<-Capitolo 6->

28 2 4
                                    

Steve mi guardò modo sconvolto, ma cosa poteva aspettarsi? In meno di due giorni mi ha fatta impazzire e poi pretende che lo lasci andare alla prima ragazza che lo desidera? No. Non esiste.

Vidi il ragazzo alzarsi e dirigersi verso di me per poi prendermi entrambe le mani, <Fidati, per me lei non conta nulla>. <Parla Harrington> dissi io fredda. Steve sospirò in modo quasi distrutto, forse averlo chiamato con il suo cognome è stato un errore.

<Pretendono che io la frequenti, senza sapere se io lo voglia o no. Pretendono che io diventi un uomo modello, che tutti invidiano, con un lavoro che frutta tanti soldi, case, macchine e vestiti costosi e come moglie una figlia di qualche importante "essere"> roteò gli occhi per poi portarli sui suoi piedi. <Per loro non dovrei neanche essere amico di Robin o uno del gruppo>. <Uno del gruppo? Che gruppo?> chiesi io <Un giorno li conoscerai> mi rispose lui in modo sollevato.

Lo vidi accennare un sorriso sforzato, <Steve...>, il ragazzo mi guardò dritto negli occhi, lasciandomi vedere quanto soffrisse. Gli lasciai le mani, <Cosa sono per te?> chiesi iniziando a indietreggiare di qualche passo.

<T-tu...> si avvicinò a me <I-io credo
... che tu mi piaccia...> disse per poi prendermi una mano e toccare freneticamente il mio anulare della mano sinistra.

Quel gesto mi ricordò Niki. Lo faceva ogni volta che aveva qualcosa da dirmi, con la leggera differenza che prima portavo un suo anello a quel dito.

Respirai cercando di trattenere le lacrime. <Ne sei sicuro Steve?> chiesi in modo fermo trattenendo il mio respiro spezzato dalle lacrime che cercavano di uscire.

Il ragazzo mi avvicinò più a lui prendendomi il viso con una mano e baciando le mie labbra dolcemente. <Più che sicuro, ne sono convinto>.

Sentimmo nuovamente bussare. <Steeeeve!> era una voce squillante che parlava. <OH no>, Steve mi prese una mano e mi fece andare nel bagno, <Non. Muoverti. Di. Qui.> disse in modo nervoso. Stava per chiudere la porta quando si avvicinò e mi diede un veloce bacio, <Ti amo> disse in modo svelto per poi chiudere la porta.

"Ti amo"... sentii le mie guance andare a fuoco e la stanza farsi sempre più piccola e calda. Il mio cuore batteva all'impazzata e nel mio stomaco una miriade di farfalle svolazzava a destra e a sinistra, sopra e sotto, e ovunque potessero arrivare. Le gambe stavano per cedermi ed indietreggiai fino a sedermi sul bordo del lavandino.

Un semplice "Ti amo" da parte sua mi ha causato quest'eddetto?... con Niki non mi era mai successo... Cosa significava?

Mi ripresi e inizia a origliare la conversazione di quella Vanessa e di Steve, mentre mi rimettevvo i miei vestiti.

Steve- <Come mai sei qui Vanessa?>
Vanessa- <Ooh andiamo Stevvi, stiamo insieme da molto e mi chiami ancora Vanessa? Almeno Vany o Va, o piccola, tesoro, amore mio->
Steve- <Potresti allontanarti, sai, stavo per andare a fare la doccia>
Vanessa- <Ah si? Magari potremmo farla insieme>

Sentii queste ultime parole prima di aprire leggermente la porta del bagno. Vidi questa Vanessa: bionda, riccia, pelle chiarissima, corpo perfetto. Si iniziò a togliere il cappotto. Non volevo guardare ma non potevo far nulla. Ero gelosa e distrutta ma Steve mi aveva detto che era costretto a stare con lei, e dalla sua faccia poteva essere intuibile.

Steve- <Vanessa non fare la puttana e vestiti, lo sai perfettamente cosa ne penso di queste cose. E ne abbiamo parlato più di venti volte.>

Era schifata e incazzata a morte. La ragazza si avvicinò.

Vanessa- <Andiamo, almeno fammelo vedere->

Iniziò a palpargli le parti sotto. Una rabbia incontrollata mi invase, uscii dal bagno e la presi per i capelli per poi tapparle la bocca.
<Se solo osi avvicinarti ancora una volta al mio ragazzo di addio alle tue extension giallo canarino> le tirai un pò i capelli e mugugnò dal dolore <E non provare a dire a qualcuno di me e Steve, altrimenti oltre le extension strappate ti ritroverai con la faccia sfregiata> le tirai ancora un pò i capelli, <Hai. Capito?> dissi con tono fermo. Lei scosse la testa in senso di affermazione. <Meglio per te, puttana>.

Steve mi guardava impaurito ma io mi avvicinai a lui, <Mi sa che devo andare>, gli diedi un bacio, <Ti passo a prendere per le 8?> mi chiese lui, <Certo> sorrisi. Diedi un'altro sguardo alla ragazza che si allontanò di qualche passo, <Brava, vedo che impari>.

Uscii dalla stanza e con molta tranquillità uscii dalla casa.

Appena tornata a casa mi buttai sul letto, infondo erano solo le 2 e mezza e per le otto ci mancava mooooolto.

Innamorato Perso-Steve Harrington×T/nDove le storie prendono vita. Scoprilo ora