Ellen
A malincuore, per la mia parte razionale e sana di mente, ammetto che se me lo avessero chiesto in un modo diverso, forse, e dico forse, avrei accettato la lontana idea di passare la serata assieme loro.
E se, soprattutto, i ragazzi non si fossero intromessi con i loro squallidi pensieri sul come si sarebbe dovuta svolgere la fatidica serata.
Almeno Ashley non è andata via a mani vuote, dopo dieci minuti passati nel bagno a parlare del più coglione tra i due e quale lo potrebbe essere un pizzico in meno, mi ha chiesto il numero per potermi contattare, e mi ha dato il suo nel caso cambiassi idea.
Verdetto? Beh, entrambi due stronzi agli stessi livelli. Non voglio immaginare il terzo dalle iridi sfumate rovinandomi l'immagine che mi sono fatta su perfetta misura nella mia testa...
«El! El!» Eccola qui che piomba in tutta la sua piccola altezza cogliendomi in un abbraccio. Mi chino per prenderla sulle spalle a mo' di cavalluccio.
«Mich, com'è andata scuola?» le chiedo sorridendole, guardando il suo look alquanto originale. «Stai andando in qualche area vip riservata, per caso?» Perché con gli occhiali da sole, la gonnellina e la camicetta stropicciate della scuola, assieme gli stivaletti neri, la scambierebbero tranquillamente per la figlia dei Kardashian versione rockstar, se non fosse per i capelli biondi e gli occhioni azzurri.
«Sì! E tu sei stata invitata!» dice entusiasta.
«Siamo? E dove?» Oh no, non è che mi hanno seguita realmente, vero?
Lei sghignazza divertita, incerta se dirmelo o meno.
«Michelle. Dove?» Sempre più nervosa. Ho i sudori freddi e tra un po' anche le palpitazioni. Troppo drammatica. Parla!
«Mhhh... Anne dice che è un segreto.»
Lascio un sospiro di sollievo. Okay, Anne lo ha detto, quindi nessuno mi ha seguita, di conseguenza nessuno verrà denunciato per stalking o violazione della privacy.
«Ellen, noi due dobbiamo parlare.» compare Anne all'improvviso facendomi sobbalzare, sia per la sorpresa che per la frase.
«Che ho fatto?»
«Non è per cosa hai fatto, ma per cosa sicuramente non farai che però io stessa mi assicurerò che tu faccia.» chiarisce. Capito tutto, tranquilla e serena.
«Sarebbe?» chiedo ingenuamente, ancora incosciente della risposta alla mia domanda.
«Ha chiamato una tua amica-»
«Ha chiamato chi?» stridulo.
«Oddio, Ellen.» si porta le mani sulle orecchie, potrei anche dire che mi faccia un po' pena ma no. Assolutamente. Mi fa pena la mia povera anima ignorata, messa all'oscuro, ignara. «Avevi lasciato zaino e telefono di sopra, quell'aggeggio ha cominciato a squillare, l'ho preso e mi ha risposto una ragazza molto gentile...» la vedo pensarci sù, «Com'è che si chiamava? Ah sì! Ashley Benson.»
Ho seriamente paura.
«Festa! Festa!» urla piena di gioia Michelle.
Aspetta, cosa? Festa?
«Festa?!» esclamo incredula.
«Ragazze mie, urlate e vi ritrovate senza corde vocali!» ci ammonisce Anne, nel suo tono caldo che nasconde le sue peggiori manie di comando. «Comunque sì, mi ha chiesto di dirti che stasera uscirete e che devo in qualche modo convincerti a tutti i costi.» conferma.
«Ma ovviamente tu non lo farai. Vero, Anne?» ridacchio nervosa.
Non mi butterà fuori a suon di coriandoli...
STAI LEGGENDO
Behind the Silence
Romance||COMPLETA|| ||IN FASE DI REVISIONE|| Siamo tutti l'enigma di qualcun altro, l'importante è non esserlo di noi stessi. "Mi piace pensare che qualcuno possa risolvere l'enigma che c'è dietro il mio silenzio." Risolvi l'enigma. Il tempo scorre, e il s...