(Samuel ma che ci fai qui, é meglio se vai via! Lasciami stare hai sbagliato e ho bisogno di tempo)
Mi svegliai prendendo un colpo, era notte fonda e stavo sudando.Avevo sognato Samuel,avevamo litigato e venne davanti casa mia pregandomi di scendere.
Mi piaceva davvero molto e piangevo perché era brutto lasciarlo li fuori mentre mi implorava di scendere e parlare.
Volevo prendere una piccola pausa per schiarirmi le idee.Piano piano mi ripresi,capii che era stato un brutto sogno e quando mi stavo per tranquillizzare ricercai una posizione che potesse farmi riprendere sonno.
Era finalmente sabato,e il sabato non andavo a scuola.
Stavo organizzando nella mia testa tutto ció che avrei potuto fare.Venne mio padre in camera.
"Adele vieni che facciamo colazione ho portato un po di dolci" disse lui e mi fece l'occhiolino perche sapeva che amavo fare colazione come al bar.
"Ovvio papà ci metto qualche minuto" risposi e mi alzai subito.
"Ti aspettiamo giù" disse e uscì dalla camera.Quella sarebbe stata l'occasione giusta per parlare a mamma e papà della danza.
Arrivai,ci sedemmo fuori.
Fuori mi piaceva molto era un peccato non approfittare del giardino le poche volte che c'era il sole. Anche perchè qualche mese e sarebbe iniziato a nevicare.
Per quanto riguardava la casa ne andavo davvero fiera, dentro era moderna, ce l'ha lasciata il nonno paterno e la mamma aveva deciso quando sono nata di trasformarla in qualcosa di piú divertente sia per me che per mio fratello.
Ci erano riusciti. É la casa giocattolo che tutti i bambini vorrebbero. Chissà quanti soldi ci sono voluti... Peccato che oggi non abbiamo più queste possibilità economiche...Voltai il viso verso il sole e chiusi gli occhi facendo un lungo respiro. Mi sentii in paradiso.
C'era il sole che accompagnava il vento e insieme sembrava facessero una terapia al corpo.Presi un cornetto con la crema,il mio preferito visto che vuoto non aveva senso e il cioccolato invece non mi piaceva,con il cappuccino preparato dalla mamma.
" Mamma devo dirti una cosetta" gli sorrisi
"Dicci tesoro" sorrise anche lei.
"In realta.." Ci stavo ripensando
"Dimmi dai" disse mia madre cercando di convincermi.
"Beh ieri ho scoperto una nuova parte di me,che non conosce nessuno...da piccola amavo danzare ma tu non lo hai mai saputo perche ballavo solo in camera e da sola,poi questo mio sogno scoparì piano piano dissolvendosi nel tempo e anche io non ci feci piu caso.
Ieri passando davanti ad un' Accademia di danza mi venne la pelle d'oca a sentire quella musica bellissima che accompagnava le ballerine e le loro emozioni.
"Voglio fare qualcosa mamma come faccio?" Cercai di andare al dunque.
Aspettai la risposta di uno dei due.
"Ehm...tesoro mi dispiace tanto ma sai che queste cose costano,sopratutto un Accademia!" Mi disse mia madre appoggiando una mano sulla mia spalla in modo da consolarmi
"Si lo so ma prometto di aiutarvi troverò qualcosa,ce la faremo.Dovete crederci come me e ce la faremo" . Stavo per non crederci già piú.
"Adele ne parleremo un altra volta"disse mio padre e mia mamma fece si con la testa.
Mi alzai.
"Molto buona la colazione" dissi in modo sgarbato e uscii.Andai nel parchetto vicino caso piangendo,non ci potevo credere che i miei mi stavano praticamente negando di fare l'unica cosa che mai gli avessi chiesto e che probabilmente amavo.
Lo so che é da poco tempo,ma sapevo che il mio corpo aveva bisogno di danzare,aveva bisogno degli applausi, delle luci puntate addosso,delle emozioni forti,voglio provare i brividi dell'ansia,quando hai paura di fare due piroettes piuttosto che tre,quando hai paura di cadere.
Due cose amavo in quel mondo e tutte e due erano cose impossibili.Sapevo già che tutto questo mi avrebbe fatto sentire meglio,mi avrebbe fatto crescere.
E continuavo a piangere.Alzando la testa vidi Samuel suonare a un campanello.
Anzi,al campanello di casa mia. Mi alzai immediatamente.Si giró nel secondo dopo come se ci fosse un richiamo...mi vide. Si mise a correre.Verso di me sempre più veloce.
"Piccola" disse.
Io scappai via. Asciugai le lacrime che mi segnavano il viso e cercai di bloccare le altre.
Avrei preferito mi facesse capire che tra noi non ci sarebbe mai potuto essere niente,ma cosi no.
Me lo sentivo mio dal primo giorno che mi guardò."Adele"urló "Mi spieghi che succede?perche non mi rispondi?!"
Piangendo, facevo difficoltá a prendere aria perció mi fermai. Mi accasciai a terra. In un angolo. Proprio come ero io . Timida. Sempre in un angolo.
"Non é un bel momento,per favore vattene" dissi vedendolo sempre più vicino.
Si mise a camminare ,lo vedevo sfocato.
"Vieni qui, abbracciami" mi prese per le braccia tirandomi su e me le appoggió dietro il suo collo.Quello fù il momento in cui capii ancora di più che avevo bisogno di lui.
"Scusami "sussurrai vicino l'orecchio.
Il suo profumo, nonostante il muco, lo sentivo. Mi calmai.
"Stai tranquilla.Riprenditi e poi ne parliamo" disse mettendomi un braccio attorno la schiena e una mano sulla testa.
"Sono qui" disse poi.
Credo che lui sappia quanto mi piaccia.Lo sa che ho bisogno di lui. E sa anche che è lui il colpevole del mio malumore.Era diverso.
Scherzava sempre e ora invece era diventato serio,affettuoso e comprensivo ma più che altro era protettivo. Grande. Maturo."Grazie" gli dissi facendo uscire tutta l'aria dai polmoni.
"Vieni" disse prendendomi un braccio lentamente.Mi riportò al parco. Dove ero prima. Dove per la prima volta ci baciammo.
" Che ci fai qui?" Dissi dolcemente appena mi ripresi. In fondo ero ancora arrabbiata.
"Sentivo che stavi male e sono venuto per vederti"
"E poi quando avevo voglia di sentirti, non mi hai risposto" aggiunse guardandomi negli occhi cercando una risposta.
Io stetti zitta.
"Senti siamo venuti qui perchè voglio che ne parli con me "disse
"Allora hai solo perso tempo ,non ne parleró con te" dissi ma niente mi frenò.
" Non so che ci facevi al bar con una la scorsa mattina e non mi interessa,so per certo che per me quel bacio della sera prima significava qualcosa e non un semplice intrattenimento come evidentemente lo è stato per te" dissi.
Volevo togliermi questo peso.
" mi dispiace ,scusa,sono stata forse troppo stronza ed esagerata come al solito con te,ma non mi ha fatto piacere.
E Ora sai anche perchè non ti ho risposto quella sera. " mi iniziai ad alzare
"Sarò piccola, ma non mi farò di certo prendere in giro dalla tua bellezza, perchè non mi importa. Se le altre hanno tempo da perdere io no. E se fossi stato proprio cosí grande e macho come vuoi sembrare, a prendere in giro le persone ci si mette un attimo, tu ti sei fatto anche beccare. Non ti conoscevo." Mi alzai e mi diressi verso la porta.Lui non fece niente,non disse niente. Davanti la porta guardai indietro e lui era ancora nella stessa posizione.
Questo significava solo che avevo ragione.Arrivai a casa, ero stata troppo cattiva con lui,ma almeno cosi capisce che non sono come tutte le altre.Poi se gli piaccio bene se no niente,ho sbagliato a crederci prima che fosse iniziato.
Tornarono a casa i miei.
Quella che sarebbe stata una bellissima giornata si rivelò una vera merda.
Studiai un pò di diritto che almeno mi facevo interrogare.
Cercai almeno di portare avanti la scuola che era l'unica cosa in quel momento che poteva darmi delle soddisfazioni,dato che in quel momento,niente andava a favore mio. Non nascondo che non ci riuscii molto bene, continuavo a pensare a ciò che era successo e sapere di avere l'incapacità di fare qualcosa era la cosa che più dava fastidio. Quella che mi faceva tremare a causa del sangue che voleva esplodere. E volevo uscire correre da lui e tirargli tanti schiaffi e poi ricevere tanti baci, e dirgli che era uno stronzo e poi dirgli che lo amavo. Si io lo amavo. Forse la cosa più brutta era che essendo stata la mia prima cotta, come una bambina tutto era nato troppo presto... Senza pensare alle conseguenze senza la ragione, solo con il cuore.
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E continuo a ripetermelo [IN VIA di CAMBIAMENTI!]
Romance( lo sto riguardando tutto e lo sto cambiando troverete molti errori, sono arrivata al nono capitolo, ci vorrà tempo,scusatemi un bacio. Carmen) Adele quattordicenne che inizia le superiori,ragazza mora,alta e magra ,che non dimostra la sua età,fino...