Un brutto incidente automobilistico

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~~~~Salimmo in macchina ,per tutto il tragitto nessuno dei due fiatò, io ero imbarazzata, cosa mi era venuto in mente? Lui è il mio professore e lo devo trattare come tale , quello che è successo prima è stato solo un errore , intanto che mi rimproveravo mentalmente eravamo arrivati - grazi per il passaggio , ciao- - di niente , ci vediamo a scuola, ciao- uscita dalla macchina mi diressi dritta a casa senza voltarmi suonai al citofono e i miei mi aprirono - ciao tesoro com'è andata ?- mi chiese mia mamma io gli risposi - bene è andata bene - erano solo le 17:50 e decisi di chiamare Anna per raccontare cos'era successo e per sentire le sue novità, non la sentivo da un po' , presi il telefono e guardando nella rubrica mi accorsi che sotto il nome di "prof di arte " c'era salvato un numero , ero sicura che non lo avessi salvato io , me lo sarei ricordata , ci pensai su un attimo e poi capì era stato proprio il prof a salvare il numero nella rubrica , subito mi venne in mente che forse aveva anche letto i messaggi , mamma mia che vergogna , come mi sarei dovuta comportare a questo punto? Ci pensai su tutta la sera e la notte e arrivai alla conclusione che avrei fatto finta di niente , anche lui aveva fatto finta di niente , non mi aveva detto niente quindi c'era la minima possibilità che non sia andato a guardare i messaggi speravo tanto che non lo avesse fatto . La mattina mi sveglia reduce di 3 ore di sonno , non stavo in piedi ma decisi lo stesso di andare a scuola , non volevo perdere giorni così , poi ieri sera mi sono completamente dimenticata di chiamare Anna , quell' numero mi ha dato non poco da pensare. Avevo anche deciso di stare attenta durante la sua ora , non volevo più andare da lui le domeniche , non perché lo odiassi , ma perché ero sicura che se sarei stata ancora da sola con lui , non avrei risposto delle mie azioni e non potevo innamorarmi del mio professore, quindi più lontana gli stavo meglio era. Andai a scuola, le prime ore passarono lente nulla di nuovo , dopo 3 ore finalmente la campanella suonò per l'intervallo , mi precipitai nella classe di Anna , e mentre stavo uscendo dalla mia classe mi compare da vanti appunto lei , in lacrime per giunta - Anna , cos'è successo? Perché piangi?- - mio padre mentre stava tornando dal lavoro questa mattina ha fatto un incidente , mamma mi ha chiamato poco fa e mi ha detto che è in condizioni critiche , non sanno se ce la farà-detto questo scoppiò in un pianto ancora più rumoroso del precedente , in quel momento mi era passato di mente la storia del cellulare, e capì che erano tutte stupidate l'incidente del papà di Anna mi fece capire che le cose che io prima ritenevo importanti non lo erano più d'un tratto , erano cose banali, che non avrebbero retto a confronto con una notizia simile, io le dissi solamente- verrò con te oggi , non ti lascerò affrontare tutto da sola , non ti abbandonerò- lei tra le lacrime mi guardò , forse li in quel momento si poteva vedere quanto la nostra amicizia era vera e sincera, è nel momento del bisogno che si vedono i veri amici e io ero una di quelle senza dubbio . Il resto della mattinata passò come un soffio , le altre due ore che succedevano l'intervallo le passai a pensare al papà di Anna , e mi vennero in mente domande come , ma cos'ha veramente valore nella nostra vita? Cosa siamo al mondo a fare? Ci pensavo e ripensavo , quell'incidente mi aveva toccata personalmente in un modo che forse non aveva diritto di fare perché non era mio padre , però lo consideravo come mio zio , era sempre stato molto buono con me quindi l'incidente, mi aveva scosso e disturbato parecchio. All'ultima ora però come mi ero ripromessa stetti attenta e per miracolo capì tutto, ero contenta finalmente ero riuscita a capire e incoraggiata da questa cosa alla fine della lezione andai dal prof - scusi prof , le dovrei parlare un attimo- lui mi guardò serio e disse- si dimmi pure- mi tremavano le gambe , davvero ero pronta a rinunciare a stargli vicino più di quanto ci fosse permesso? Presi coraggio e gli dissi- ora ho le idee più chiare, e vorrei provare a studiare da sola- l'ultima frase l'ho detta d'un fiato , come se potessi l'unico modo di dire quella frase , non sarei riuscita a dirla lentamente scandendo parole per parola,mi avrebbe fatto troppo male , lui mi guardò un attimo e poi rispose - come vuoi , se hai bisogno sai dove trovarmi ,ciao- fece la tracolla e se ne andò, ormai io ero l'ultima ad uscire , e mentre me ne stavo andando ad un certo punto mi sentì a terra e vidi davanti a me un ragazzo che mi disse - scusa , mi dispiace tanto- rimasi a guardarlo per circa un minuto , durante il quale realizzai che lui non mi aveva vista e mi aveva spinta, guardandolo di nuovo gli risposi - non ti preoccupare , sto bene- - scusami tanto ero di fretta- - ti ho detto che sto bene , non ti preoccupare - gli feci un sorriso, mi chinai per raccogliere i libri che mi erano caduti dalle mani e lui fece lo stesso - comunque io sono Alberto - mi porse la mano - piacere io sono Valeria - doveva essere un ragazzo di quinta , i suoi compagni erano usciti dalla loro classe quando io e il professore stavamo parlando , si vede che lui si è trattenuto mi venne in mente di Anna e in fretta raccolsi lo zaino per terra e gli dissi - piacere di averti conosciuto , ma ora devo proprio andare , ciao - feci solo in tempo a sentire che mi disse - ci vediamo- corsi velocemente all'uscita dove c'era Anna che mi aspettava .

E poi arriva lei professore e cambia il mio mondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora