quindicesima parte

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stava un po' meglio adesso.

aveva ripreso a parlare con ted.

ma aveva ancora tanta paura.

tanta paura che la costringeva ad andarsi a nascondere ogni volta che qualcuno suonasse il campanello di casa, anche se la maggior parte delle volte erano solamente dei pacchi contenenti libri ordinati da ted.

ted era stato veramente carino nei suoi confronti, le aveva detto di non preoccuparsi di nulla e di pensare solo a riprendersi.

l'avrebbe aiutata lui economicamente per quel periodo, non sarebbe stato un problema a sua detta.

adesso stavano sul divano a mangiare snacks dopo che ted aveva deciso di prendersi una pausa dallo studio.

"mi fa male la schiena, non riesco più a studiare sul letto" esclamò dolorante lasciando la sua camera.

"ma tu perché studi sul letto?" chiese lei.

"è molto più comodo ma dopo un po' la schiena cede, dimentico spesso di avere trent'anni ma me lo ricordo tu subito dopo guardando te" sorrise.

"non hai neanche vent'anni, hai tutta la vita davanti, puoi ancora scegliere per il tuo futuro" continuò.

"ho poche ambizioni per il mio futuro" sorrise amaramente lei.

"ovvero?" ted si sedette accanto a lei offrendole una barretta al cioccolato.

"voglio solo stare bene" appoggiò la sua testa sul petto dell'uomo.

"e ci riuscirai" lui le baciò la fronte dolcemente.

"ti ha mai scritto?" domanda che avrebbe voluto evitare ma allo stesso tempo fondamentale.

"i-io, io non so come funzioni esattamente, hanno parlato di una denuncia ma se non ho capito male dovrei sporgerla io, ed io non so se farlo" ted la guardò confuso.

"ti ha fatto questo, come puoi non volerlo denunciare?" alzò senza pensarci un secondo la felpa che la ragazza stava indossando e scoprì i veri segni che ormai stavano andando via.

si pentì amaramente di quella sua azione spontanea.

"scusami, non volevo" cercò di rassicurarla.

adesso lei aveva smesso di fiatare.

"veramente, scusami" lei lo strinse forte.

ted l'amava così tanto ma lei aveva sempre fatto scelte sbagliate.

ted era sempre stato lì per lei. sempre.

ted non aveva mai svelato il suo nome ai suoi amici quando raccontava di lei le notti passate seduti sui tavolini del vecchio bar.

beveva abbastanza da raccontare a tutti di lei.

parlava di questa ragazzina che aveva conosciuto in un modo abbastanza bizzarro, non è da tutti innamorarsi di una ragazzina che completamente ubriaca corre ad abbracciarti all'uscita di un locale.

e pure a lui era successo.

quella notte parlarono tanto, la ragazza gli disse il suo paese di origine ma lui non riusciva a ricordarlo, non glielo richiese mai.

gli disse che era in vacanza con gli amici e che aveva bevuto tanto per poi scoprire che lì non avrebbe potuto farlo.

ted rise.

si sedettero su un marciapiede, distesero le gambe e passarono la notte in quella posizione.

ted le confessò di non essersi mai innamorato di qualcuno, aveva avuto parecchie storie ma non aveva mai trovato il vero amore.

lei non parlò della sua vita privata ma ted pensò che a soli diciotto anni non avesse un granché da raccontare.

parlò del luogo doveva viveva, dell'italia, gli scrisse pure sul braccio con un pennarello trovato per caso nello zaino il suo indirizzo di casa in caso lui avesse mai voluto andarla a trovare.

gli disse che non si trovava affatto bene in quel posto, di come le cose non andassero bene con i ragazzi della scuola, che lei definì con termini poco carini.

gli raccontò delle prese in giro a scuola, del malessere generale che le provocava tutto ciò.

il resto della notte parlarono di tutto, del cosmo, della filosofia, della loro idea di amore e si salutarono.

le labbra di lei sfiorarono quelle di ted prima di tornare in hotel e ted quel momento giurò non di dimenticarlo mai.

come quasi un'entità fuori dalla realtà sensibile, la ragazza era tornata da ted più e più volte.

trascorrevano del tempo insieme ma, ogni singola volta, lei spariva nel nulla.

ted era sicuro che una mattina di quei giorni passati con lei si sarebbe risvegliato e non l'avrebbe trovata più nel suo letto, non l'avrebbe trovata sul divano a guardare qualche vecchio show e non l'avrebbe trovata in cucina a preparare dei toast con la marmellata.

l'ultima volta che si videro, prima che lei andasse a cercarlo al vecchio bar, gli promise che non sarebbe più scappata via.

i due passarono la notte abbracciati, sepolti sotto il piumone blu di ted, che le disse la verità

ted confessò di essersi innamorato di lei, quale parole uscirono dalla sua bocca in modo quasi naturale, le chiese più e più volte di non andare via e lei gli promise che non l'avrebbe più fatt0.

si baciarono con una dolcezza innata e dormirono stretti l'uno all'altra.

la mattina seguente ted si risvegliò da solo.

si accese una sigaretta e promise a se stesso che non avrebbe più permesso a quella ragazzina di prenderlo in giro.

"hey" mandò via i ricordi e richiamò l'attenzione della ragazza appisolata sul suo petto.

"la notte in cui sei tornata qui hai parlato di un qualcosa appena successo, a cosa ti riferivi?"

𝓊𝓃𝓈𝓉𝒶𝒷𝓁𝑒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora