Ellen
"A domani."
Sto pensando ancora alla sua risposta, in piena notte. E solo il giorno dopo, a mezzogiorno, capisco cosa voleva dire anche se furtivamente di sfuggita, come un battito di ciglia troppo rapido per poter percepire di averlo fatto realmente.
«'Giorno, ragazza!» esclama la voce di Harper per poi appoggiarmi le mani sulle spalle, mentre sto chiudendo l'armadietto, pronta per la terza ora.
«Harp!» E non sono solo io a chiamare il suo nome stupita, ma con me ci sono Ashley e Grace che sono intente ad avvicinarsi a noi.
«Come stai?» chiediamo all'unisono io e Grace.
«Calma, non c'è bisogno di mettere in atto il dono della telepatia» ride guardando prima l'una poi l'altra.
«Devo dar fuoco alla sua moto o alla sua anima?» domanda invece Ashley, nettamente più originale. Il soggetto a cui bruciargli l'esistenza sappiamo già tutte chi è.
«Beh, io non ti dico niente... ma se quel mezzo di trasporto finisse casualmente rigato da un qualcuno in particolare o no, non ne farei mica una tragedia. Per il resto, ci penserà Satana. E no, Ashley, tu non sei presa in causa.» alza una mano verso di lei, che solleva entrambe nel suo annullare le malate vendette che si sarà organizzata da non voglio osare immaginare quanto, sempre per conoscenza della vittima in questione e sapendo quanto sia snervante come la wi-fi con neanche una tacca mancante che continua a non prendere linea in egual modo.
«Il mio verdetto è che i ragazzi sono tutti così: se li ignori ti cercano, se li cerchi ti trattano di merda. Devono rosicare, quindi d'ora in poi ci si mette in mostra e ci facciamo vedere, ragazze mie.»Mi piace come in poche ore sia tornata in carreggiata, ma... «Facciamo?» chiedo, appunto. Le uniche mostre a cui potrei presenziare sono quelle artistiche, ma questo perché un'anima depressa va sempre a braccetto con l'arte, è risaputo.
«Ovvio.» risponde prontamente. Pace all'anima mia. «Ashley mi ha raccontato della discesa del il biondo e la bionda stronza avvenuta in quelle maledette scale.»
Ah, vero.
Tralasciando il fatto che, oltre a spiegargli cosa lui mi abbia spiegato su cosa sia accaduto ieri sera riuscendosela a scampare perchè povera anima non aveva fatto niente oltre che non levarsi il mio stesso rossetto di dosso e raddrizzare il suo amico stronzo, evito di raccontare il mio sbaraglio mentale dimentico di quel dettaglio partendo subito dopo in quarta.
Da come è seguita la serata e dalla sua ammissione finale l'ho totalmente rimosso dalla testa, sia Charlotte che ha cercato di mettere il dito nella piaga in due occasioni differenti e non riuscendoci neanche per mezza, sia l'incomprensione che c'è stata avendo risolto il tutto. Altro appunto da prendere: prendere appunti mentali per non dimenticare.«E, parlando del mio fratellone cui rimangio gli insulti lanciategli ieri, ecco i suoi amici.» dice d'un tratto Grace, quando già la campana è suonata da un bel pezzo.
Graham non ci dà conto, ovviamente, Reed guarda qualcuna in particolare, il cui nome comincia con la A e finisce con la Y, e infine gira l'angolo. L'unico che ci degna della sua presenza è il simpaticone del gruppo. Lui si è proclamato il titolo di "mio preferito" perché è quello più normale essendo il più anormale. Non so, la mia personalità triste e imbronciata si rallegra con la sua amichevole e scherzosa. Si è dimostrato un bell'amico, e c'è ne vuole per far dire a me una cosa del genere, da una ragazza asociale senza alcuna prospettiva in vista di relazioni sociali se non quella tra me e il barista che mi vende il caffè al caramello al mattino con aggiunta di biscottino in omaggio. Grazie, Miles, mi alzi gli standard.
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Behind the Silence
Romansa||COMPLETA|| ||IN FASE DI REVISIONE|| Siamo tutti l'enigma di qualcun altro, l'importante è non esserlo di noi stessi. "Mi piace pensare che qualcuno possa risolvere l'enigma che c'è dietro il mio silenzio." Risolvi l'enigma. Il tempo scorre, e il s...