bagno per cui accettai. Sentivo odio salirmi . Il bagno era largo . Addosso una tunica bianca fino alle ginocchia. Mi guardai le braccia mentre mi reggeva: c'erano segni di lividi .

Non ricordavo... la testa.. smisi di focalizzare la mia attenzione a me e pensai solo a far pipì.
Quando mi alzò il camice vidi...vidi i segni di corde . La mia fica era tumefatta .
La ragazza arrossii e deglutì' facendo finta di niente.
" Le brucerà un po' ma è un bene che faccia pipì da sola. Il dolore che sente è dei punti che le hanno dato.."
Ricordai le mie gambe divaricate , una ruota, quell'uomo con un bastone e un fallo attaccato . Respirai sempre più velocemente, il cuore mi stava scoppiando .

" Ti ricordi Monica? Cosa ricordi? "
L'infermiera .. quello sguardo..

Mentii: " Non ricordo nulla. "
" E' un bene non ricordare a volte mi creda. Nel pomeriggio verranno i poliziotti a farle delle domande. Ma lei Monica non ricorda niente, è normale. " disse

L'odio che divampava in me era lava incandescente e resistetti. Non dovevo fidarmi più di nessuno . Feci pipì tenendomi il ventre mentre mi bruciava tutto dentro e le lacrime mi scendevano senza poterci far niente. L' infermiera o quella che c'era dentro a quel camice voleva ripulirmi ma non mi feci toccare. Intrisi sotto il getto d'acqua l'asciugamano con del sapone e mi lavai. La guardai dritta negli occhi porgendoglielo macchiato di chiazze rosa e poi mi rimisi a letto e lei se ne uscì.

Quando rientrò il dottore dietro a lui c'era Donato. Il click. Il click vero iniziò da li': On/Off. Li' ciò che ero stata fino a poche ore prima scese in fondo, in fondo secretato . In superficie affiorò un'altra Monica. Avrei mentito a tutto e a tutti ma nessuno avrebbe mai più abusato di me. Gli sorrisi come se non ricordassi niente .
" Dov'è mio marito? " chiesi

" Anche per suo marito è stato un duro colpo... vederla così ridotta. " disse il dottore " lo chiameremo appena la vedremo ripresa ."
Lui sotto choc pensavo: quando mai gli hanno messo ... sarà la paura della gente , non gliene frega in fondo niente di me ma di se'.
Donato sembrava davvero preoccupato per me ma era solo evanescente per me in quel momento.
Non ricordo nemmeno che mi disse. Annuivo. Volevo che se ne andassero tutti via da me ed uscire il prima possibile da quel posto.
Quando nel pomeridiano venne. la polizia ad interrogarmi non dissi niente tranne che non ricordavo e che ero in quella chiesa perché mi ero portata delle birre e avevo bevuto nella panchina e quindi volevo mi passasse la sbornia prima di rimettermi in macchina.
Se mi credettero non lo so' ma fui un'attrice esemplare.
Il giorno dopo mi dimisero. Ora mi aspettava il resto della commedia a casa e ...
La Vendetta.

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