Prof, ci dia la sua versione dei fatti 7

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Arrivai nella sua classe e decisi di interrogarla , nel'interrogazione le chiesi cosa molto difficili volevo vedere se ha studiato come si deve, dopo 10 minuti la sua interrogazione si concluse con un 5 e lei ebbe ancora il coraggio di obiettare – scusi prof, ma queste cosa no mi pare che le abbiamo fatte- - si invece, se non stai attenta durante le ore ovvio che poi non sai nulla - - ma prof ne è sicuro?- mi stava dando le bugiardo? La mia incazzatura salì ancora di più – mi stai dando del bugiardo per caso?- - no prof non era nelle mie intenzioni darle del bugiardo- - allora vai al posto e non discutere sul voto- dopo averglielo detto lei tornò al suo banco . Alla fine dell'ora quando tutti se ne furono andati Valeria si avvicinò a me e mi disse – scusami non mi sembra giusto come mi hai trattata- io alzai gli occhi dai compiti che stavo mettendo a posto ed incontrai i suoi – scusami così hai detto?- - ho detto che si stato scorretto . perché mi hai fatto domande che riguardavano il programma dell'anno prossimo?- - non ti permettere di parlarmi così , io non ti devo spiegazioni – mi stava vendendo una tremenda voglia di baciarla non so il perché , mi alzai e lei mi disse – perché hai voluto mettermi in difficoltà?- - le risposi con un tono arrabbiato – ti ripeto per l'ultima volta che queste domande erano estremamente facili, se non hai studiato non è colpa mia- lei ribatté con un tono triste – cosa ti ho fatto?- cercai di calmarmi e risposi cercano di stare calmo- niente, non mi hai fatto niente,ora vai per favore, non voglio discutere con una bambina- anche se l'ultima frase non la pensavo mi uscì dalla bocca senza che io potessi controllarla – chi sarebbe il bambino tra noi scusa?- mi rispose con un'aria di sfida – tu, sei una bambina, ho sbagliato a pensare che fossi pi matura, non lo sei affatto- forse avevo esagerato, era visibile quanto quelle parole l'avevano ferita e mi sentì tremendamente male per questo. Stavo per chiederle scusa ma lei mi anticipò e rispose – l'unico immaturo qui sei tu, mi fai domande studiate apposta per mettermi in difficoltà, scusa ma non mi sembra che questo voglia dire essere maturi- detto ciò se ne andò senza darmi la possibilità di dire la mia. Dopo quella "litigata" non volevo uscire neanche con Marco ma pensandoci bene avevo deciso di andarci lo stesso , almeno per quella sera non avrei pensato a lei e la cosa mi garbava. Alle 19:30 come d'accordo ci trovammo davanti al bar e dopo aver bevuto qualche birra, scherzato e parlato decidemmo di tornare a casa. Marco si diresse verso casa ma io , forse spinto dal coraggio che mi avevano dato le due bottiglie di birra, mi diressi verso il cinema. Avevo deciso che non mi importava più nulla , forse ero innamorato di quella ragazza e la volevo, l'avrei fatta diventare la persona più felice della terra, non l'avrei mai abbandonata e l'avrei fatta sentire speciale ogni istante della sua vita, volevo vederla felice, non mi importava nient'altro. Una volta arrivato di fronte al cinema vidi una figura molto simile a quella di Valeria e quando si voltò la riconobbi , era proprio lei. Quando la ragazza si accorse della mia presenza si irrigidì , molto probabilmente non pensava di incontrarmi. Io la stavo squadrando, era davvero meravigliosa, non avevo mai visto così tanta bellezza in una persona sola, mi stavo sempre più rendendo conto che lei mi stava facendo innamorare. – Sei davvero bella sta sera- le dissi dimenticandomi che ero il suo insegnante, che lei era la mia alunna, che forse il giorno dopo me ne sarei pentito , che rischiavo il posto di lavoro , insomma lì eravamo solo io e lei, due ragazzi che stavano parlando. Lei mi rispose – ciao anche a te- quel suo sarcasmo, quanto lo adoravo era una delle caratteristiche che la rendevano la ragazza che è , la stessa della quale mi stavo pian piano invaghendo. – Cosa ci fai qui?- le chiesi facendo il finto tonto,sapevo benissimo che era qui con Alberto – sono venuta con un amico- - Alberto?- - si, mi ha portata a cena e adesso al cinema, ora se vuoi scusarmi devo tornare in sala- non potevo lasciarla andare, in fine dei conti ero lì per rischiare quindi lo feci, mentre lei stava andando le afferrai il braccio e lei si voltò, era visibile l'effetto del mio tocco infatti era diventa tutta rossa cosa mi diede il coraggio di avvicinarmi a lei o meglio alle sue labbra e le dissi – ti voglio, ti voglio disperatamente Valeria e il solo pensiero che tu passi il tempo con un altro mi fa impazzire, sono maledettamente geloso, geloso al punto da metterti un brutto voto perché non sopporto il fatto che tu parli con lui , scherzi con lui, sorridi a lui e io vorrei tanto che tu lo facessi solo con me , ti voglio e non voglio più aspettare, aspettare che tu te ne accorga mi fa diventare pazzo- detto questo la spinsi contro il muro e mi fiondai sulle sue labbra, quante volte avevo immaginato questa scena ma non sarei mai stato capace di immaginare il piacere che provavo nel baciare quelle lebbra. Al'inizio il bacio fu dolce, attendevo questo momento da troppo tempo e avevo bisogno di assaporarlo piano piano. La mia più grande paura era sempre stata che lei mi rifiutasse, che non provasse gli stessi sentimenti ma a quanto pare le mie erano solo paranoie perché in realtà lei era coinvolta tanto quanto lo ero io , sentivo il suo bisogno di me e la cosa mi faceva sentire davvero bene, mi sembrava di essere tornato un quindicenne alle prese con la prima cotta. Il bacio pian piano si faceva più bisognoso, passionale e intimo , ero così felice mi sentivo vivo , lei mi faceva sentire vivo e non volevo allontanarmi mai da questa sensazione, o meglio dire da lei. Le strinsi la vita il bacio divenne ancora più intimo , le chiesi l'accesso con la lingua e lei me lo diede subito a quel punto le nostre lingue si incontrarono e presero a danzare. Sentivo il suo gusto e mi rendevo sempre più conto che non ne avrei mai avuto abbastanza, che lei non mi sarebbe mai bastata. Dopo 10 minuti di baci appassionati ci staccammo per prendere aria e io in quel momento ho realizzato quello che avevo fatto, stavo mettendo in pericolo me e lei , non potevo permetterlo quindi mi affrettai a dirle – cosa stiamo facendo? Cosa sto facendo? Non posso , non posso no, no, scusami ma io non posso permettere che questo succeda- - cosa? Due minuti fa mi hai detto che mi vuoi solo per te e ora mi dici che hai sbagliato? No, ascolta io voglio essere amata, amata da te per la scuola ci inventeremo qualcosa, ma l'importante ora è che stiamo insieme dai baci ho sentito il bisogno che tu hai di me, lo stesso vale per me ti desidero voglio essere dannatamente cotta di te, ma melo devi lasciar fare, se mi vuoi veramente allora troveremo un modo, se invece era solo una scusa per cercare di farti un' alunna allora non ne voglio sapere niente di te, ma io on credo che tu sia una persona così squallida- avrei tanto voluto cedere a quelle parole ma qui ero io il grande e dovevo comportarmi da tale, non potevo rischiare di farla sospendere o peggio, avrebbe perso l'anno e non me lo sarei mai perdonato – scusami ma non posso- dopo aver pronunciato quelle parole che non sapevo se avessero più ferito me o lei, me ne andai.


SPAZIOO AUTRICEEE

Ciao a tutti, finalmente ieri pomeriggio mi è arrivato il computer e sono riuscita a scrivere questo capitolo , che secondo me uno dei più importanti,per me  è importantissimo sapere cosa ne pensate, è troppo sdolcinato? non lo è abbastanza? fatemi sapere . Un bacione Vale 

E poi arriva lei professore e cambia il mio mondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora