Confusa

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~~Arrivò lunedì avevo deciso di far ingelosire il professorino e lo avevo deciso di fare con Alberto alla fine dei conti era un bel ragazzo non lo si può negare però per me era solo un amico , cosa che il prof non sapeva o meglio non ne era certo. – Ciao – dissi ad Alberto vedendolo appoggiato alla macchinetta che mi aspettava – ciao Vale - - mi sono trovata davvero molto bene venerdì , dovremmo uscire più spesso- - sono contento , anche io sono stato bene- ci sorridemmo cosa che sicuramente vide il professore e a quanto pare dalla sua reazione non gli faceva piacere , bene , ero riuscita a dargli fastidio e non so perché questo mi faceva stare bene , forse perché finalmente si sarebbe sentito come mi ero sentita io l'altra sera. L'intero intervallo lo passammo insieme tra battute e risate , Alberto mi invitò ancora ad uscire sabato sera , aveva detto che non mi svelava niente , solo che sarebbe stato molto divertente e piacevole, accettai in fin dei conti era un mio amico e non mi dispiaceva passare del tempo con lui. La campanella suonò cosa che stava ad indicare la mia imminente interrogazione di diritto , mi ero preparata per quell'interrogazione tutto il week end, era la prima ed è risaputo che se fai una buona impressione alla prima interrogazione la prof partirà sempre da quel voto per valutarti, dopo 10 minuti me ne uscì con 8,5 molto bene ero contenta di aver preso un buon voto , per me studiare non è mai stato un problema ho sempre imparato le cose anche solo leggendo una o due volte ma la cosa per diritto non valeva in quella materia dovevo proprio rompermi la testa prima di capire bene e esporre altrettanto bene. Psicologia andò come al solito , la prof spiegò io cercavo di prendere appunti senza pensare che l'ora successiva l'avrei preferita passare a casa e non a scuola per vedere il professorino che spiega le colonne romane , anche l'ora di psicologia finì e sfortunatamente iniziava quella di arte , il prof entrò in aula e quasi subito cominciò a spiegare , si perché prima ci consegnò i compiti che avevamo fatto all'inizio dell'anno quel compito che a me era andato male , non ci voleva un altro brutto voto , la lezione fu abbastanza pesante per non contare delle occhiate che contenevano un insieme di malinconia dolore e rabbia che ogni tanto mi rivolgeva penso per via di Alberto ma io facevo finta di niente non siamo mica insieme , poi lui non mi può vietare di parlare o vedermi con il mio amico , al suono della campanella tirai un sospiro di sollievo e comincia a preparami la cartella dopo aver messo tutto dentro e stavo per avviarmi all'uscita sentì una voce la sua voce che mi disse- De Marco vorrei parlarti de compito un secondo - - sono di fretta- risposi io con tono seccato lo sapevo perché mi voleva parlare ed ero certa che il mio andamento scolastico non centrava nulla , sono consapevole che se rispondo così sembro una bambina acida e stronza cosa che non sono , ma non mi va proprio di parlare con lui di quello che è successo – insisto , dovremmo riguardare la verifica , sono certo che non hai colo alcuni aspetti e voglio assicurarmi che tu capisca bene- era ovvio che non parlava della verifica , almeno lo era per noi infatti vidi i miei compagni che mi guardavano con un grande punto interrogativo sul volto ma non credo che sospettavano qualcosa anche perché quello che è successo per lui è stato un errore e lo ha troncato sul nascere quindi non c'è niente da sospettare – scusi prof ma devo proprio andare , non potremmo rimandare la correzione a un altro giorno?- il prof aspettò che gli ultimi due uscirono e mi disse – ci vediamo oggi da me alle 16:30- - va bene- e me ne andai , non avevo idea di cosa gli passasse per la testa ma lo avrei scoperto oggi pomeriggio ora dovevo andare da Anna gli avevo promesso che avremmo mangiato insieme e poi saremmo andati a casa sua a studiare ma a quanto pare l'ultima parte non andrà come previsto . Durante il pranzo raccontai ad Anna cos'era successo a scuola – ma cosa vuole ?- mi disse mentre addentava il suo panino con lo speck che si trovava vicino alla lattina di coca cola che dopo aver masticato il boccone si portò alla bocca – non lo so Anna , credo che mi voglia dire che quello che è successo l'altra sera è stato un errore e roba del genere oggi in classe sembrava volermi parlare di questo- - tu cosa pensi di dirgli? Si insomma dirai che ne vale la pena o no?- - non lo so Anna , non credo che lui voglia iniziare qualcosa con me- - fammi sapere com'è andata dopo e mi raccomando non farti chiamare come al solito anche perché mi è finita la ricarica e non posso farla prima di domani- - va bene , ti prometto che mi farò sentire - - domani dimettono mio papà , finalmente potrà tornare a casa ma deve stare a riposo per qualche settimana prima di riprendere lavoro , meglio così sto un po' con lui- - sono contenta per te magari ti vengo a trovare domani se non ho una pila di compiti ok?- si vieni pure sai che la mia porta è sempre aperta per te- - come va con Marco?- - va molto bene, stiamo organizzando bene il viaggio a Barcellona ci andiamo durante natale - - così mi lascerai da sola soletta- - mah tanto sola non sei e mi indicò Alberto che stava entrando nel bar- - è solo un amico , cosa pensi- gli dissi prima di andarli in contro – Hei - -Vale - - come mai qui?- - volevo mangiarmi un boccone e studiare un po' - - vieni mangiamo insieme sono con Anna il nostro tavolo è la – gli indicai la borsa di Anna che si poteva vedere appena dietro al muro che separava la cassa dalla sala dove si mangiava – se non vi disturbo volentieri- - che dici non ci disturbi affatto anzi mi fa piacere che ci siamo incontrati -il pranzo passò tra Anna che lanciava frecciatine a me su Alberto , cosa di cui lui non se ne accorse per fortuna. – Devo andare – disse la mia amica – che ore sono- le chiesi io – le 16:00- - cavolo di già?- - eh si- confermò Alberto – devo andare anche io – dissi cercando nello zaino il mio telefono che mi sembrava disperso – hai bisogno di un passaggio?- mi chiese l'amico – no, preferisco andare a piedi vuoi accompagnarmi?-dissi sperando che mi rispondesse di si così durante tutto il tragitto non mi sarei torturata il cervello su cosa mi voleva chiedere il professore – si volentieri , ma dopo devo scappare- - va bene – pagammo e questa volta sono stata io a pagare il suo panino anche perché lui era troppo impegnato a cercare il portafoglio nello zaino – tranquillo ho pagato – gli dissi mentre ritiravo il mio di portafoglio – grazie- - prego- -andiamo?- mi chiese – si certo- . Durante i successivi 25 minuti ci scambiammo opinioni su gruppi musicali e sui libri che bisogna assolutamente leggere in questa vita – ma dove di preciso ti sto portando?- mi chiese lui con tono curioso , non sapevo cosa dire , ma di una cosa ero certa non la verità non avrebbe capito sicuramente – sto andando a trovare mio cugino , è tornato da poco dall'Australia e tra una settimana riparte- - perché è andato in Australia? - - per lavoro- - ho capito- - ecco siamo arrivati - e gli indicai la casa che molto probabilmente mio cugino non poteva permettersi dato che era disoccupato da quasi 3 mesi – bella casa- - si guadagna bene, ora vado mi sta aspettando, ci vediamo domani a scuola- e gli diedi un bacio sulla guancia , bacio che lui ricambiò subito – ciao- suonai il campanello che mi chiese – chi è?- - Valeria - - entra- e mi aprì il cancello , avrei voluto non entrare anzi avevo voglia di andarmene a casa ma sapevo che lui mi doveva parlare ed era meglio che lo affrontavo adesso .

E poi arriva lei professore e cambia il mio mondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora