<-Capitolo 2->

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Mentre aspettavo che Steve finisse il turno mi offrirono un gelato che divorai in meno di cinque minuti. Era al cioccolato e stracciatella con molta panna sopra, e una cosa che non capivo era il motivo per il quale Steve mi guardasse continuamente quando lo mangiavo.

Finalmente finirono il loro turno e appena fuori il negozio Robin parlò, <Allora, Non voglio essere zia, non voglio avere cognati, non voglio che vi diciate cose strane e soprattutto- Non portarla in posti isolati> disse girandosi verso Steve e guardandolo male. Steve rise, <Va bene Rob>, disse per poi mettersi di fianco a me e poggiarmi un braccio sulle spalle. A questo gesto arrossii leggermente, girando la testa per evitare di farmi vedere da Steve, ma lui sembrò notarlo.

Robin mi guardò leggermente innervosita e io la guardai chiedendole con lo sguardo cosa ci fosse di strano, ma lei sbuffo e capì che ero rimasta la solita testarda.

Ci salutammo quando Robin vide la sua "amica" in lontananza. Spero che questa sia la persona giusta per lei, altrimenti sono certa che ci starebbe veramente male.

Mi girai verso Steve che mi guardava con uno strano sguardo, <Dove mi porti?> chiesi curiosa. Steve mi guardò sorridendo <Iniziamo ad uscire da qui>. Mi prese la mano e mi iniziò a portare fuori al mall, poi mi portò verso un auto e mi aprì lo sportello, <Prego principessa> disse in modo scherzoso, sorrisi e lo ringraziai per poi entrare. Appena anche lui entrò, mise in moto e dopo poco ci trovammo già su una strada a me sconosciuta.

In neanche dieci minuti mi portò in una specie di "centro città" dove c'erano negozietti carini e dove vidi la salvezza della mia estate, la piscina.

<Questa sarebbe la famosa piscina di cui Robin ha tanto parlato?> chiesi curiosa a Steve e lui rispose con un cenno del capo, <Diciamo che se non ci fosse questa piscina molte persone non si farebbero neppure un bagno durante tutta l'estate> disse ridendo verso la fine.

Aveva una risata così dolce e bella.
<Magari qualche volta potremmo organizzarci e venirci, ti andrebbe?> dissi io tentando, il ragazzo sembrò sorpreso, <Bhe, per me è indifferente visto che ne ho una a casa, però preparati a sbavare per i miei super muscoli> disse ironico. <Certo, poi vedremo> dissi ridendo, anche se nella mia testa stavo nuotando nella sua piscina con lui.

Il ragazzo mi prese per I fianchi e mi guardò negli occhi, <Ti andrebbe di uscire questa sera?> ero in imbarazzo, <Adesso stiamo al chiuso?>.

Si, sono l'antisesso più forte che esista.

Steve però apprezzò la mia battuta e si corresse, <Hai impegni per questa sera?>, in effetti li avevo ma volevo passare altro tempo con lui, <Si, ma se vuoi potresti aiutarmi>. Il ragazzo sembrò incuriosirsi <Cosa dovremmo fare principessa?> disse portando le braccia al petto, <Dovrei sistemare tutta la mia roba nella mia nuova stanza, potresti farmi compagnia o darmi una mano>. Steve accettò, <Non c'è modo migliore di conoscere una persona se non aiutandola nel suo trasloco>, ridemmo e devo ammettere che sentivo una leggera sintonia tra noi due.

Passammo un pò di tempo per quella zona e vidi un negozio di costumi, obbligando Steve ad accompagnarmi, e subito dopo entrammo per vedere qualche costume per me.

Mi misurai diversi modelli: un costume intero di due colori, rosso e rosa, uno a due pezzi, verde e bianco, un'altro a due pezzi viola e un ultimo unico pezzo tutto rosso.

Ogni volta che chiedevo un parere al ragazzo lui sembrava come ipnotizzato.
<Steve ti senti bene?> gli ripetevo sempre, lui con le guance che pian piano divennero rosse, mi rispondeva sempre di sì.

Comprai quello viola a due pezzi e il rosso unico pezzo. Poi sarei venuta con Robin per comprare altro.

Appena arrivammo a casa dissi a Steve di rimanere, <Così eviti di andare e tornare inutilmente no?> dissi felice. Il ragazzo ci pensò e accettò.

Entrammo nella mia stanza e notai che mio padre avesse già fatto un pò di lavoro, montando: l'armadio, alcune mensole e il letto.

Mi girai verso Steve, <Se vuoi, siediti sul mio letto, altrimenti-> presi uno scatolone <Aiuta>. Il ragazzo prese lo scatolone e lo aprii, <Bene, bene, bene, questa è la scatola dei vestiti> disse per poi prendere uno dei miei vestiti preferiti, <vuoi iniziare da questo?>, diedi un leggero cenno di capo per approvare e lui mi passò il vestito, che finì ben presto nell'armadio, e nel mentre calò un silenzio tombale.

Dopo un pò Steve prese parola, <E menomale che eri una brava ragazza tu> disse ridendo. Mi girai verso di lui senza capire e lo vidi con in mano una delle mie mutandine con cui "oserei".

Ero rossa per l'imbarazzo.

Innamorato Perso-Steve Harrington×T/nDove le storie prendono vita. Scoprilo ora