4. Cena gratis.

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I think of the night in the park, it was getting dark
And we stayed up for hours
What a time, what a time, what a time
You clinged to my body like you wanted it forever
What a time, what a time, what a time
For you and I
What a time, what a time
For you and I



Undici mesi prima

Nathan

<< Nathan l'ora è finita, dovresti uscire a fare ricreazione >> mi richiamò il professore di discipline pittoriche.

<< un secondo, ho quasi finito >> risposi dando un'ultima pennellata a quel paesaggio che mi era stato assegnato.

La campanella aveva suonato quasi dieci minuti fa, e la ricreazione stava per finire, ma io volevo almeno terminare almeno gli ultimi ritocchi del quadro che stavo facendo.

Era un paesaggio notturno, in cui le stelle illuminavano l'acqua del mare. Non era di sicuro la tela migliore che avessi mai fatto, ma non era neanche la peggiore.
Mi piaceva, ma non abbastanza.

Misi via le tempere dopo aver dato le ultime luci, e salutai il professore per poi uscire dall'aula. A metà corridoio incontrai James, che stava venendo proprio verso di me.

Oggi indossava una maglietta nera, dei pantaloni a zampa gialli e una specie di camicetta da muratore. Simile a quelle che si indossano nei cantieri.

<< Nath! Non mi dire che hai saltato la ricreazione per finire un'altro dei tuoi quadri >> esclamò fermandosi a pochi passi da me per aprire il suo armadietto, le lezioni stavano per riprendere.

<< dovevo solamente fare qualche modifica finale, e non avevo niente di meglio da fare >> risposi appoggiando la spalla alla superficie fredda di un'altro armadietto.

<< non avevi niente di meglio da fare? Questa scuola è piena di belle ragazze, vai a caccia >> disse tirando fuori uno per poi richiudere l'armadietto.

<< tra quelle ragazze sei incluso anche tu? >> sentii la voce di Will alle mie spalle, che in pochi secondi mi ritrovai accanto.

<< no, William. Io sono il migliore tra i ragazzi, quello tra le ragazze sei tu >> James si sistemò i capelli guardandosi allo specchio, mentre io cercavo di trattenermi dal ridere.

<< prima di dire di essere il migliore dovresti chiedere alle ragazze cosa ne pensano, non credi, Zebra? >> mi voltai nella direzione da cui proveniva quella voce angelica, e rimasi stupito vedendo Caitlyn che affiancava mio fratello, Will, che in risposta le sorrise.

<< no, dolce Caitlyn, lo sanno tutti che tra i ragazzi sono il più bello >> James le si avvicinò e le scompigliò i capelli giocosamente.

Lei gli tirò un piccolo schiaffo sul braccio, facendolo fermare all'istante.

<< okay scusa, so che odi quando lo faccio ma con i capelli in disordine mi sembri un gattino appena uscito da un bagno >> si scusò mio fratello ridendo.

La campanella suonò, interrompendo lo scambio di battute che c'era appena stato tra i due, e Will se ne andò dopo avervi salutato.

Poi Caitlyn si voltò, e mi vide osservare entrambi. Credo che si ricordi di me, che per sbaglio ero entrato nell'aula di letteratura invece che in quella di matematica.

<< ora devo andare, ci vediamo Zebra >> si rivolse a mio fratello.
<< e ciao anche a te, Nathan >> poi si incamminò e la vidi sparire dietro la porta dell'aula di letteratura.

<< vi conoscete? >> chiese James confuso, girandosi di nuovo verso di me.

<< e perché hai quella faccia da pesce lesso? >> chiese subito dopo.

Faccia da pesce lesso?
Oh no, stavo ancora fissando la porta dietro cui era sparita.

<< ci siamo conosciuti ieri, e mi stavo chiedendo come facevo a non conoscerla se sia tu che Will la conoscete >> risposi distogliendo lo sguardo dal corridoio.

<< la dolce Caitlyn ha fatto da tutor a Will, e poi io la conosco perché un giorno mi sono versato per sbaglio del caffè sulla felpa e lei mi ha aiutato a ripulirla >> spiegò assottigliando lo sguardo, gli occhi ridotti a due fessure.

<< perché? Ti interessa per caso? >>

Si, mi interessava. Mi aveva colpito trovarla in classe che leggeva una tragedia romantica, e mi avevano colpito ancor di più le sue idee e il suo pensiero sul lieto fine.
E da quello che avevo capito lei non era una che parlava molto, perciò avrei voluto conoscerla meglio. Sono sempre stato dell'idea che gli introversi abbiano un mondo dentro che molte persone hanno paura di scoprire, quella timidezza viene spesso scambiata per maleducazione o ignoranza, ma io da persona estroversa ho sempre voluto scoprire cosa passasse per la mente di un introverso.

Perché parlano poco?
Hanno paura del giudizio altrui?
Oppure è una cosa più personale?

<< no, sembra simpatica >> risposi a mio fratello, per evitare che si faccia film mentali e che tutta la scuola venga a sapere che Caitlyn mi interessa.

<< è molto simpatica, anche se all'inizio parla poco >> disse annuendo.

<< io ora ho storia, tu? >> chiese poi girandomi attorno per cominciare a dirigersi dall'altra parte del corridoio.

I ragazzi si stavano già affrettando a tornare in classe, e avrei dovuto farlo anche io.
Avevo matematica, in teoria.

<< ho letteratura >> risposi per poi salutarlo ed entrare nell'aula sbagliata, di nuovo.

Il professore non era ancora arrivato, e neanche la maggior parte degli studenti, perciò trovai lo stesso posto di ieri libero.

Caitlyn stava leggendo anche oggi Romeo e Giulietta, ed era talmente immersa nella lettura da non notarmi mentre mi sedevo di fronte a lei.

E non mi notò neanche quando mi voltai in sua direzione, alzò lo sguardo dal libro solo all'ingresso del professore.

Mi guardò incuriosita e io le sorrisi per poi voltarmi.
La lezione era iniziata, ma io non mi arresi e nonostante non potessi rischiare parlando, staccai un pezzo di carta dal mio quaderno di matematica.

"Ti va di andare a prendere qualcosa da mangiare dopo scuola?"

Scrissi sul biglietto, che poi lanciai alle mie spalle non appena il prof si voltò dalla parte opposta.
Dopo questa mancava un'ultima ora, perciò non avrei neanche dovuto aspettare troppo tempo.

Il bigliettino mi ricadde sul banco, aveva risposto.

"Perché dovrei prendere qualcosa da mangiare con qualcuno che non conosco?"

Presi di nuovo la mia penna, scrissi e glielo lanciai.

"Sai chi sono e conosci i miei fratelli, perciò mi conosci"

In pochi secondi arrivò nuovamente la risposta.

"Che cosa ci guadagno?"

Sorrisi, e le scrissi la risposta.

"cena gratis, pago io"

Il biglietto tornò a me in pochi secondi, con la risposta che mi aspettavo.

"Non direi mai di no a del cibo gratis, perciò va bene"



Hey narcisi!

Allora che ne pensate?

In caso pensiate che sia troppo presto per un "appuntamento" vi ricordò che nel presente questi due si parlano appena, perciò non sta andando troppo velocemente.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, aggiorno il prima possibile

-Asia💖

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