9. You don't know what I'd do for you

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'Cause it's on again, off again
Love you like oxygen
I don't know what to say or do
On again, off again
Love you like oxygen
You don't know what I'd do for you

Presente
Caitlyn

Aprii gli occhi, ancora assonnata.
Fuori era ancora buio, ma la sveglia segnava le cinque e mezzo della mattina. Avevo un mal di testa atroce, probabilmente per colpa del pochissimo alcol ingerito ieri sera.

Credo che Nathan sia tornato a casa, ieri sera. Non ne sono sicura perché mi sono addormentata appena mi sono messa letto, cosa che non capitava da mesi.
In qualche modo la sua presenza era riuscita a farmi rilassare, il giusto per farmi una bella dormita.

Teoricamente mia madre era tornata da lavoro mezz'ora fa, perciò mi alzai dal letto prima del solito.
Sicuramente l'avrei trovata in cucina intenta a prepararci la colazione. In seguito, come sempre, sarebbe andata a letto a dormire mentre io sarei andata a scuola.

Scesi le scale silenziosamente, ma quando entrai in cucina non trovai mia madre.

No, mi correggo: mia madre c'era, seduta sulla penisola ancora stanca dal lavoro, ma a preparare la colazione c'era Nathan.
Mi davano entrambi le spalle, perciò rimasi ferma sulla soglia, cercando di capire perché Nathan stesse preparando la mia colazione, mentre mia madre mangiava la sua.

<< mi domando quando smetterà di infastidire le ragazze, Ryan meriterebbe di essere punito per una buona volta, Alicia ha fatto bene, quel bastardo se lo meritava >> sentii sussurrare mia madre, pensando che io stessi ancora dormendo e non volendomi svegliare.

<< probabilmente non smetterà neanche ora, ma hai ragione: se lo meritava >> mormorò Nathan con tono freddo.

Stavano sicuramente parlando di ciò che era accaduto ieri, e probabilmente ieri Nathan era solamente rimasto per la notte.
È molto protettivo, probabilmente voleva assicurarsi che sarei stata bene finché non fosse arrivata mia madre.
Ma questo non spiega il fatto che mi stia preparando la colazione.

<< Nathan, posso farti una domanda? >> il tono di mia madre si era fatto più basso, appena udibile.

<< certo >> rispose lui accennando un sorriso triste, mentre le metteva davanti il piatto della mia colazione.
Dove lo trovavo ogni mattina.

<< perché non vuoi che Caitlyn sappia che sei tu a fare tutto questo? Perché continui a prenderti cura di lei nonostante lei continui ad ignorarti? Ti stai solamente distruggendo, non ti fa bene >> smisi di respirare per un secondo nell'udire quelle parole, non capendo a pieno le domande, ma attendendo comunque una risposta.

Nathan si voltò a guardarla, mentre si asciugava le mani dopo averle lavate. Ora non sorrideva più, era tornato serio.
Nessuno dei due mi notò, ferma sulla soglia ad origliare.
Lui aveva un'espressione malinconica, ma accennò un sorriso amaro prima di rispondere.

<< se Caitlyn sapesse che sono io a farlo non mangerebbe ogni mattina, e la colazione è l'unico pasto che non salta mai. Preferisco farle credere che sia tu a cucinarla, piuttosto che farla morire di fame. Lei non vuole essere aiutata, soprattutto non da me. E continuo a prendermi cura di lei nonostante tutto perché so bene cosa si prova ad avere bisogno di qualcuno accanto e a pensare di non meritarlo. Continuo a prendermi cura di lei perché mi ero ripromesso di non lasciarla sola. Non importa quanto mi respingerà, non smetterò di fare il possibile per aiutarla, perché la amo e lei ne vale la pena. Posso anche trascurarmi, l'importante per me è far tornare la Caitlyn che ho conosciuto undici mesi fa.
Sarei veramente distrutto se non facessi niente per aiutarla, perché dovrei vederla appassire davanti ai miei occhi e avrei la consapevolezza di non averla aiutata. >>

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