3. Caitlyn...

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⚠️in questo e nei prossimi capitolo saranno presenti scene di autolesionismo, abusi, e contenuti che potrebbero sconvolgere i più sensibili. Se vi danno fastidio saltate le scene oppure smettete di leggere la storia⚠️


Will you leave or will you carry on?
Is your love from before still strong?
If you leave, will you keep the memory
That made night so long, that cut so deep?

Presente
Caitlyn

Percorsi i corridoi con falcate veloci, di nuovo il volume della musica al massimo.

Più volte mi era stato detto che stare sempre con le cuffie, e con il volume così alto, mi avrebbe fatto diventare sorda. Ma non avevo mai dato importanza alla questione.

La musica così alta sovrastava il rumore dei miei pensieri, prevaleva sulla mia mente. Riusciva a farmi stare meglio, era un breve periodo di pace.

Ma una volta entrata in bagno la spensi, dato che di certo non era molto d'aiuto con il mal di testa che avevo.

Aprii l'acqua gelida del rubinetto, e dopo essermi tolta i numerosi bracciali, ci infilai sotto le mani.

Per fortuna il bagno era vuoto perché a quest'ora erano tutti in mensa o in giardino. Perciò questi erano gli unici momenti in cui potevo permettermi di stare tranquilla e non con l'ansia che qualcuno potesse entrare e vedere le...

La porta si aprì, e la stessa ragazza che poco fa era con Nathan entrò.
Mi affrettai a rimettere i bracciali, per coprirle.

Speravo che non avesse visto nulla.

<< sei quella nuova vero? Alicia se non sbaglio >> chiesi asciugandomi le mani con un pezzo di carta.

<< si, tu sei? >> chiese confusa.

Anche io lo sarei stata se una sconosciuta mi parlasse senza motivo, ma in verità il motivo c'era.

<< Caitlyn Allen, dubito che tu abbia sentito parlare di me dato che sono sempre per conto mio >> risposi accennando un mezzo sorriso.

Speravo che avesse sentito parlare di me, in realtà, ma ne dubitavo. Che motivi avrebbe avuto per parlare di me? Nessuno, in fondo ero stata io a lasciarlo.

<< no, infatti >> mormorò sciacquandosi le mani.

<< ho visto che eri al tavolo con gli Anderson, si sono persino spostati dal loro solito tavolo per sedersi con te >> dissi, ma mi diedi immediatamente della stupida, perché lei era nuova e se non le avessi spiegato meglio non avrebbe capito cosa intendevo.

<< si, quindi? >> chiese mentre si asciugava le mani.

<< dato che sei nuova volevo solo avvisarti:
gli Anderson non invitano nessuna ragazza a sedersi più di una volta con loro. Quindi se dovessi avere un interesse per qualcuno di loro, ti consiglierei di lasciar stare. La maggior parte delle ragazze qui dentro è finita con il cuore spezzato a causa di almeno uno di loro >> le accennai un mezzo sorriso, e al suono della campanella uscii dal bagno.

Se dovessi provare interesse per Nathan, ti consiglio di lasciar stare.

Avrei voluto dire, ma non potevo. Ero stata io ad allontanarlo, e dovevo smetterla di pensare costantemente a lui.
Se lui avesse provato interesse per un altra ragazza avrei dovuto esserne contenta.

Non era di mia proprietà, e non avevo il diritto di essere gelosa dato che non avevamo più una relazione.

Svoltando l'angolo per andare nell'aula di matematica mi scontrai con qualcuno, facendogli cadere ciò che teneva in mano.

<< scusami >> mormorai piegandomi per raccogliere ciò che avevo fatto cadere, e lui fece lo stesso.

Ma prendendo in mano le tele mi bloccai, perché io avevo già visto uno di quei quadri. La mano rimase ferma, e lo sguardo fisso su quel quadro che era stato fatto tempo fa.

Poi lentamente alzai lo sguardo, sicura di trovarmi davanti quelle iridi azzurre che mi avevano tanto colpita undici mesi fa.

Fù così, vidi il suo sorriso triste e l'azzurro un po' spento che avevo causato io. Le fossette che non comparivano più da mesi, e le profonde occhiaie che mi facevano intuire che non avesse dormito molto.
Quando i suoi occhi si fermarono sui miei vidi le pupille dilatarsi, e una leggera scintilla nell'azzurro spento.

Poi abbassò lo sguardo sulla tela che stringevo tra le mani, ma sembrava che stesse guardando altro...

Quando mi accorsi che i bracciali si erano spostati mi affrettai a rimetterli apposto, ma la sua mano mi fermò, impedendomi di muovermi.

Spostò la manica della felpa, insieme ai bracciali, ma nel suo sguardo non vidi la compassione che mi aspettavo di vedere.
Vidi una sofferenza che avevo visto in lui solamente una volta, ed era sempre stato a causa mia.
Vidi i sensi di colpa, nonostante lui non avesse nessuna colpa.
Vidi i suoi occhi farsi lucidi, mentre fissava un punto poco sopra il mio palmo aperto.
Quel punto.

Alzò lo sguardo su di me, lo sentii bruciarmi addosso.
Una scia di pelle d'oca mi percorse la spina dorsale, mentre io cadevo in balia dei suoi occhi ormai spenti.
Aveva sempre avuto questo potere su di me, e lo aveva ancora nonostante io cercassi di allontanarlo il più possibile.

Perché io non volevo... lui non meritava di soffrire, e nonostante una rottura lo facesse sicuramente stare male, quella sarebbe passata presto. Sarebbe stato meglio così, perché l'ultima cosa al mondo che desideravo era proprio di essere la persona che ha spento la luce che lui ha sempre avuto. Non potevo sopportare il fatto che lo stessi ferendo, ma rispetto a come avrebbe sofferto se non lo avessi lasciato, questo non era niente.

<< Caitlyn... >> mormorò stringendomi delicatamente il polso, lo disse come se volesse riprendermi, come per dirmi "non farlo più".

Sapevo che non mi avrebbe mai giudicata, lo sapevo. Ma il fatto che lui fosse venuto a conoscenza di quelle... cose, non mi andava bene.
Il fatto che lui avesse visto i tagli che percorrevano il braccio, non mi andava bene.

Strattonai il braccio in modo che lo lasciasse andare, e corsi via.

Nathan le aveva viste.

L'unica persona che non avrebbe dovuto vederle, le aveva viste.

Lo stesso Nathan con cui avevo passato giornate ad ammirare le stelle.

Lo stesso Nathan che per sbaglio era entrato nella classe di letteratura inglese, per poi "sbagliare" ogni settimana.

Lo stesso Nathan che mi aveva fatto innamorare solamente undici mesi fa, ma che ora mi provocava una sofferenza atroce soltanto vedendolo.

Lo stesso Nathan che mi aveva chiesto di non farlo mai.




Hey narcisi!

Che ne dite per ora? Vi piace?

Spero si sia capito di cosa parlava Caitlyn, e spero anche di non aver fatto capire troppo a cosa mi riferivo nell'ultima frase.

Aggiorno il prima possibile, e per chi ha letto anche l'altra mia storia, ovvero "in our silence" andate a leggere l'avviso.

-Asia💖

Ps. Vi ringrazio infinitamente per le 40mila letture💛

JulietDove le storie prendono vita. Scoprilo ora