Troppo vicini

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Stavo rientrando a casa e di colpo cominciò a piovere, cavolo non ci voleva proprio, mancavano ancora circa 1:30 a piedi , stupidamente avevo deciso di fare la strada lunga perché volevo ascoltare la musica sul cellulare: mi piaceva camminare e ascoltare la musica , lo faccio ogni volta che posso e passo ore a camminare e ascoltare musica , quindi non mi pesava camminare con le cuffie ma adesso che stava piovigginando mi scocciava aver preso la strada più lunga poi ero anche vestita bene , ero sicura che sarei arriva a casa come uno zombie, il vestito si sarebbe rovinato , mi dispiaceva non era costato poco e mi piaceva molto, ma vedendo una macchina che si stava avvicinando a me,capii che forse per il mio vestito c'era ancora qualche speranza .Cercai di individuare il modello che mi sembrava famigliare, la mini si affiancò a me vidi il finestrino abbassarsi e chi c'era dentro? Il mio professore di arte Amedeo Ricci - Ciao Valeria - - salve- intanto che noi ci scambiavamo i saluti cominciò a piovere forte - non è che vuoi entrare in macchina , vedo che non hai un ombrello e ha cominciato a diluviare- - non vorrei disturbarla- - ma no figurati , sali - entrata in macchina mi accomodai sul sedile del passeggero davanti vicino al prof e lui mi chiese- dove abiti?- - via Monte Leone 12 - all'inizio fu imbarazzante per entrambi passarono 5 minuti buoni di silenzio imbarazzante che ruppe il professore dicendomi - dammi pure del tu fuori da scuola, ti ho già spiegato che così mi fai sentire vecchio- mi disse sorridendomi , un sorriso che io ricambiai , vedendo il suo volto illuminarsi al sorriso mi resi conto che stavo parlando con il ragazzo di cui prima avevo chiacchierato con Aurora , quel ragazzo di cui mi vantavo per giunta come se fosse il mio fidanzato, ma sapevo benissimo che non lo era , quanto mi sarebbe piaciuto che lo fosse . Eravamo li nella sua macchina da soli , gli sarei saltata addosso per baciarlo se il mio cuore avesse insistito ancora di più , ma non lo feci , la ragione mi aveva fermata dal fare una catastrofe e le ero grata .Quando mi accorsi che mi guardava mi affrettai a rispondere - certo scusami , è stata una fortuna averti incontrato , altrimenti sarei arrivata a casa fradicia - mi sorrise , caspiterina deve piantarla se no mi scioglierà il cuore - si ti è andata bene , eccoci arrivati- guardai fuori dal finestrino ed era vero eravamo davanti casa mia , ma sarei voluta restare li con lui ancora un po' però dissi - grazie mille per il passaggio e ci vediamo domani- - a domani- e mi fece l'occhiolino quel gesto , quel gesto diceva qualcosa di più di quello che avrebbe dovuto dire, ma non ci feci caso , chiusi la portiera e prendendo le chiavi dalla borsa aprì la porta e entrai in casa. La serata passò tranquilla , cenammo con il brodino nessuno aveva fame e poi con tutto quello che mi ero mangiata con Aurora credo che mi sarebbe bastato fino a Natale , dopo cena ci mettemmo tutti insieme a guardare la televisione su Italia uno c'era "puzzole alla riscossa" non lo avevo mai visto e lo trovai molto divertente , la serata si concluse con noi tre che dopo un'ora dalla fine del film ancora ridevamo, era davvero bello. La domenica mattina passò come al solito : mi sveglia alle 9:30 feci colazione con una brioche e il the, papà si era svegliato ed era andato a prendere il pane per pranzo e già che c'era aveva anche preso per me e mia mamma la colazione .Dopo colazione mi misi a fare i compiti , ero fortunata non ce ne'erano molti , anzi solo due , inglese e matematica , per pranzo avevo già finito tutto . Una volta pranzato i preparai ad andare a fare ripetizioni , non badai molto a cosa mettere , non avevo molta voglio di fare 2 ore di arte e un po' scazzata mi vestì : una maglia con la stampa di Tom & Jerry , semplice che mi faceva da vestito tanto era lunga e un paio di jeans blu, feci velocemente una coda e alle 14:30 partì. Arrivai giusto alle 15:00 suonai il campanello e una voce un po' addormentata mi disse - entra- entrai , nel vialetto riconobbi la macchina che ieri mi ha accompagnato a casa e più avanti vidi la porta della casa aprirsi , era il prof e sembrava assonnato si vede che dopo pranzo ha deciso di fare un bel sonnellino , non lo biasimo , se non sarei dovuta andare da lui molto probabilmente anche io avrei dormito un po', quindi per non farlo sentire in imbarazzo decisi di fare finta di niente - ciao - entrai in casa - ciao - mi rispose il professore - seguimi- lo seguì e mi accorsi che sta volta non andammo in cucina , ma in una stanza , il suo colore era blu , era grande con un divano - letto al centro della stanza e un televisore da 42 pollici di fronte , c'erano dei scaffali verdi e un comodino vicino al divano letto e di fianco ad esso una grande scrivania , con due sedie ci accomodammo li , iniziammo a studiare - se ho capito bene , non hai afferrato le cose che ho spiegato l'altro giorno , giusto?- - si esatto , mi puoi rispiegare le ultime cose , e poi avrei delle domande sugli argomenti indietro- - va bene iniziamo - si sedette dannatamente vicino a me , potevo sentire il suo respiro sul foglio, un respiro regolare e caldo quanto avrei voluto le su labbra sulle mie , il suo respiro sul mio collo, avrei voluto lui e basta , quella vicinanza mi stava dando alla testa, mi veniva voglia di saltargli addosso , cosa non difficile da fare dato che eravamo vicinissimi , ma non potevo permettermi di non stare attenta ancora una volta , alla fin dei conti sono venuta qui per studiare non per fantasticare quanto sarebbe bello avere il mio professore d' arte tutto per me . Dopo due ore di studio il prof mi disse - ecco abbiamo finito- - grazie mille , ci sto capendo di più - - sono felice che capisci di più , così al prossimo compito potrai prendere un buon voto- - vedrai che lo prenderò- mi sorrise, quanto era bello , se avrei potuto lo impachettavo e me lo portavo a casa- hai bisogno di un passaggio?- - no, figurati , non ti voglio disturbo- - ma va nessun disturbo , devo fare delle commissioni- - va bene - - però dovresti aspettare qualche minuto che mi vesto - - si certo ti aspetto qui- il prof scomparve per qualche minuto bella cabina armadio che c'era in quella stanza, e ne uscì dopo circa 3 minuti , aveva messo una camicia blu , pantaloni neri e scarpe rosse, no non andiamo per niente bene , ma dov'è finita tutta l'eleganza che si può vedere in questa casa ? e come se non bastasse mi chiese - che dici sto bene ?- non sapevo che dire , ero tentata di mentirgli e dire che stava benissimo , ma poi mi sentì in colpa , non potevo lasciarlo uscire in quel modo - io cambierei qualcosa- - aspetta torno subito- ritornò con dei pantaloni viola, no devo intervenire e subito prima che si metta qualcos'altro e finisce per sembrare un clown - adesso come sto?- - non ci siamo ancora , posso?- indicai la cabina armadio - si certo entra pure- mi disse convinto . Presi una camicia nera e bianca , jeans blu e scarpe nere con i lacci blu, si ci sapevo fare - ecco io ti vestirei così- lui guardò prima l'outfit e poi me e disse - vado a provarlo - uscì dalla cabina armadio e dopo circa 2 minuti lo fece anche lui , indossava quello che io gli avevo dato , ma ci aggiunse anche una sciarpa rossa - allora che dici?- mi avvicinai lo squadrai per un attimo e poi mi alzai sulle punta per togliergli la sciapa , le nostre bocche erano a una distanza di 15 cm , lo guardai negli occhi e lui fece lo stesso , rimanemmo così per diversi minuti, ci guardammo , notai che i suoi occhi facevano su è giù tra i miei e le labbra, poi si soffermarono sugl'occhi , sembrava che ci eravamo incatenati uno negli occhi dell'altra , occhi magnetici che quando ti catturavano non ti lasciavano più andare, ma io sapevo di dover andare allora fui io ad abbassarmi e a dire - senza sciarpa stai meglio- - ok , andiamo- lui mi fece strada e così uscimmo dalla casa.

E poi arriva lei professore e cambia il mio mondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora