16. In the name of love

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Presente

Would you fall in the name of love?
When there's madness, when there's poison in your head
When the sadness leaves you broken in your bed
I will hold you in the depths of your despair
And it's all in the name of love
In the name of love, name of love
In the name of love, name of love

Caitlyn

Non sapevo per quale motivo avessi accettato, ma lo avevo fatto.
Nathan stava guidando in direzione del nostro posto, quello in cui mi aveva portato la prima volta.

Non aveva provato a fare conversazione, e io di certo non ero stata da meno.
Nathan mi conosceva bene, più di tutti probabilmente, sapeva che non avrei parlato neanche sotto tortura in questo momento.

Mi ero fatta convincere, stava venendo con me al nostro posto preferito, ma non avrei parlato.
E nonostante ne fosse consapevole, era tranquillo. Non aveva l'espressione triste che aveva sempre quando lo ignoravo, era semplicemente lo stesso Nathan di un tempo.
Un tempo in cui non c'ero io a rovinare le sue giornate.

Quando accostò al solito posto non lo aspettai per scendere dall'auto, mi incamminai subito in direzione della scogliera.
Amavo stare nella radura durante la notte, quando c'erano le stelle, ma quando il sole stava ancora tramontando preferivo la scogliera.
Potevo vederlo calare e il rumore del mare mi calmava quando ne avevo bisogno.

Sentivo i suoi passi dietro di me, pacati e tranquilli, al contrario dei miei che erano veloci e impacciati. Volevo arrivare lì prima che tramontasse del tutto.

Riuscii a scorgere tra gli alberi qualche accenno di arancio, perciò affrettai il passo.

Arrivai in tempo per vedere il sole a metà della linea dell'orizzonte, il mare oggi era calmo e il gorgoglio dell'acqua era appena udibile.

Alzando lo sguardo vidi le prime stelle fare la loro comparsa, illuminando la piccola porzione di cielo che era diventata azzurra.

Mi sedetti e chiusi gli occhi, come facevo sempre.

Non portavo più i libri con me, non avevo più voglia di perdermi in altri mondi.
Avevo avuto tutto ciò che avevo sempre desiderato e lo avevo perso, avevo avuto ciò che cercavo nei libri, lo avevo accanto a me in questo momento: seduto, intento a contemplare il sole tramontare, il giorno spegnersi. Avevo provato la felicità, la completezza, la sensazione di avere tutto.
E poi non avevo avuto più niente.

Avevo perso papà.
Avevo allontanato la mamma.
Avevo lasciato Nathan.

Non avevo più bisogno di vivere altre vite attraverso i libri, ne avevo vissuta una per poco tempo che mi aveva riempita di felicità.
Avrei voluto riviverla all'infinito, era quello che facevo ogni volta che mi perdevo nei meandri della mia mente.
Tornavo a quei momenti, i migliori della mia vita.

Avevo amato i libri in passato, ma ora non riuscivo più a leggere. Ci avevo provato, ma non ci riuscivo.

<< Sai... >> quasi sussultai nel sentire il suo sussurro, tanti ero persa tra i miei pensieri.

Mi voltai. Nathan era seduto accanto e me, stava osservando il cielo che ormai si era fatto più scuro e di arancione non rimaneva più nulla, gli occhi sembravano illuminarsi alla vista delle stelle e sollevò un angolo della sua bocca in un sorriso.

<< non sono sicuro di avertelo mai detto, ma penso che tu l'avessi capito. La prima volta che ci siamo conosciuti avevo sbagliato aula, sarei dovuto essere in quella di matematica. E tutte le altre volte in cui l'ho sbagliata, l'ho fatto di proposito. Per vederti >> accennai un mezzo sorriso, ricordando perfettamente che me l'aveva già detto.
Ma non glielo dissi, sapevo benissimo quanto lo mettesse a disagio quando ripeteva le cose più volte, dimenticando di averle già dette.

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