sesta parte

376 10 2
                                    

!! scene forti

inizio flashback

"dove cazzo sei stata?" urlò l'uomo non appena la ragazzina aprì la porta di casa.

la porta di casa loro.

l'uomo era incazzato nero.

lo vide legarsi i capelli neri che gli arrivavano all'altezza delle spalle in una coda disordinata e avanzare verso di lei.

"è normale?" avvolse il viso della ragazza nella sua grande mano.

"dimmi se è normale, dimmelo!" urlò con tutta la forza che aveva in corpo.

"sei sparita per due giorni, dove sei stata? stai con un altro? è quel ted?" il nervoso faceva in modo che la sua gamba fasciata in un paio di skinny jeans neri tremasse e questo spaventò ancor di più la ragazzina.

"cazzo se è quel ted!" uno schiaffò colpì con violenza la guancia della ragazza che diventò immediatamente di un color rosso vivo.

"non mi vuoi più? vuoi ted?" la sua presa possente era su di lei e non aveva alcun intenzione di lasciarla andare.

"rispondi!" quest'ultimo urlo fece scendere copiose lacrime dai suoi occhioni.

"non piangere, rispondi!" urlò un'altra volta.

lei scosse la testa innumerevoli volte.

"i-io t-ti amo" disse la ragazza.

dopo quelle parole non si aspettava altro che un abbraccio dal ragazzo ma ricevette l'esatto contrario.

"e dimostralo porca puttana!" la prese per un braccio per poi gettarla nel grande letto matrimoniale.

le sue intenzioni erano chiare ma non per lei.

lo conosceva bene e sapeva non le avrebbe mai fatto una cosa del genere.

"perché con me non vuoi mai? con ted lo fai?" continuò mentre lei si rannicchiava su stessa.

"n-no" riuscì a sussurrare tra i singhiozzi ma molto probabilmente lui non l'aveva neanche sentito.

"pensavo di sì visto che non me non vuoi mai, mai!" non l'aveva mai visto così arrabbiato.

la gelosia si era completamente impossessata di lui.

"n-non è c-così"

"allora dimostramelo!" non poteva crederci.

non riusciva a crederci.

non voleva crederci.

il ragazzo si gettò sul letto di fianco a lei ma non appena si avvicinò al corpo della ragazza il suo telefono prese a squillare.

si allontanò per qualche minuto per poi tornare da lei.

"devo andare a lavoro, merda!" imprecò.

la ragazza lo guardò confuso.

"un collega sta male e devo andare a sostituirlo, porca puttana!"

"porca puttana!" la ragazza sussultò.

"non finisce qui comunque" la avvertì per poi sbattere violentemente la porta d'ingresso della loro abitazione.

fine flashback

𝓊𝓃𝓈𝓉𝒶𝒷𝓁𝑒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora