quinta parte

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"cos'è successo?" chiese ted accigliato.

la ragazza scosse nuovamente la testa.

"perché non vuoi dirmelo ma chiedi il mio aiuto?"

la ragazza come d'impulso strinse le sue braccia intorno al collo dell'uomo sfiorando la collanina in corda nera che indossava.

erano così vicini da poter sentire ognuno il respiro dell'altro.

la ragazza respirava a fatica mentre il cuore dell'uomo batteva velocemente come se volesse saltar fuori dalla cassa toracica.

"non posso aiutarti, io non posso!" ted si scansò da quell'abbraccio per poi pentirsi immediatamente del suo gesto abbastanza brusco.

"p-perché?" la ragazza pianse nuovamente.

"non posso e basta"

la ragazza all'improvviso iniziò a correre e ted d'impulso la seguì.

aveva paura di quello che potesse fare.

si fermò in un cortiletto poco più distante da quello dov'era avvenuta la loro conversazione, se mai si potesse chiamare in questo modo.

la vide chinarsi e rimettere.

ted provò tanta compassione nei suoi confronti.

magari diceva la verità.

magari era vittima di un qualcosa di cui ted non conosceva il nome.

magari si era pentita di quello che gli aveva fatto.

l'abbracciò da dietro e le diede alcuni fazzolettini stropicciati che aveva nella tasca della sua felpa per aiutarla a ripulirsi.

le diede anche qualche gomma perché aveva letto da qualche parte che fosse utile contro la nausea.

la ragazzina si girò e soffocò i singhiozzi sul petto dell'uomo che era corso in suo aiuto.

"vieni a casa con me, okay?" lei si limitò ad annuire.

𝓊𝓃𝓈𝓉𝒶𝒷𝓁𝑒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora