<-Capitolo 11->

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Mi risvegliai baciata dal sole di prima mattina. Mi girai e vidi che ero affiancata da Steve che giocherellava con una ciocca dei miei capelli mentre mi teneva stretta al suo petto.

<Buongiorno> dissi io con voce flebile, il ragazzo sorrise, <Buongiorno principessa>. Mi alzai leggermente, dato che lui era seduto con le spalle sulla testiera del letto. A quel gesto i suoi occhi si illuminarono e senza aspettare nessun'altro movimento da parte mia, mi avvicinò al suo viso e mi diede un dolce bacio.

Appena ci staccammo lo guardai negli occhi, ma il suo sguardo era concentrato su qualcos'altro, più precisamente sulle mie labbra. Mi diede un'altrò bacio che durò più del precedente, ma a spezzare quel contatto fui io, che al sapore del sangue del suo labbro mi allontanai istintivamente.

Mi ricordai la notte precedente e di cosa fosse successo. Vidi il suo occhio leggermente gonfio e tendente al viola e il suo labbro che perdeva sangue. Un forte senso di colpa mi strinse lo stomaco.

Mi alzai, <Dov'è il bagno?> chiesi velocemente, il ragazzo si mise seduto sul bordo del letto e solo in quel momento notai la sua camicia quasi del tutto aperta. Mi morsi un labbro e distolsi lo sguardo dal suo corpo che sembrava più perfetto di ciò che immaginavo, il ragazzo rise e disse <Ti senti bene?>.

Sorrisi imbarazzata e lo presi per mano per poi farlo alzare. Steve era abbastanza alto, forse cinque centimetri in più di me, e in tutta risposta alzai leggermente la testa e gli avvolsi le braccia intorno al collo e lui mi cinse i fianchi con le sue mani.

Ci guardammo per qualche secondo fino a quando non decisi di dargli un'altro veloce bacio, che il ragazzo ricambiò volentieri.

<Ti posso disinfettarti il labbro? Visto che perdi ancora sangue> dissi senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi scuri.

<Solo se questa sera rimani a dormire qui con me> disse lui sorridendo divertito. Arrossii e mi morsi l'interno della guancia, <Vedrò mia madre che cosa ne pensa> gli risposi arrossendo moltissimo.

Steve sembrò notarlo e così mi abbracciò prendendomi in braccio e facendomi avvolgere i suoi fianchi con le mie gambe.

Ci dirigemmo verso il bagno, e passando dal corridoio vidi la casa in pieno disordine. Appena entrammo chiuse la porta e mi poggiò sul marmo del lavandino.

I ricordi si fecero presto sentire e avvampai pensando alla sera precedente. Vidi il ragazzo frugare in un cassetto per poi prendere una borsa con dentro medicazioni e disinfettante.

Steve si mise come la sera prima, mentre io gli disinfettavo il taglio che aveva sul labbro. Appena il disinfettante entrò in contatto con il taglio il ragazzo mugugnò dal dolore, e quella sesazione di senso di colpa prese ancora a stritolarmi lo stomaco.

<Scusa> dissi io in un sussurro, Steve mi guardò, <Non è colpa tua, sono stato io> disse guardandomi preoccupato. Mugugnò ancora, <Invece è colpa mia, io dovevo reagire e tu ti sei dovuto subire quei colpi quando per te io non sono nessuno...>.

"Non sono nessuno", questo era maledettamente vero. Non sapevo se per Steve quei continui baci e i contatti visivi costassero qualcosa, ma stavo iniziando a capire che per me non era una semplice cotta, o proprio come la sera prima "Credo di essermene innamorata".

<Pensi che per me tu sia "nessuno"> disse pronunciando l'ultima parola roteando gli occhi, presi un bel respiro, <Per te sono "qualcuno"?> gli risposi io con occhi speranzosi. Steve si avvicinò a me e mi prese il viso con due dita, per assicurarsi che io non abbassassi la testa.

Sentii le farfalle svolazzare e una sesazione di baciarlo e farlo mio espandersi nel mio cervello.

Il moro iniziò ad avvicinarsi e, come se lo conoscessi da anni, aspettai le sue labbra che si poggiassero sulle mie.

Quel contatto avvenne per l'ennesima volta, ma ero certa che se avrebbe continuato così, mi sarebbe piaciuto per sempre.

Innamorato Perso-Steve Harrington×T/nDove le storie prendono vita. Scoprilo ora